Quanto fermento intorno all’Aki Basho! Non riesco a riprendermi da ciò che ho visto domenica, miei cari e fedeli seguaci, e ritengo che sia lo stesso per tutti voi: un Torneo da giocarsi in volata ha consumato parte del suo dramma in pochi minuti iniziali. Mi ricordo che da ragazzi, negli anni ’70, si andava nei cinema che proiettavano i film di Dario Argento e si aspettava che iniziasse l’ultimo spettacolo, quello solitamente più frequentato, per urlare a squarciagola il nome dell’assassino. Era uno scherzo innocente e gratificante, per l’età che avevamo. L’impressione ricevuta dalla prima giornata assomiglia alla rivelazione del finale fatta anzitempo e la traccia lasciata ha già trovato alcune conferme, purtroppo, ma il complesso delle prestazioni è molto elevato.
Partiamo dallo Yokozuna: se domenica aveva domato Kokkai in ossequio alla legge del Komusubi, ieri ha rimproverato Tamanoshima per le cattive maniere mostrate al suo cospetto, con quel gomito alzato e proteso verso il regale viso mongolo e contrario alle regole fondamentali del bon ton. Asashoryu ha afferrato gomito ed avambraccio dell’avversario con infinita grazia e si è esibito in una versione personalissima del commiato dal dohyo. Tutto secondo il galateo degli Yokozuna ed in accordo con la scala di valori attualmente vigente. Oggi ha lavorato in overdrive contro Aminishiki, inconsistente al tachi-ai. Ho notato che lo Yokozuna tende ad impostare il match con le braccia distese a protezione del mawashi, probabilmente per non affaticarsi in combattimenti troppo lunghi con l’avversario in presa. Sono certo che Asashoryu non camminerà su un letto di rose per tutto il Torneo, non sarebbe logico, ma intanto si è appena sgranchito i muscoli senza mettere a repentaglio il braccio destro, per quanto possa essere ancora indiziato dei postumi dell’infortunio. Vista l’aria che tira tra i Sanyaku, ed in particolare tra i suoi immediati sottoposti Ozeki, la condizione dello Yokozuna sembra essere rassicurante.
Partito malissimo, Hakuho ha riattivato il dialogo con il dohyo ed il feeling con la vittoria, rischiando però moltissimo contro Tamanoshima. Che gli avversari avessero iniziato a prendergli le misure era evidente da Nagoya, ma che Hakuho stentasse ad imporre il suo sumo nel Torneo della consacrazione non era immaginabile. La sconfitta contro Kisenosato ha condizionato Hakuho più di quanto dicano i risultati di ieri e di oggi, mettendogli pressione oltre l’inverosimile e portandolo quasi al punto di non ritorno già alle prime battute dell’Aki Basho. Tamanoshima è entrato nella guardia dell’Ozeki mongolo con molta facilità, cosa non avvenuta contro Asashoryu, ed ha costretto Hakuho a tirare fuori il coniglio dal cilindro con l’appoggio al tawara nel momento in cui il match sembrava ormai deciso. Hakuho ha fatto una gran cosa, da vero fuoriclasse, però mi è parso macchinoso e, come dicevo, poco tranquillo. Tamanoshima gli ha reso difficile la presa bassa con la mano sinistra e lo ha legato il alto, portandolo a girarsi di fianco. Lo spostamento laterale in opposizione sarebbe costato caro a quasi tutti gli altri rikishi, tolti i pochissimi eletti baciati da Amaterasu, e Tamanoshima può solo recriminare con il suo ego per l’occasione mancata. Può darsi che tra una settimana Hakuho si trovi in testa alla classifica, non si sa mai, ma la falsa partenza lo costringerà a moltiplicare la concentrazione ad ogni bout senza farsi sopraffare dell’ansia del recupero.
La lieta novità è costituita da Kotooshu, scattato come non gli accadeva da oltre un anno. L’Ozeki bulgaro attacca e s’impone in modo perentorio, e questo non glielo abbiamo visto fare neanche l’anno scorso. Esulto per lui e vorrei credere che il mio incitamento alle armi fosse stato letto ed assimilato, ma Kotooshu ha fatto tutto da solo ed il cambio di passo mi porta a credere che il fisico sia integro quanto la mente. E’ il migliore degli Ozeki e sprizza vitalità da tutti i pori, con una nuova veste aggressiva che speriamo si porti dietro fino alla fine. Si è imposto con vigore su Tamakasuga ed ha esibito una velocità mai vista, cosa che per un Ozeki dovrebbe essere normale, ma Kotooshu è stato troppo spesso vittima dei suoi sbalzi umorali e la sua ritrovata vena potrebbe dipendere anche dal fatto di trovarsi davanti ad Hakuho, il quale gli ha sottratto la platea e l’ambizione di una precoce carriera da anti-Asashoryu.
Kaio ha ottenuto la prima vittoria nel suo tipico stile su un Dejima non ancora entrato nell’atmosfera della gara. E’ ben poca cosa, per l’Ozeki decano, e se le avvisaglie si dimostreranno esatte lo vedremo presto ad insegnare sumo, piuttosto che praticarlo sul dohyo. L’impegno di oggi è giunto come una boccata d’ossigeno ad una classifica asfittica, scenario consueto dalla vittoria del 2004 proprio in questo Torneo. La grinta dei giovani rikishi appare difficilmente contrastabile con la sola esperienza e Kaio dovrebbe evitare di chiudere la carriera con una retrocessione, visto l’incontenibile affetto dei tifosi giapponesi nei suoi confronti.
