Le scuole di sumo Heya

I giovani e le scuole di sumo

Nda: Essendo questo argomento molto vasto, la pagina per ora pubblicata è solo riassuntiva degli argomenti trattati.

Heya

I lottatori di sumo si formano in scuole speciali chiamate “heya”.
Normalmente dei “talent scout” scoprono giovani adatti alla lotta e li invitano a trasferirsi nella loro scuola.

Il capo di un heya

Un heya rimane aperto grazie alle notevoli donazioni di alcuni sponsor privati, a sovvenzioni dell’Associazione Giapponese di Sumo (Nihon Sumo Kyokai).

Il capo di un heya viene rispettato e temuto dai lottatori al pari di un piccolo imperatore.

Isenoumi Yukisige (Takeo Morita) e Julien
Capo dell’ Isenoumi Heya e
famoso commentatore di sumo per
NHK oltre che forte lottatore del
passato (Fujinokawa)

Un “oyakata” (direttore di una scuola) può avere 3 nomi:

Il suo nome vero: Takeo Morita
Il nome da direttore: Isenoumi Yukisige
Il nome da lottatore: Fujinokawa

I giovanissimi

Nell’adolescenza i giovanissimi vengono “adottati” dal capo di una scuola e vi trasferirscono.
Tutte le loro spese di mantenimento sono a carico del capo della scuola che a tutti gli effetti diventa il loro “secondo padre”.


Giovane 17enne mostra le sue doti elastiche su ordine del manager

Giovane lottatore arriva alla scuola con lo stereo nelle orecchie sulla sua
bicicletta.

La famiglia solitamente è felice se un loro figlio viene invitato a trasferirsi presso una scuola perchè lo stato sociale di lottatore è molto ben visto nella cultura giapponese.

In passato i lottatori venivano selezionati già da bambini, attualmente i ragazzi più giovani vivono a casa e vanno a scuola di sumo subito dopo la scuola “vera”.


Un giovane lottatore con un
piccolo appassionato di sumo

Altra inquadratura

Imparare dagli altri

Una delle prime regole che si imparano in un heya è che nessuno ti insegna nulla se non te lo meriti.
Se un lottatore più esperto ti da un consiglio bisogna ascoltare in silenzio e ringraziare, perchè non esiste un vero e proprio “maestro” di sumo, ma si impara grazie ai consigli degli altri lottatori più esperti.


Due lottatori si allenano sollevandosi
a vicenda

Se un lottatore esperto dice ad uno più giovane di fargli da avversario per un allenamento, il giovane lottatore sarà ben lieto di farsi male per aiutare il suo “fratello maggiore”.

La vita in un heya

La vita di un giovane in una scuola è molto pesante e comincia alla mattina prestissimo.


Il futuro rikishi porta la spazzatura

L’organizzazione di una scuola di sumo è vincolata in modo molto forte alla gerarchia dei lottatori, pertanto un giovane appena entrato è considerato qualsi come uno sguattero.Tra i suoi compiti: pulire, cucinare, sistemare i letti, portare la spazzatura, servire a tavola.


La cucina nascosta

I futon dei lottatori “ordinati”
in un angolo dell’heya

Quando i lottatori più esperti e forti riposano, loro finiscono le faccende “domestiche”.
Sono all’ordine del giorno maltrattamenti e umiliazioni di ogni genere, scherzi e goliardia – seppur ai visitatori questo genere di pratiche sia ben celate.

Gli allenamenti o keiko

Alla mattina si svolge il “keiko”, ovvero l’allenamento mattutino dei lottatori.


Un lottatore fa le flessioni


Un giovane pulisce il dohyo per
l’allenamento


L’area di allenamento per i keiko


Lottatori che a turno si spingono
per aumentare la loro potenza


Strumenti per il mantenimento del
dohyo

 

NB: Quando i lottatori si allenano in posti diversi dal loro heya, si dice invece “degeiko”.

I grandi lottatori

I grandi lottatori delle categorie dei makuuchi vivono negli heya con tutti gli altri lottatori. Quando i tornei si spostano in città diverse da quelle di residenza, sono ospitati presso le sedi distaccate di altri heya.


Tosanoumi e Julien
Isenoumi Heya

Il sumo non è uno sport

Una delle più grosse difficoltà della cultura europea nei confronti del sumo è comprendere che questo non è uno sport.

Diventare un lottatore di sumo ed andare a vivere in un heya significa abbracciare e condividere la filosofia del sumo, le regole di vita e il suo stile semplice e grezzo.

Diventare un lottatore di sumo significa, esagerando forse un po’, diventare un sacerdote combattente di un’arte tradizionale.

Il sellino di un lottatore

Non potevo esimermi da questa curiosità: quasi tutti i sellini delle bici dei lottatori hanno questa forma.


Sellino di un giovane lottatore