I soliti dati statistici …

Dopo le circonvoluzioni lessicali del pre-basho di Pierfranco, eccomi di nuovo qua, a pochissimi giorni dall’inizio dell’Haru, con il mio, ormai consueto ed “aridissimo”, intervento statistico.
Quello che voglio provare a fare questa volta è tracciare un “bilancio annuale” partendo dal confronto fra il banzuke attuale e quello dell’Haru 2006.

Il dato che sicuramente emerge come più evidente è quanto poco sia mutata la composizione del Sanyaku.
Nei due massimi livelli nessuna variazione, fatta eccezione per l’ingresso fra gli Ozeki di Hakuho, che giusto a marzo dell’anno scorso, da Sekiwake (con un ottimo 12-3) costringeva Asashoryu al playoff ed il Kyokai a attribuirgli il titolo di “Grande Muro”, mai più ceduto (nonostante qualche recente defaillance).

Altro elemento di assoluta stabilità è, poi, la continuativa presenza fra i Sekiwake di Kotomitsuki, al quale troviamo ora appaiato Kotoshogiku, che, come abbiamo più volte detto nei vari commenti, rappresenta, a conti fatti, l’unico vero elemento di novità.
Il giovane rikishi giapponese (che ha da poco compiuto 23 anni ed è, come Kaio, di Fukuoka) ha approfittato degli incredibili scivoloni contemporanei di Miyabiyama e Kisenosato per ottenere un’incredibile doppia promozione, nonostante il non eccezionale 9-6 dell’ultimo Hatsu.
E proprio un anno fa, ad Osaka, Kotoshogiku dava inizio alla sua rincorsa al vertice: solo M8 (9-6) a marzo, lo ritroviamo M3 (9-6) a maggio, quindi M1 (2-13) a luglio, M7 (10-5) a settembre, M2 (10-5) a novembre ed, infine, M1 (9-6) a gennaio. Annata quindi decisamente positiva quella del neo-Sekiwake giapponese e caratterizzata da ben 2 tornei in doppia cifra ed una sola retrocessione (in occasione della sua prima apparizione sulla soglia del gotha).

Entrambi diversi (e stranieri) invece i Komusubi. Ad Osaka 2006 stazionavano sul gradino più basso del Sanyaku Roho e Miyabiyama. Nel banzuke attuale ritroviamo, invece, nel rango di Komusubi i mongoli Ama (un ritorno per lui), un anno fa M2, e Tokitenku (al debutto), M6 all’Haru 2006.

Roho e Miyabiyama sono i rikishi che hanno, forse, subito le retrocessioni (e le delusioni) più pesanti.
Lo Sceriffo, dopo aver a lungo mantenuto il rango di Sekiwake (ottenuto grazie al 10-5 dell’Haru 2006) e sperato addirittura in una promozione a Ozeki, è rotolato giù dal vertice della piramide fino ad arrestarsi sul gradino di M3.
Roho, invece, dopo un paio di ingressi e uscite dal Sanyaku, si ritrova ora con il rango di M7 (in virtù del pessimo Hatsu 2007) ed un nutritissimo stuolo di critici indispettiti dalla sua (impropria) condotta sul dohyo.

Se ci dovessimo fermare al solo dato matematico dovremmo dire che per Kisenosato i 12 mesi intercorsi a partire da marzo 2006, sono stati sicuramente positivi, dato che all’Haru 2006 il giovane rikishi giapponese occupava il rango di M7 mentre oggi lo ritroviamo M1.
Tutti sappiamo però che le cose non stanno esattamente così. Durante tutto l’arco temporale preso in esame da questa mia analisi Kisenosato è stato più volte sulla soglia della consacrazione a stella di prima grandezza. Ma le troppe prestazioni altalenanti (e a volte decisamente mediocri) l’hanno, invece, decisamente ridimensionato proprio quando stava per intravedere (anche se non per meriti propri) la luce del “Sekiwakato” (e il riferimento è ovviamente alla 15a giornata dello scorso Hatsu).

Per il resto poche promozioni e retrocessioni di rilievo e tutto sommato soliti noti fra i Maegashira con l’uscita di scena di 7 rikishi (Hokutoriki, Kyokushuzan, Toyozakura, Kitazakura, Otsukasa, Yoshikaze e Buyuzan) e l’ingresso (re-ingresso per alcuni) di 6 (Homasho, Kakuryu, Baruto, Tochiozan, Tosanoumi, Shimotori).
Fra i nuovi volti meritano sicuramente l’onore della citazione Homasho (oggi M5, un anno fa J5) e Baruto (oggi M13, un anno fa ad Osaka vittorioso, da J15, con uno strepitoso 15-0). Entrambi i rikishi si sono, seppur con modalità differenti, molto ben comportati dopo il loro ingresso nella parte più nobile del banzuke: il giapponese è arrivato quasi a lottare per lo yusho, l’estone è stato fermato solo dai ripetuti infortuni, dopo essere arrivato ad un passo dal Sanyaku.

E veniamo al dato “scaramantico”. Ad Osaka 2006 kachi-koshi per tutto il Sanyaku dell’attuale banzuke, così come per Kisenosato (10-5), Kyokutenho (11-4), Asasekiryu (10-5), Miyabiyama (10-5), Takekaze (9-6), Homasho (12-3), Tamakasuga (9-6), Kakizoe (9-6), Yoshikaze (8-7), Hakurozan (9-6), Baruto (15-0), Tosanoumi (9-6), Shimotori (9-6) e Wakanosato (11-4). Score ovviamente negativo (viva Lapalisse!!) per tutti gli altri. Dimenticavo …yusho per Asashoryu (neanche a dirlo!).

Uno degli argomenti più interessanti e dibattuti sarà sicuramente quello di chi fra i 3 neo-Sanyaku riuscirà a mantenere il proprio rango (ed al limite migliorarlo). In tale ambito può tornare utile (o almeno così spero) esaminare i bilanci degli incontri con quelli che saranno (almeno nelle previsioni) per loro gli avversari più ostici.
Kotoshogiku, che non ha mai affrontato Kotomitsuki, è in attivo con Ama (6-3), Tokitenku (4-3) e Kisenosato (5-3), mentre ha sempre perso con Asashoryu (0-3), Chiyotaikai (0-5), Hakuho (0-2) e Kaio (0-3). Score negativo, ma in qualche modo “addolcito” da un’affermazione, anche con Tochiazuma (1-3).
Ama ha, da parte sua, un bilancio positivo con il solo Tokitenku (6-5) ed assolutamente negativo (nessuna vittoria) con Chiyotaikai (0-3) ed Hakuho (0-4). Più sconfitte che vittorie poi nei confronti diretti con Asashoryu (1-6), Kaio (1-3), Tochiazuma (1-4), Kisenosato (2-6) e Kotomitsuki (3-4).
Il debuttante Komusubi Tokitenku, infine, è in vantaggio con Tochiazuma (2-1), in parità con Kotomitsuki (2-2), ha sempre perso con Asashoryu (0-3), Chiyotaikai (0-4), Hakuho (0-4) e Kaio (0-2), e perso più volte di quanto abbia vinto con Ama (5-6) e Kisenosato (2-5).