Hakuho vince il kettei-sen

Hakuho batte Ama al termine di un bout durisssimo e che dimostra, qualora ve ne fosse ancora bisogno, che il sumo ha trovato un altro campione in grado di competere per lo yusho. Lo Yokozuna trionfa grazie al sumo che preferisce, fatto di forza, pieno dominio dell’equilibrio e capacità di applicare perfettamente i kimarite classici di questo tipo di impostazione. Quando è stato chiamato a doversi difendere con delicati spostamenti laterali, Hakuho ha sofferto come non mai, ma sul terreno della lotta di posizione con i piedi a terra (e senza spostamenti di punti d’appoggio) ha trovato sempre la giusta misura.

Non è stato facile, e questo grazie al talento ed al coraggio di Ama, prossimo Ozeki e consacrato a divenire l’antagonista più ostico degli Yokozuna, se Asashoryu tornerà sul dohyo.
Ama non esce affatto ridimensionato, al contrario, però può rammaricarsi di non aver saputo e potuto, in quanto Hakuho non gliel’ha permesso, disputare un match più dinamico ed in punta di fioretto, come predilige.

Al tachi-ai Ama cerca la distanza e la velocità, mentre Hakuho lascia intendere immediatamente che si trarrerà di un confronto che vuole gestire alla sua maniera, di fisico e costante demolizione dell’avversario. La prima parte del progetto sembra andare in porto quando le braccia di Ama non trovano una buona presa sul mawashi dello Yokozuna, mentre quast’ultimo entra con disinvoltura nella difesa del Sekiwake ed inizia ad impostarsi per un tentativo di tsuridashi, cosa che puntualmente avviene per ben due volte. Ma i due rikishi sono troppo lontani dal tawara e questo consente ad Ama di resistere ai sollevamenti di Hakuho. Ama rientra nel match e trova addirittura la presa interna con la mano destra, entrando in una breccia lasciata sguarnita da Hakuho. Entrambi rifiatano e stimano le ripettive riserve d’energia, quasi agli sgoccioli. Poi avviene la svolta. Ama decide di compiere un tentativo di hikiotoshi, a mio parere, mentre Hakuho si porta basso con il bacino e toglie le mani dal mawashi di Ama per un attimo.
E’ il momento decisivo del kettei-sen: Hakuho si alza, Ama rimane basso, Hakuho porta il braccio destro sopra la testa di Ama e stringe il Sekiwake in una presa ascellare al collo, posizione che condanna Ama a non poter governare più in alcun modo i propri movimenti. Hakuho ha solo bisogno di un minimo di tempo per accertarsi di non rischiare sorprese, poi arma l’uweatenage che spegne i sogni di Ama e gli consegna lo yusho.

Troppo Hakuho, in un contesto del genere. Ama poteva far meglio, almeno in avvio. Resta la soddisfazione per un Kyushu Basho tenuto vivo fino all’ultimo e per la prossima chiamata nella ristretta cerchia degli Ozeki, onore che pochissimi riescono a meritare.

Tutti gli altri risultati passano in secondo piano, ovviamente, sebbene Kotooshu abbia scampato la minaccia kabodan, Toyonoshima sia certo di tornare Komusubi e Kisenosato abbia dimostrato di saper fare 11-4 anche nel banzuke che conta. E Takamisakari, relegato nei bassifondi, tornerà a combattere con i migliori grazie al suo 10-5.