Nove giornate e 1/2 (data l’ora)

Questa nona giornata lascia tre rikishi della Mongolia al comando, ma questa non è una novità assoluta; semmai è piuttosto originale la composizione del terzetto dal punto di vista delle motivazioni e della stratificazione censuaria. Abbiamo, infatti, lo Yokozuna in servizio attivo, lo Yokozuna “in pectore” e l’anziano saggio, un trio che viaggia verso i seguenti obiettivi: Hakuho vuole fare il Metternich del sumo e restaurare il vecchio regime monarchico assoluto, infranto dalle incursioni dei due attuali compagni di viaggio e da un barbaro baltico; Harumafuji cerca di colpire di nuovo King Kong Hakuho per raggiungere la tanto aspirata, ed auspicata dal popolo, promozione ed indossare la tsuna; Kyokutenho, infine, dopo aver alzato la Coppa dell’Imperatore a fine carriera (quando ormai non se lo sognava neanche più la notte) e dopo aver di nuovo mangiato la polvere del dohyo, si trova a poter interpretare nuovamente il ruolo di outsider nei bassifondi del banzuke, avendo tutto da guadagnare e nulla da perdere. Poteva essere un quartetto, ma Kisenosato, l’idolo di casa, ha pensato bene di ricordare a tutti che lo stress da primato è per lui insostenibile.

Tra questi tre countrymen in corsa, quello in assoluto più atteso è senz’altro Haruma, accreditato di una potenzialità che potrebbe segnare la svolta del sumo post-Asashoryu, dato che un nuovo Yokozuna, per di più mongolo, renderebbe più equilibrato il banzuke e servirebbe da esempio per tutti i giovani rampanti che cercano gloria nel sumo. Anche lo stesso Hakuho ne trarrebbe beneficio, potendo invocare, in caso di insuccesso, la degna alternanza con un suo pari.
Haruma ha un coraggio degno del suo attuale status e merita più di ogni altro Ozeki dell’ultimo decennio, a parte forse Kaio, di vestire la tsuna per la maturità tecnica ed agonistica che mostra sul dohyo. Tre yusho sono un bottino non molto frequente e Haruma sta cercando di convincere lo YDC della sua piena appartenenza alla categoria superiore, anche se non ha saputo produrre sempre questo tipo di sumo e la continuità dei risultati ne ha inevitabilmente risentito. Andando indietro negli anni, però, ritroviamo un Hakuho che fece cose molto simili prima di esplodere in tutto il suo abbagliante splendore.

Lo Yokozuna, come dicevo, ha assorbito gli ultime razzie sacrileghe dei giovani impudenti senza ulteriori contraccolpi, tornando a combattere nel pieno del proprio fulgore dinamico. Del resto, a luglio lo avevamo lasciato con un 14-1 che per qualsiasi altro rikishi sarebbe un risultato leggendario. Gli atteggiamenti sono quelli di un tempo, la grinta quasi eccessiva e la condizione atletica e mentale appare al top, per cui la pressione potrebbe spostarsi su chi vuole salire in cima, piuttosto che su chi troneggia comunque da anni.
Hakuho ha mostrato alcune prestazioni rimarchevoli e non si è mai fatto cogliere di sorpresa, com’era accaduto a maggio, segno di un duro lavoro di studio degli avversari e del ritrovato equilibrio psico-fisico. E’ senza dubbio il miglior Hakuho da un anno a questa parte.

Kyokutenho, così commovente nel momento più glorioso della sua carriera, è riuscito ad assorbire le legnate di luglio e si è umilmente ripresentato da M11 per dare ancora una buona impressione al pubblico di Tokyo, non pensando, a mio parere, di trovarsi imbattuto dopo nove giornate. Lo dico senza poter avere l’esatto riscontro, ma ritengo che Tenho non mi smentirebbe, stando alle dichiarazioni post-yusho di maggio. Forse non arriverà in fondo, però la sua piccola rivincita è già raggiunta a questo punto del Torneo, perché se decidesse di ritirarsi ora, e penso che ci stia pensando, lascerebbe un’immagine di sé vincente e pulita.

Kisenosato è uscito dal gruppo, purtroppo, anche se una sola sconfitta rimane recuperabile negli scontri diretti, ma bisogna vincerli tutti! Oggi ha peccato di superbia tattica, secondo me, e questo non deve mai accadere, come insegnano le sonore sconfitte di Hakuho nello scorso Torneo. Il Kid arriva troppo presto alla saturazione nervosa e sente troppo il peso della responsabilità di rappresentare l’intera nazione in opposizione ai rikishi mongoli, dato che gli Ozeki europei e Kotoshogiku sono fuori gioco. Spero che si affranchi definitivamente da questa tara caratteriale e non mi faccia più scrivere le dure critiche che immancabilmente gli ho dedicato.

Grande sumo, amici miei, come non si vedeva da tempo.