La settima giornata vede il netto predominio del lato considerato meno nobile del banzuke. Alla fine, infatti, troviamo un punteggio complessivo di 15-6 per i rikishi posizionati verso il tramonto.
Hakuho e Kotooshu incedono a passo di zensho yusho, lasciandosi alle spalle Asashoryu e le (quasi) rovine degli Ozeki nipponici. Solo Kaio, infatti, riesce a vincere.
Ultimo bout di giornata tra Asahoryu e Kakuryu, uno dei tanti derby della Mongolia proposti dal banzuke.
Approccio morbido dello Yokozuna, come di prammatica in questo Natsu, e poca pressione sul prolifico produttore di henka. I due rikishi si equivalgono ed Asa si blocca in un pericoloso stallo operativo, con Kakuryu in discreta posizione semi-laterale, eventualmente adatta ad un’azione di ribaltamento. Per fortuna di Asa, però, non si ribalta il mondo e la solita azione di abbassamento a sfiorare il dohyo si conclude con la scoperta del punto di rottura dell’equilibrio altrui, ma il tempo e le energie spese per condurre il match e l’avversario verso la direzione voluta, sembrano obiettivamente in eccesso.
Hakuho e Miyabiyama compiono un matta a testa e poi lo Saceriffo si arrende docilmente allo Yokozuna: un paio di spinte e l’hatakikomi è servito.
Hakuho ha poco da temere e tantissimo da far temere agli avversari.
Kotoshogiku mette il dito nella piaga di Chiyotaikai e lo piega col minimo sforzo. L’Ozeki è in evidente crisi fisica e si avvia ad essere kabodan per Nagoya.
S’infittisce il mistero intorno a Kotooshu: una prima settimana a punteggio pieno è un fatto storico. L’Ozeki europeo batte anche Kisenosato, con un quasi umiliante okuridashi, e vola verso le sfide decisive con una convinzione che avevamo lasciato a settembre di tre anni fa.
Kotomitsuki cade nella trappola fin troppo prevedibile di Tokitenku e termina con una banale caduta a terra la propria azione d’attacco appena gli viene a mancare l’appoggio sul corpo dell’avversario. Peccato, ora lo score si complica.
Kaio carica come un miura infuriato e non consente ad Ama alcuna difesa. Bella prova di prontezza e dinamismo.
Kokkai non se la sente di lasciare Tochiozan da solo in fondo alla classifica e non prova nemmeno ad ostacolare Asasekiryu.
Baruto, alla fine, vince il primo match: vittima sacrificale è un cedevole Kyokutenho. Lo yorikiri avviene in pieno stile baltico.
Ennesimo henka di provenienza russa: anche Wakanoho si allinea al regime ex-sovietico e colpisce Aminishiki al tachi ai. BASTA!!!
Goeido batte bene Tochiozan per hatakikomi, così come Toyonishima su Tochinonada. Da manuale l’arretramento di stampo classico. Solo dopo qualche secondo, il kimarite viene corretto in katasukashi.
Grande spettacolo di Takamisakari, il quale perde il bout ma prende più applausi del vincitore.
Prima del match, intenso duello di sguardi aggressivi con Hokutoriki, cosa che accende l’entusiasmo del pubblico.
Al tachi ai, poi, Hokutoriki porta Robocop sul tawara e sembra fatta, ma l’eroe del dohyo si svincola dalla presa e svicola verso il centro, dove, purtroppo, non trova ragioni per resistere ulteriormente.
Giubilo per l’ultimo samurai: il sumo è grato a Takamisakari.