Prima giornata flash

Si accendono, in questa grigia giornata invernale (almeno in quel di Ancona), i riflettori su un nuovo Hatsu, ma mai, forse, come questa volta l’attenzione di tutto il popolo del sumo è stata focalizzata, più che sugli esiti dei bouts, sulla figura di un unico sekitori: quell’Asashoryu che, per la prima volta dal lontanissimo maggio 2003, sale sul dohyo da ovest ed è il secondo Yokozuna ad eseguire il dohyo-iri. E non vi nascondo che la cosa fa una certa impressione e ha, probabilmente, il sapore dell’evento storico.
Anche lo speaker ha, nel preludio, parole solo per Hakuho, vincitore degli ultimi due basho orfani dello Yokozuna ora dell’ovest, ed anche questo contribuisce a far crescere l’attesa per la verifica del livello e della consistenza della furia agonistica che, è facile supporre, animerà Asashoryu in questo suo ritorno sul sacro suolo dopo la lunghissima e pesantissima punizione.

Il battesimo del fuoco è di quelli ad alto rischio di esplosione. Kotoshogiku si rivela avversario bravo e preparato ed effettua il tachi-ai come se dall’altra parte non ci fosse Asashoryu ma un Makushita. Lo Yokozuna è costretto ad arretrare ma è qui che viene fuori la sua classe cristallina. Asashoryu oppone tutto il proprio peso alla carica dell’avversario, va in presa, inzia una paziente progressione con la quale ritorna al centro del dohyo e si incunea nella posizione di equilibrio dell’avversario, scarta e porta l’uwatenage. Fantastico! Il Re è tornato!
Hakuho si dimostra non da meno e forse non a caso chiude anche lui per uwatenage, ma con un Dejima che si dimostra avversario molto meno ostico di Kotoshogiku.
Che dire? La sfida per lo yusho è iniziata come meglio non avrebbe potuto con un Hakuho finalmente concentrato fin dalla prima giornata.

Vincono Kotooshu, bravo a venire fuori da un bout che poteva complicarsi notevolmente, Kotomitsuki e Kaio, entrambi grazie a due belle dimostrazioni di potenza e freschezza atletica. Perde, invece, Chiyotaikai disinnescato al tachi-ai da Kisenosato.
Brutta sconfitta per Ama e vittoria, ma non convincente, per Aminishiki che ha la meglio su un troppo confusionario Goeido.

Impeccabile la condotta di Hakuho che impatta di potenza Dejima al tachi-ai, gli passa il proprio braccio destro sotto il sinistro e quindi ruota spalla ed anca per l’uwatenage. Lo Yokozuna resta sul dohyo lo stretto necessario per mettere la crocetta nella prima casellina. Dejima, invece, si dimostra ben lontano dai livelli di rendimento del Kyushu.

Parte da molto lontano e davvero molto forte Kotoshogiku che contringe Asashoryu ad indietreggiare per la potenza dell’impatto. Lo Yokozuna ovest si pianta sulle gambe, disinnesca, opponendo peso e posizione del corpo, la carica davvero impressionante del Komusubi e va alla presa. Molto concentrato, Asashoryu ha la pazienza e la classe per ricondurre il bout entro gli schemi che gli sono più congeniali: presa, appoggio con leggero ma continuo avanzamento, scarto improvviso, sollevamento e chiusura. Davvero spettacolare e bellissima la conclusione per uwatenage con la quale Asashoryu condisce la sua prima vittoria in questo Hatsu.

Davvero molto bravo Kisenosato (1-0), che assorbe la partenza, comunque buona, di Chiyotaikai (0-1) non lasciando all’Ozeki lo spazio necessario per distendere le braccia e portare i soliti tsuppari. Una volta disarmato l’avversario, il M1 inizia la progressione con un bello spintone, con entrambe le braccia, al torace dell’Ozeki e lo costringe velocemente all’uscita dal dohyo.

