Siamo giunti al Torneo che tutti noi attendevamo da almeno un paio d’anni. Il Torneo della verità, quello che dovrà dare immediatamente la risposta alle speranze dei fans circa la tsunabilità di Harumafuji. La conquista del terzo yusho rappresenta un evento raro, durante il regno di uno Yokozuna dominante come Hakuho, il quale era riuscito a fare altrettanto in presenza di Asashoryu, ma i due titoli consecutivi gli valsero la promozione automatica, come per quasi tutti gli Yokozuna moderni.
Dal 2003 ad oggi, ad esempio, nessun Ozeki ha sfruttato la possibilità di accedere al massimo grado del Sanyaku dopo uno yusho vinto; Tochiazuma e Kaio ebbero le loro occasioni, ma fallirono. Haruma può riuscire nell’impresa e diventare il terzo Yokozuna mongolo in Giappone, aumentando lo sconforto dei nipponici per l’assenza di un compatriota in vetta al sumo. Dieci anni di latenza sono tanti, troppi, e forse è proprio per questa carenza affettiva ed emotiva che i competenti spettatori dei palazzi del sumo si sono stretti attorno ad Haruma, dimostrando un calore umano non frequente, verso uno straniero. Probabilmente, hanno compreso che Kisenosato non è pronto per colmare quel vuoto così imbarazzante e sconfortante, così riversano il loro entusiasmo ed affetto sul rikishi mongolo, apprezzato per il suo talento e la sua condotta.
Il nuovo banzuke vede il debutto di Myogiryu come Sekiwake e di Aoiyama come Komusubi, due belle realtà che devono confermare i progressi degli ultimi Tornei. Direi che Hakuho deve guardarsi dai Komusubi, che dovrebbe incontrare, come di consueto, nelle prime due giornate; non mi sorprenderei se ne uscisse una stella nera, vista la propensione di Hakuho a complicarsi la vita nei primi giorni.
Tornando ai nuovi Sanyaku, vorrei scommettere un paio di birre su Myogiryu, magari non come stella assoluta e prossimo Ozeki, però le qualità le ha mostrate e la promozione deve essere uno stimolo a fare anche meglio.