Quando si assiste a qualcosa d’insolito, qualunque sia il contesto, si ha l’impressione di vivere un momento che verrà ricordato nel tempo e che si potrà raccontare come testimoni oculari, specie se ciò che accade è di pubblico dominio. Per tutti coloro i quali, come me, hanno assistito all’ultimo match dei Juryo tra Kitazakura e Yoshikaze, è avvenuto proprio questo. Per chi non avesse avuto la fortuna di presenziarvi, mi affretto a descrivere l’evento.
Solito lancio del sale spettacolare da parte di Kitazakura, inizio del match e schermaglie fra i due Juryo; match veloce e spinte reciproche. Ad un certo punto, Kitazakura parte in avanti e cerca l’oshidashi ma va in rotazione; stessa sorte per Yoshikaze, e i due si trovano schiena contro schiena e la dinamica del confronto porta Kitazakura a spingere fuori l’avversario. Suona il telefono, mi distraggo e non riesco a sentire l’annuncio dello speaker. Ok, penso io, vediamo come classificheranno il kimarite. Attendo un tempo congruo e vado a controllare nella scheda del Kyokai: niente, al posto del kimarite c’è una linea piatta e desolata. Allora è così, penso di nuovo (due volte in pochi secondi è un record…): non c’è una tecnica codificata che possa definire la vittoria di Kitazakura.
Passano i minuti, iniziano i Makuuchi, prendo i miei appunti quotidiani per un commentino da elargirvi nel pomeriggio e controllo periodicamente i risultati dei Juryo: ancora niente! Allora comincio ad agitarmi e sparo un’email a Marco e Julien, avvisandoli dell’accaduto, per poi passare all’attacco con Simon di Sumotalk: nessun riscontro (saprò poi che Marco era intento a scrivere il flash di giornata e Simon era fuori casa: di Julien nessuna traccia evidente).
Finalmente, dopo più di un’ora, appare l’infernale, famigerato, mitico e marziale kimarite: ushiromotare. Ma non è giustooo!!! Ho visto chiaramente le due schiene a contatto (anzi, Kitazakura ha spinto più col fondoschiena…) e quella tecnica non si addice alla soluzione del match. Ricordo un ushiromotare di Takamisakari ed uno di Asashoryu, se non sbaglio, ma qui il vincente non ha portato la spinta sul fronte dell’avversario. Rimango deluso, mando un’altra email a tutti e penso (non sto scherzando, è successo davvero!) che anche il Kyokai sia andato in bambola.
Smaltita la sorpresa per non aver visto una nuova tecnica aggiungersi a quelle già presenti nel testo ufficiale, riprendo il normale compito di commentare il sumo ampiamente iscritto nella raccolta ufficiale. Non è mia abitudine prevaricare chi ha già scritto un report di giornata, in questo caso Marco, però, in pieno accordo con lui, si è deciso che oggi vi spetti la doppia razione.
Asashoryu vs Tamanoshima, ovvero tachi-ai, attacco, avanzamento e yorikiri. Marco ha descritto perfettamente ciò che io ho sintetizzato e non voglio aggiungere altro. Vorrei, invece, aprire un forum sul futuro del Torneo, intendendo verificare quale sia la vostra opinione riguardo al risultato del confronto diretto tra Asashoryu ed Hakuho. Marco vede lo Yokozuna vincente, mentre io sono convinto che Hakuho abbia il potere in mano, al momento, perchè è in grado di sviluppare una potenza che Asashoryu non contrasta da anni, esattamente da quando sono usciti di scena Musashimaru e Takanohana. Hakuho sta puntando tutto sul potenziamento fisico, elemento messo in secondo piano da quasi tutti i rikishi da quando si sono ritirati i “pluriquintalari” americani, ed ha sacrificato un pò di agilità. Mantiene comunque una grandissima tecnica, indiscusso biglietto da visita che presentò al suo arrivo nei Makuuchi. Ritengo che Asashoryu debba riflettere e prepararsi in funzione del nuovo avversario che si troverà di fronte, nuovo anche rispetto a marzo. La mancata sfida del kettei-sen potrebbe essere stata voluta da Hakuho anche per portare l’avversario ad un livello di rabbia che potrebbe vedere l’Ozeki-ancora-per-poco in vantaggio psicologico, sebbene la freddezza dello Yokozuna-solitario-per-non molto-ancora sia proverbiale. Attendo le vostre repliche.
Eccolo, dunque, il portentoso Hakuho schiantare gli avversari come una falce umana. Le botte paurose rimediate oggi da Tokitenku sono un segnale ed un monito per tutti. Se non fosse stato così pavido a marzo, avremmo già una parte del verdetto di maggio. Quello odierno è stato quasi un match-esibizione, a mio parere, con il povero Tokitenku a fare la figura del manichino animato del corso di pronto soccorso. Hakuho ne dispone a piacimento e mette in mostra tutta la classe di cui è dotato, assistita da un vigore fisico davvero impressionante. Ritenevo l’avversario più determinato ad una lotta quantomeno decorosa, però il buon Tokitenku non ha potuto neanche pensare ad un argine adatto. Troppa differenza tra i due mongoli, troppa differenza tra questo Hakuho ed il resto del banzuke che gli sta sotto o di fianco; per quanto attiene ai futuri rapporti con lo Yokozuna rileggete il paragrafo precedente.
