Una nota…

Ho assistito alla nona giornata in diretta telefonica (grazie a Julien e Marco) e solo in differita visiva, ma una certa idea me la sono fatta ed ho il potere di imporvela.
Asashoryu ha combattuto per la prima volta al limite dei suoi mezzi, cosa mai successa nelle precedenti giornate, ed ha imposto una delle sue regole auree: ogni attimo di titubanza deve essere colto e sancito con una vittoria. Roho ha dato il massimo ed appare concentratissimo, tanto che gli rivolgo i miei complimenti. Il russo non era mai giunto a questi livelli (transeamus igitur sulla sconfitta ignobile) ed ha forzato lo Yokozuna finchè ha potuto. Questo match ha messo in rilievo la condizione del Grande Mago Mongolo e la sua sconfinata logica di combattimento. La soluzione è giunta al primo passaggio fuori equilibrio del russo, come avviene in ogni match in cui il predatore con la tsuna vada a compiere una serie continuata di approcci dinamici. Vista la durata e l’intensità del bout, è naturale considerare che non tutti avrebbero retto quel ritmo e sarebbero stati in grado di chiudere con tanta lucidità. Asashoryu si delizia di queste squisitezze tecniche, specialmente quando c’è Chiyonofuji nei paraggi…
Ama è stato bravo e fortunato, Baruto lo iscriverei al CEPU del sumo, se esistesse.
Menzione d’onore ad Aminishiki, per aver convalidato le sue precedenti prestazioni con meticolosa continuità.
Chiyotaikai reggerà? Mi auguro di sì.
Kotooshu non ha più nulla da dare.
Hakuho ha presentato il certificato d’esistenza in vita a Miyabiyama lottando come l’avversario richiedeva, ma la frenesia del match ha denotato la troppa smania dell’Ozeki di liberarsi dal groppo tattico che lo attanaglia. Forse, ma prendetela come una speculazione serale, il fatto di non essere più sotto la tsuna di Damocle (passatemi anche questa…) lo ha affrancato da quel pianeta di responsabilità che gli gravava sulle spalle e che lo aveva costretto ad assumere le vesti di un Atlante del Kojiki.
Kisenosato naviga a vista e deve ben orientarsi, se vuole rimanere Sanyaku, accompagnato dal riferimento di Kokkai, esposto per la prima volta alla dura trafila del noviziato.
Bravo Futeno a seguire la strada del sumo di quantità.
Eterna riconoscenza a Takamisakari: chi non conosce il sumo si perde emozioni uniche.