Vince Hakuho, senza neanche sudare con Kakuryu, e con lui anche Kotooshu, che però fatica non poco per avere la meglio su un tenace Kaio. Risultato del giorno la sconfitta di Asashoryu, che non riesce neanche a impostare il confronto con Chiyotaikai. Di spessore (e prospettiva) la vittoria con la quale Kotomitsuki di fatto estromette Harumafuji dalla corsa allo Yusho. A due lunghezze dal vertice resistono Kisenosato, Baruto e Aminishiki.
Hakuho (9-0) si scaglia su Kakuryu () che non riesce neanche ad organizzare la posizione dei piedi e si ritrova scagliato fra il pubblico dal Caterpillar con il quale si è in pratica ritrovato sul dohyo.
Quasi da bei tempi andati il confronto di sguardi pre tachi-ai fra Asashoryu (7-2) e Chiyotaikai (5-4). Lo Yokozuna si lascia colpevolmente sorprendere dalla partenza dell’Ozeki ed è costretto ad una affannosa difesa in indietreggiamento per evitare gli tsuppari e la progressione dell’avversario. Chiyotaikai, intuita l’opportunità, continua nella sua azione e quindi fa un balzello all’indietro per costringere Asashoryu, ormai praticamente orizzontale, alla caduta. I due rikishi finoscono entrambi in terra ma il gyoji non ha, giustamente, un attimo di esitazione nell’assegnare la vittoria al giapponese.
Lezione tattica quella che Kotomitsuki (8-1) infligge a Harumafuji (6-3). L’Ozeki giapponese imprigiona immediatamente la parte alta del braccio destro del mongolo all’interno del proprio gomito, si sposta fulmineamente sulla propria sinstra e appoggia la mano destra sulla schiena di Harumafuji. L’Ozeki mongolo piroetta in aria e si ritrova in terra. Kotomitsuki ha spesso approcciato il bout nel modo odierno: ancora più grave quindi la “colpa” del mongolo.
Tachi-ai telefonato per Kotooshu (9-0) e Kaio (5-4) e Decano in vantaggio. Lo spostamento laterale che l’Ozeki giapponese fa seguire al primo impatto manda quasi in hatakikomi Kotooshu (9-0). L’Ozeki bulgaro conserva miracolosamente l’equilibrio e riesce ad allungare il braccio sinistro per tenere a distanza l’avversario. Breve schermaglia di braccia e i due rikishi si appoggiano l’uno all’altro a centro dohyo per riguadagnare fiato e elaborare una strategia vincente. Kotooshu va in progressione sfruttando la presa interna sinistra e imprigionando il braccio sinistro di Kaio con il proprio avambraccio. Kaio è costretto a scivolare all’indietro ma anzichè arrendersi tenta un uwatenage che mette in seria difficoltà Kotooshu. L’Ozeki bulgaro si salva grazie al mantenimento della presa al mawashi e allo spostamento della gamba destra. Scampato il nuovo pericolo, Kotooshu va nuovamente in appoggio, rifiata e riparte. Sfinito Kaio è costretto a mettere un piede fuori dal tawara ma il confronto è talmente serrato che i due rikishi continuano a fronteggiarsi fino alla reciproca caduta dal dohyo. Kaio resta un po’ più a lungo in terra e Kotooshu si precipita, opportunamente, a offrire il proprio aiuto all’avversario.
Kisenosato (7-2) conferma l’affermazione di ieri imponendosi su Aran (1-8). Il Sekiwake esce dal tachi con la mano destra sulla clavicola del M1 e la sinistra in presa. La progressione è fulminea e Aran è costretto al tawara. Tentativo di sukuinage del M1 che non ha successo e al contrario lo espone allo spintone di Kisenosato (uwatenage).
Kyokutenho (3-6) e Goeido (2-7) escono dal tachi-ai entrambi in doppia presa. Il breve confronto di sollevamenti e riposizionamenti sul dohyo premia il Komusubi mongolo che si impone per yorikiri.
Prima vittoria per Toyohibiki (1-8) che la mette da subito sul confronto di potenza pura. Il M2 mette le mani sotto il collo di Kotoshogiku (3-6) e lo costringe immediatamente al tawara. Il Komusubi riesce ad arrestare momentaneamente la progressione dell’avversario e ritorna verso il centro dohyo, ma senza riuscire a guadagnare la posizione perfettamente frontale. Toyobihiki non cede l’iniziativa e continua a spingere Kotoshigiku, che è costretto ad indietreggiare e a subire l’oshitaoshi.
Baruto (7-2) resta con il busto alto, appoggia entrambi gli avambracci, tenendo i gomiti a 90 gradi e ben attaccati al tronco, sul busto di Tochiozan (0-9) e lo costringe all’indietreggiamento. La progressione del M3 estone non è però sufficiente per l’oshidashi. Baruto non si scompone, fa un piccolo spostamento laterale per sfruttare a proprio vantaggio la presa interna al mawashi del M2, che resta con il braccio attaccato all’avversario e subisce lo tsukiotoshi.
Aminishiki (7-2) si proietta fuori dai blocchi con notevoli velocità e irruenza e si infila immediatamente sotto la linea delle spalle di Iwakiyama (2-7), meno lesto dell’avversario a guadagnare la posizione prona. La spinta del M5 sbilancia il M3 e lo costringe sul bordo del tawara dove la seppur solo abbozzata resistenza è vana.
Si impone Miyabiyama (5-4) su Toyonoshima (3-6). Lo Sceriffo prima impatta e quindi sottrae l’appoggio al piccolo avversario che rotola giù dal dohyo, va detto, in bello stile.
Mokonomi (4-5) scarta leggermente sulla propria sinistra e va alla presa esterna destra. Takamisakari (5-4) è reattivo, si sposta lateralmente, resta a contatto e scambia la posizione con il M7. Takamisakari continua con insistenza a lavorare con entrambe le braccia all’interno della presa dell’avversario fino a che uno degli strattoni portati con la propria mano sinistra sul braccio destro di Mokonami non costringe quest’ultimo in terra (hikiotoshi).
Nella parte inferiore del Makuuchi da segnalare anche l’affermazione del M10 Shotenro (7-2), che arriva ad una lunghezza dal kachi-koshi, il plateale, e vergognoso, henka di Kokkai (4-5) su Bushuyama (3-6) e l’inusuale conclusione del bout fra Tochinoshin (6-3) e Takekaze (4-5). Il M5 georgiano spinge lontano da sè l’avversario in uscita dal tachi-ai, ma non ritrae le braccia con sufficiente velocità e si espone alla contromossa del M9: Takekaze, retrocendendo, picchia forte con le sue braccia su quelle di Tochinoshin. Il georgiano è sbilanciato vostosamente ma mantiene miracolosamente l’qeuilibrio. Il giapponese è a sua volta sbilanciato dal proprio colpo e, in pratica, si infligge un auto-hikiotoshi.