Davvero poderoso il tachi-ai di Kotomitsuki (1-0), che va in presa al braccio destro di Tokitenku (0-1) e non lo molla più. I due rikishi si studiano a centro dohyo con il M1 che tenta di guadagnare la presa esterna sinistra. Alla fine è però l’Ozeki a trarre beneficio dal continuo lavoro “sotterraneo” alle braccia ed al mawashi, andando allo spostamento laterale senza mollare la presa sull’avversario e tentando il kotenage. Tokitenku resiste e si sposta, seppur in posizione di netto svantaggio, a sua volta lateralmente in diagonale per constringere l’Ozeki alla perdita di equilibrio. Kotomitsuki però non molla la presa e schiaccia il M1 in terra (uwatedashinage).

Ottima dimostrazione di potenza di Kaio (1-0) che va subito in presa alla braccia (le proprie sotto quelle dell’avvesario) di Toyonoshima (0-1). L’Ozeki tenta più volte, senza riuscirvi, di afferrare con la destra il mawashi del M2 fino alla progressione improvvisa, avviata con un bello spostamento in avanti del bacino, con la quale trascina Tamanoshima oltre il tawara.

Fallisce la presa esterna sinistra al tachi-ai Kotooshu (1-0), che è costretto quindi affrontare Miyabiyama sul piano degli tsuppari. I due sekitori, entrambi con il busto ben alto, si scambiano colpi lenti ma ripetuti accompagnandoli con piccoli spostamenti, al termine dei quali si ritrovano, in linea ma leggermente staccati, sulla parte nord del dohyo in prossimità del tawara. Miyabiyama, più stanco, tenta il tuffo con spintone ma Kotooshu gli appoggia entrambe le mani sulle spalle per l’hatakikomi e compie un piccolo balzo con l’intento di restare in aria il tempo necessario alla caduta dell’avversario. Mono-ii e vittoria (giustamente a mio avviso) assegnata all’Ozeki bulgaro.

Molto nervoso Aminishiki (1-0) che dopo un matta è costretto a subire la velocità di Goeido (0-1), che tenta di afferrarlo alla parte basta del busto. Il Sekiwake giapponese sembra in netta difficoltà ma sfrutta la differenza di stazza ed esperienza per restare, seppur in modo confusionario, “addosso” all’avversario. Il bout termina con entrambi i sekitori in terra sul bordo nord-ovest del dohyo e vittoria assegnata ad Aminishiki. Dalla mia prospettiva di osservazione un mono-ii ci sarebbe potuto anche stare, specie vista la caoticità della fase conclusiva.

Un vero proiettile al tachi-ai Ama, che costringe Tochinonada (0-1) all’immediato indietreggiamento. Sembra fatta, ma il M3 giapponese è bravo a spostarsi lateralmente eludendo così la spinta decisiva del Sekiwake mongolo, il quale solo grazie alla propria agilità e compattezza resta in piedi. Ama, recuparato l’equilibrio in una frazione di secondo, si scaglia nuovamente sull’avversario che però prevedendone la reazione, lo afferra alle spalle e gli ribalta contro tutta l’inerzia della carica. Spettacolare ed ineccepibile la chiusura per tsukiotoshi.

Molto bello tecnicamente il bout fra Asasekiryu (1-0) e Wakanosato (0-1). L’ex-Sekiwake mongolo effettua ha una partenza fulminante e si incunea sotto la linea delle spalle del M4 al tachi-ai, impedendo così all’avversario la presa. Wakanosato non si dà per vinto e prova a sfruttare la imporre tutto il proprio peso ad Asasekiryu che però, grazie all’ottima posizione relativa, non ne subisce gli effetti. E’ il mongolo a controllare il match e, grazie alla presa al mawashi, tenta più volte l’abbassamento del busto per contringere Wakanosato alla perdita di equilibrio che non c’è perchè il M4 è bravo a restare con le proprie spalle appoggiate a quelle del pari-rango mongolo. Alla fine però Asasekiryu riesce nello strattone decisivo e si aggiudica l’incontro per uwatedashinage.

