Marco Miceli perdonerà questa intrusione extra-agonistica alle soglie della prima giornata, ma ritengo che esistano gli elementi per giudicare alquanto confusa la situazione venutasi a creare nel sistema del sumo. E vorrei spiegarne le (mie) ragioni.
Ogni due mesi, prima di ogni Torneo, TUTTI i rikishi sostengono visite mediche ed analisi varie, dalle quali vengono redatte le tabelle relative, ad esempio, all’altezza ed al peso. Come ricorderete, ne abbiamo parlato diverse volte, perfino in televisione, ai tempi delle trasmissioni di Eurosport ( per chi lo desiderasse, ho le prove documentali di tutto ciò che sto affermando). Ricorderete anche che, nel corso di queste visite ed analisi, venne corretta l’altezza di Kotooshu (da 204 a 203 centimetri) e venne rilevata l’anomalia cardiaca di Tochiazuma e l’impossibilità di combattere di Takanonami, come ricorderete.
Ci state ragionando ed avete già abbondantemente compreso dove voglio portarvi. Ecco che scatta la domanda che nessuno, fin qui, si è posto: come mai non si è mai rilevata alcuna anomalia nelle analisi dei rikishi coinvolti nello scandalo della droga d’agosto? La sorveglianza di Kitanoumi non doveva essere sorretta dai consueti controlli periodici?
Non sarò certo io a prendere le difese di colpevoli indifendibili, però esiste più di un sospetto che l’apparato del sumo abbia delle zone d’ombra piuttosto vaste e che le lotte per il potere possano passare anche dalla casuale scoperta dei vizi proibiti dei rikishi meno simpatici del banzuke: sarà un caso?
Mentre vi affliggo con queste note, mi giunge la notizia che Wakanoho ha intentato una causa al Kyokai: come dire che passiamo dall’insalata alla roulette russa.
Buon Aki Basho a tutti.