Undicesima giornata

La passione per il sumo è qualcosa che nasce quasi sempre per caso: è successo a me come ad altri amici, tra i quali Julien, Alessandro e Luca. Capita di fare uno zapping alla ricerca di qualcosa da vedere in tv e ci si imbatte in quello strano ambiente sovrastato da un tempietto, con ponderosi atleti in perizoma che si scambiano spinte e ribaltamenti: “Che roba è? Ah, il sumo, la brutta copia del wrestling”, pensano i più, passando oltre, ma qualcuno si sofferma a guardare incuriosito e cerca di capirci qualcosa. Certo, le facce sembrano tutte uguali, ad un europeo, le poche parole pronunciate dal piccolo signore vestito da Pierrot risultano incomprensibili, ma il germe è stato inoculato: al sumo non si sfugge. Ed allora si comincia a cercare sul web tutto quello che c’è da sapere. Regole, nomi, luoghi, date e riferimenti storici. Poi ci sono i siti specializzati, gli scambi d’opinione ed i commenti degli esperti: se ci si mette un pò d’impegno, nel giro di qualche mese ci si trova a dialogare con alcuni pazzi scatenati, i quali parlano di sumo come gli altri parlano di calcio: quelli siamo noi, e siamo sempre di più, per fortuna.
Perchè vi ho raccontato questa storiella? Perchè martedì sera, verso le 18,30, mi ha telefonato Luca e mi ha chiesto:”Ma secondo te, domani chi vince?”. Questo è il manifesto della passione per il sumo, e ringrazio Luca per avermi dato la possibilità di riflettere al riguardo. Non era in ballo Juve-Milan o la finale di Champions League, ma il match di sumo forse più importante della stagione, un passaggio di consegne, uno scontro tra grandi rikishi, ma pur sempre e soltanto un match di sumo.
Poi, stamattina, ho seguito la seconda parte del programma in collegamento telefonico con Julien, come spesso capita nelle grandi occasioni, e via via che gli incontri scorrevano, la sensazione di attesa ci faceva dire cose da fanatici. Infine, ecco l’evento tanto atteso, e quello che segue è il mio personale rendiconto di ciò che è avvenuto.

Hakuho contro Asashoryu: dato che siamo in Giappone, terra natia della cinematografia fantascientifico-catastrofale, sembrerebbe quasi la riedizione di Godzilla contro King Kong, ma un il sumo è reale e molto consistente, ed i due rikishi in questione ne rappresentano il meglio del meglio, attualmente.
Quando avevo presentato la sfida, mi ero soffermato su alcune possibili soluzioni tecnico-tattiche che ciascuno avrebbe potuto adottare, e lo sviluppo del bout ha seguito, in parte, quel tracciato. Ha vinto Hakuho, alla grande, lasciando Asashoryu a mordere la polvere del dohyo al termine di una gara che ha strappato gli applausi a scena aperta del pubblico giapponese, cosa non di poco conto.

E’ stato un match con un alto valore simbolico, secondo me, perchè Hakuho ha confermato la sua superiorità sullo Yokozuna, in questo periodo, dopo averlo seccamente battuto, direi umiliato, a gennaio. Questa volta, la fase decisiva è maturata con una lotta di posizione e stabilità, versante in cui il Sekiwake è dominante, al momento. Egli è riuscito ad imprimere al match il proprio indirizzo preferito, vale a dire la grande padronanza nell’uso del corpo e la conseguente facilità di gestione delle tecniche del sumo.
Asashoryu non è stato in grado di gestire l’avversario coma suo solito, non gli è stato concesso di muoversi e muovere Hakuho alla sua maniera, e, nella ricerca della soglia d’equilibrio, Hakuho ha espresso tutto il suo potenziale. La conclusione è stata che lo Yokozuna è rimasto ingabbiato nel gioco di braccia di Hakuho, il quale ha portato a termine una bella fetta suo progetto di scalata al banzuke, passando sul corpo del grande rivale e maestro. Solo l’impazienza e la scelleratezza giovanili, potrebbero impedire ad Hakuho di affermarsi ad Osaka, a cominciare dal match di domani contro il deluso e deludente Tochiazuma: sarà scarico ed appagato?

Asashoryu ha spesso manifestato ammirazione verso Hakuho, nel più puro spirito sportivo, ma questa seconda batosta lo renderà consapevole di quanto il giovane compatriota abbia diritto ad una parte del suo impero. Non mi è parso arrabbiato, lo Yokozuna, anzi conscio del valore di chi l’ha sconfitto. Ora non gli rimane che soffrire giorno per giorno, vincendo tutti i rimanenti confronti con la mente sgombra dai nuvoloni neri che sono apparsi a causa dello sfrontato fenomeno emergente. Domani c’è Kaio, redivivo a supportato dalla folla, e la ripresa deve cominciare da lì.

Già, Kaio e Tochiazuma: il loro confronto ha mostrato quanto sia impossibile definire con esattezza i valori in gioco. Kaio ha frugato ovunque, in questi giorni, alla ricerca della vecchia katana che non trovava più, ma non ha usato la cortesia di avvertire Tochiazuma di essere di nuovo pronto a combattere, almeno per una volta, con lo spirito e le insegne dell’indomito samurai. Una bella dimostrazione d’orgoglio e vitalità, per il decano degli Ozeki, spinto da un lampo di vigore fisico e, forse, dalla volontà di annullare le speranze di promozione di Tochiazuma, argomento difficilmente digeribile, dopo il fallito tentativo personale dello scorso anno. Tochiazuma ne esce, ancora una volta, ridimensionato e con 3 sconfitte in casa, record che non potrà vantare nei confronti dello YDC. La sua corsa è stata frenata da un bravo contendente, ed i numeri non lasciano spazio a premi di consolazione: Kaio lo ha battuto e la tsuna diventa un miraggio, ma ci sono ancora Hakuho ed Asashoryu con i quali fare i conti. In teoria, come è stato fatto notare, ci sono ancora i margini per qualche speranza di play-off, magari plurimo ed aggravato, oppure soltanto lo spazio per il risultato clamoroso a spese dei due regnanti di oggi. Vedremo…

Intanto, più in alto di Tochiazuma c’è Wakanosato, il quale approfitta ancora della sua posizione di bassa classifica per ricostruirsi un rango adeguato alle sue doti. Mancano pochi giorni alla conclusione del Torneo, ma l’ex-Sekiwake potrebbe clamorosamente essere chiamato al banchetto finale, in dipendenza di certi risultati.

Più in basso, Kotooshu seguita a vincere, dopo essersi macchiato di 3 sconfitte quasi subito, e procede verso lo score che lo proteggerà dalle critiche della Signora Uchidate. Un Ozeki non dovrebbe accontentarsi del minimo sindacale di vittorie, ma sappiamo che i criteri di giudizio dei dirigenti giapponesi sono stati sconvolti più volte, di recente.

Vi rammento che Baruto è ancora a punteggio pieno, tra i Juryo, e che lo vedremo presto in lotta tra i Makuuchi.

Buona notte.