Tattica attendestica che alla fine non premia per Roho (0-1), che parte con il busto basso e le braccia allungate per impedire la presa a Tamakasuga (1-0). Il M5 giapponese, dopo una breve fase di studio in appoggio, allunga bene il braccio destro e costringe il russo all’indietreggiamento fin sul bordo est del dohyo. Roho svicola lateralmente e scambia la posizione con l’avversario andando di nuovo all’impostazione statica in appoggio. Tamakasuga dopo una breve pausa riprende la progressione a costringe il M5 russo a mettere un piede oltre il tawara.

Resta troppo alto al tachi-ai Baruto (0-1) e non ha quindi scampo di fronte all’avanzata a testa bassa di Hokutoriki (1-0). L’estone tenta di scrollarsi di dosso il giapponese lavorando di braccia ma non può far altro che indietreggiare, di fronte all’incalzare del pari-rango, fino al ruzzolone a gambe levate oltre il tawara.

Non va in presa al tachi-ai Homasho (0-1) che al contrario quasi rimbalza di fronte alla “compattezza” di Takekaze (1-0). “Jabba” sfrutta immediatamente il vantaggio, avanza di un passo, assesta un poderoso spintone con entrambe e braccia, e costringe l’ex-M1 alla caduta giù dal dohyo (oshitaoshi).

Falso tachi-ai di Kakuryu (1-0) che, a quello buono, si rivela molto più veloce di Toyohibiki (0-1). “Cocco di Marco” è costretto a subire l’iniziativa del mongolo che gli gira attorno e lo spinge immediatamente sul bordo est del tawara. Toyohibiki tenta di difendersi in equilibrio precario su una sola gamba, ma non può far altro che finire in terra per l’incalzare dell’avversario.

Porta a casa il buot Kokkai (1-0), che abbandona vistosamente zoppicante al piede destro il dohyo. Il georgiano è costretto a subire i colpi di sbarramento al collo (uno particolarmente poderoso lo costringe a girare la testa lateralmente) ed alla parte alta del busto di Wakakirin (0-1), ma è bravo a superare la difficoltà iniziale e ad accorciare la distanza per la presa. Il georgiano prova dapprima lo yorikiri per poi cambiare repentinamente strategia e chiudere per sukuinage.

Spettacolare kotenage di Kasugao (1-0) che spende qualche secondo per mettere nel mirino Kakizoe (0-1) per poi abbatterlo senza pietà.

Presa interna, dapprima al centro e quindi sul lato sinistro, del mawashi per Shimootori (1-0), che lascia Takamisakari (0-1) con il busto alto e lo costringe all’indietraggiamento. D3BO assorbe bene l’iniziativa dell’avversario, si pianta sulle gambe in prossimità del tawara e tenta la torsione di busto con contemporaneo sollevamento. La posizione di equilibrio di Shimootori è però buona e gli consente di arginare l’iniziativa dell’avversario e di andare di nuovo in spinta per lo yorikiri.

Molto spettacolare il bout che vede imporsi per oshitaoshi Tochiozan (1-0) su Yoshikaze (0-1). Tochiozan scambia subito la posizione sul dohyo con l’avversario e lo costringe sul bordo del tawara dove Yoshikaze, rivelando insospettate doti di equilibrista, resiste ben oltre l’ipotizzabile ma deve alla fine cedere all’ennesima spinta a braccia tese del pari-rango.

Si impone, al debutto nel Makuuchi, il mastodontico Hichihara (1-0) sul ben più esperto Kahio (0-1) grazie ad una buona reattività e mobilità al tachi-ai che lo portano alla presa al braccio sinistro dell’avversario e quindi ad un pronto e pregevole kotenage.

Vanno ad Iwakiyama (1-0), ormai in ripetuta altalena fra Makuuchi e Juryo, lo scontro fra colossi con Tamanoshima (0-1), a “Davide” Futeno (1-0) quello con “Golia” Tosanoumi (0-1), a Kyokutenho (1-0) quello fra stranieri con Wakanoho (0-1).