Kaio, il mitico Kaio, continua a dare l’impressione di essersi immerso nella famosa piscina di Cocoon e danza sul dohyo per un tempo interminabile relegando Homasho al ruolo di sparring-partner. Sono realmente stupito dalla vitalità esibita dal Decano; le sue armi appaiono tutte ben affilate e la condizione fisica risulta quasi strabiliante. Kaio sferra anche una sberla rumorosissima in faccia al giovane Homasho e lo rincorre come se il novizio fosse lui. Ad Homasho non rimane altro che cercare una via di fuga in retrocessione, ma l’Ozeki è lì a spingere ancora e l’uscita dal dohyo di Homasho è l’epilogo più naturale. La platea indirizza un lungo applauso al Grande Vecchio del sumo.
Eccellente prova di Toyonoshima contro Chiyotaikai, battuto al termine di una schermaglia di tsuppari con un’elegante movimento laterale sul tawara. Con una gamba sempre fuori uso ed il morale non certo alle stelle, Toyonoshima mostra all’Ozeki un piccolo clinic sull’arte della fuga, e non stiamo parlando di J.S.Bach. La consueta partenza vede tsuppari a go-go; Toyonoshima non è troppo in imbarazzo, come accade ad altri, e retrocede tenendo a sua volta sotto tiro e controllo visivo Chiyomuolinex. Alla prevedibile accelerazione di quest’ultimo, nel tentativo di chiudere le ostilità, Toyogambadilegno risponde sfilandosi lateralmente dal fuoco nemico e togliendo, di fatto, il bersaglio all’avversario. Bello quanto inaspettato.
Chiyotaikai anticipa la sua prima sconfitta per merito di un abilissimo Toyonoshima, il quale coglie la prima vittoria e dimostra di essere un vero rikishi indomito, come piace a Julien (ed anche a me, ovviamente).
Penosa e fischiatissima prestazione di Kotooshu: l’henka è peggio di una sconfitta. A farne le spese è Kisenosato, appena reduce dalla buona performance di ieri. Di questo passo, mi rifiuterò di commentare ulteriormente tali vergogne.
Oggi si sono affrontati i due Sekiwake ed ha vinto meritatamente Kotomitsuki. Ama non sta mantenendo il passo vincente con i Sanyaku.
Partenza con immediato assestamento del match sul piano della lotta di posizione e di ricerca della migliore presa, con Kotomitsuki che riesce a tenere Ama lontano dalla parte destra del mawashi, definendo, così, il proprio vantaggio. Ama compie una lunga serie di tentativi di giungere alla presa sinistra esterna e trova, invece, l’opposizione sempre più consolidata di un avversario pronto a ridurre i centimetri fra il mongolo ed il tawara. Kotomitsuki comprende che la tattica è giusta e che Ama ha prodotto uno sforzo considerevole, così parte all’offensiva e vince con uno yorikiri progressivo e che non fa una piega.
Questo bout segna un ottimo bottino per Kotomitsuki ed una bocciatura per Ama, le cui speranze di restare Sekiwake dovranno essere ora vidimate dai grossi calibri del Sanyaku. Non credo che si possa razionalmente ritenere di vedere Ama in prospettiva Ozeki, visti i ripetuti fallimenti contro quelli che dovrebbero essere gli avversari di sempre.
Kokkai batte Kotoshogiku, prossimo avversario di Asashoryu, e prende il suo primo punticino con un aggressivo uwatenage: peccato che sia anche tardivo e praticamente solitario.
Per il Komusubi si mette male.
Bene Aminishiki, sempre pronto a far valere la sua perizia nel valutare la situazione tattica e volgerla a suo favore. Kakuryu si avventa su di lui con poca coordinazione ed ancor meno criterio, prestando letteralmente il fianco alla presa di Aminishiki, esecutore implacabile di uno shitatenage perfetto per scelta di tempo.
Takamisakari e Tochinonada infiammano il pubblico con una partenza lanciata e prime schermaglie che vedono Takamisakari sempre un pò barcollante e con le gambe troppo dritte. Poi si riprende e cerca lo sbilanciamento, con Tochinonada che si mette pericolosamente a coltello e consente a Takamisakari di insistere, ma a fare spettacolo è Tochinonanda: compie due giravolte in pieno stile minuetto ed esalta gli animi sulle tribune. Takamisakari non ci casca e porta l’attacco con ancor più decisione, riuscendo a piazzare il suo uwatedashinage: folla in festa e Robocop in estasi.
Perde il match e la testa della classifica Asasekiryu, sconfitto da Tochinohana al termine di un rocambolesco episodio condizionato dalla posizione del gyoji sul dohyo. Secondo me, c’è stata interferenza quando Asasekiryu stava attaccando e aveva l’inerzia del bout, ma al momento del probabilissimo oshidashi si è trovato con il gyoji in traiettoria ed ha fermato la propria azione, quasi come disorientato sul da farsi. Non era facile leggere la situazione e così il mongolo è rimasto inattivo per un attimo, quanto è bastato all’avversario per prenderlo di spalle e fargli percorrere tutto il diametro del dohyo senza poter reagire: classico ed inevitabile okuridashi.
Concludo con il bout tra Futeno e Roho, bell’esempio di sumo classico. Entrambi vanno in presa, con Rohopiù pronto a spingere verso il tawara. Futeno resta per un istante su un piede solo e quasi vacilla, salvo riprendere immediatamente l’equilibrio ed il centro dohyo. Ancora in salda presa, i due tentano l’azione d’attacco ed è ancora Roho a forzare, con Futeno che tiene molto bene e porta infine il proprio attacco al russo. Parte sinistra del tawara che s’avvicina velocemente ed ancora Futeno che costringe Roho a desistere ed uscire.
Un giorno di sumo interessante, tutto sommato, ma più che altro buoni spunti di riflessione e discussione sul futuro di questo Natsu Basho.
Buona domenica.