Chiyotaikai ha ceduto il primo punto ad un Kokkai che ha ripreso le sue vecchie abitudini. Dopo il giusto tributo feudale allo Yokozuna, il neo-Komusubi ha fatto secchi due Ozeki alla sua maniera, mettendo in cassaforte i punti che lo avvicinano al kachi-koshi e lo allontanano dalla nota figuraccia che spetta, di solito, ai nuovi entrati nel Sanyaku. Kokkai ha bloccato Chiyotaikai con coraggio ed intelligenza, senza subire lo tsuppari e spingendo più forte dell’Ozeki, come a ribadire che sul piano della forza bruta non teme nessuno. Un’azione in avanzamento così decisa contro Chiyotaikai non è cosa da tutti i giorni e ciò pone il massiccio georgiano in grande evidenza per il prosieguo del Torneo.
Chiyotaikai, da parte sua, ha preso atto della situazione con un certo stupore ed ha badato a non cadere dal dohyo, ma anche per lui s’intravede il momento del cambio generazionale.
Per Tochiazuma bisogna intonare il “De profundis”: ha una gamba davvero malconcia, si trova sullo 0-3 e deve continuare a combattere per salvare il salvabile. A fargli da contr’altare, nel bout odierno, c’è stato il ritrovato Miyabiyama e la sfida non è stata certo noiosa. L’Ozeki ha provato a metterla sul piano tecnico a lui congeniale cercando la distanza ravvicinata, unica speranza di limitare gli effetti del cattivo appoggio sulla gamba infortunata, ma Miyabiyama ha impostato il match come doveva ed ha negato a Tochiazuma ogni appiglio al mawashi sparandogli addosso manate a profusione. L’Ozeki ha dovuto accettare lo scambio e si è posto allo scoperto, ambito preferito dal Sekiwake e che ha decretato l’esito del match. Ora Tochiazuma sente l’affanno dello score passivo, mentre Miyabiyama può inoltrare di nuovo allo YDC il dossier in carta bollata relativo alla sua promozione.
L’altro scontro diretto tra Sanyaku vedeva Il Sekiwake Kotomitsuki opposto al Komusubi Kisenosato, eroe del Giappone contro la calata mongola. Kisenosato ha vinto bene e quasi con inattesa facilità, portando Kotomitsuki a derapare sul dohyo come un’auto senza ABS. Un match poco combattuto per merito del Komusubi caro a tanti fans italiani, in cui il tachi-ai ha assegnato repentinamente i ruoli ai due rikishi. Kotomitsuki è giunto in vista del tawara con rassegnazione e rinunciando all’estrema resistenza: la cosa non mi è piaciuta perchè da un Sekiwake così maturo mi aspetto una maggiore capacità di lettura tattica. Kisenosato avanza al fianco di Kokkai nella ricerca dello spazio che il Sanyaku potrebbe lasciare vacante a breve termine.
Baruto ha smaltito il brutto tonfo dalla prima giornata ed ha battuto oggi il mongolo Kyokutenho, passando attraverso la prova indolore di ieri contro Tochinonada. Kyokutenho sperava in un altro equivoco tattico del Maegashira 1 e si è dato da fare per portarlo a bordo dohyo, trovando inizialmente poca difesa; Baruto ha però atteso di avere il peso ben bilanciato ed ha ribaltato l’avversario. Non c’è da meravigliarsi del contrasto nelle esibizioni del giovane estone, gli è già capitato e succederà ancora in futuro. Nel sumo di Baruto esiste una componente inesplorata, tanto da Baruto stesso che dai suoi avversari, e che dipende in parte dal suo fisico e dall’inesperienza: quando avverrà il felice connubio tra questi due elementi, ed il giorno potrebbe essere meno lontano di quanto si pensi, il rikishi baltico potrebbe davvero far paura a tutti.
La terza vittoria consecutiva di Roho è un fatto importante ed è giunta contro Iwakiyama, autore di una buona performance iniziale e di un bel match, ieri, contro Aminishiki. Roho ha vinto facilmente, altro fatto da considerare, ma ciò che più conta è che il suo stato fisico appare molto buono, al contrario del suo carattere. E’ sotto stretta sorveglianza disciplinare, dopo i fatti di Nagoya, ed un sumo di buona fattura lo potrà aiutare a far rientrare le polemiche sul suo cattivo comportamento. In questi tre giorni Roho ha raccolto molto, compresa la vittoria su Kaio, ed un abbondante kachi-koshi suo e di Baruto metterebbe in crisi il banzuke, qualora i Komusubi facessero altrettanto ed i Sekiwake restassero dove sono.
Se ieri ero stato colpito dalla mancata ripetizione del match tra Chiyotaikai e Tokitenku, seppur in misura inferiore a quanto lo sia stato il rikishi mongolo (preso alla sprovvista dall’Ozeki), oggi ho visto con soddisfazione che il Maegashira 2 ha assorbito lo shock e si è rifatto contro Tochinonada. Questa volta il tachi-ai è stato più che ortodosso ed il bout molto combattuto. Tokitenku sa farsi valere, come accennavo nella mia anteprima, ed oggi ha portato a casa una bella vittoria, costruita con pazienza e molta fatica. Non lasciatevi ingannare dall’assenza di colpi ad effetto: vincere in presa contro Tochinonada non è semplice ed il pubblico ha gradito molto l’esibizione.
La vera star di questi giorni è Ama, spettacolare e concreto al tempo stesso: tre vittorie da incorniciare e da rivedere con grande appagamento del senso estetico. Ama è una furia scatenata che offre momenti esaltanti a ripetizione, come hanno potuto appurare Toyonoshima, Futeno ed il folletto Kakizoe. Oggi si è vista addirittura un’inedita scorribanda tra i due contendenti, conclusa con un arresto vertiginoso di Ama sul tawara ed un plateale rimbalzo di Kakizoe. Che divertimento!
Una parola anche per Takamisakari: con lui in pista è sempre spettacolo.
Sayonara.