Undicesimo giorno

Se me lo permettete, vorrei coniare un nuovo modo di dire: tanto continuò
a tuonare che piovve di nuovo! Così è stato, oggi, il riscontro del
dohyo, in un intenso e bello scontro fra due modi opposti d’intendere
il sumo. Non era scontato che Asashoryu battesse Kokkai, come non era
da considerare assurda l’ipotesi che il georgiano fermasse lo Yokozuna.
Nulla di netto e di assoluto, intendiamoci, dato che il mono-ii è durato
diverse dozzine di secondi, ma il verdetto è giusto, questa volta…
Kinboshi, dunque. Kokkai non ha mostrato solo la solita forza bruta
che lo contraddistingue (come dice l’amico Marcello da Reggio Emilia "altro
che tsuppari, Kokkai tira dei gran ceffoni!"), trovando il coraggio
e l’abilità di opporsi ad Asashoryu con lo slancio di un torneo disputato
ad alto livello, come non gli accadeva da qualche tempo, nonché la
rinnovata attitudine a fornire buone prestazioni contro i Sanyaku.
Avevo detto, nei giorni passati, che attendevo Kokkai alla verifica
dei rikishi più quotati, ma il kinboshi supera ogni più rosea aspettativa.
Se i successi di Kokkai dovessero avere anche l’attributo della continuità,
potremmo ritrovarcelo Sanyaku a breve termine, confermando la teoria
del sottoscritto su un prossimo vertice del sumo composto in prevalenza
da rikishi stranieri.

Nella sfida di domani contro Kootoshu, co-leader della classifica,
Kokkai potrà contare sul tifo di Asashoryu, il quale ha accettato la
sconfitta con apparente consapevolezza, ma dentro di sé avrà maturato
l’intento di non diventare una preda ambita per tutti gli spavaldi
che gli si pareranno di fronte alla ricerca del trofeo da mostrare
ai nipoti, ed il derby mongolo contro Kyokutenho di domani sembra un
diversivo quanto mai opportuno per lenire le pene dello Yokozuna. Forse
il suo problema risiede nello scarso impegno che ha dovuto profondere,
per oltre metà del Torneo, disputando incontri dall’esito irreversibile
contro avversari di modesta levatura tecnica ed agonistica, perdendo
un pò di concentrazione per i momenti decisivi. Spero di dire una stupidaggine
e che i fatti mi smentiscano prima che qualcuno legga queste note,
perché sono un estimatore ( vorrei dire tifoso) di Asashoryu e senza
lo spattacolo del suo miglior sumo tutto diventa meno attraente. Ricordiamoci,
comunque, che egli ha vinto tre titoli nel 2004 con 13-2 ed un play-off,
quindi non ci troviamo di fronte ad un’inerzia negativa, visto anche
il modo in cui sono maturate le sue sconfitte, e per ora lo Yokozuna
può ritenere di essere in media con il numero degli affronti che egli
è disposto a tollerare.

Come detto, Kotooshu è in paradiso e domani se la vedrà con il raggiante
Kokkai per la conferma di una legittima ambizione al titolo, maturata
con una condotta attenta ed un pò di fortuna. Mettiamoci anche che
il bulgaro ha acquisito una maggiore sicurezza ed ha imparato a sfruttare
il suo fisico, a dispetto degli standards richiesti per essere un buon
rikishi: baricentro basso e corporatura massiccia. Manca il match vitale
con Wakanosato per definire chi rimarrà a fare il piccolo indiano superstite.
Per ulteriori celebrazioni del Komusubi ripassate domani.

Ultimo segmento dedicato al terzo sekitori in testa al Torneo, il compatto
Wakanosato, tornato a respirare l’aria dell’alta classifica dopo una
colpevole latitanza. Asashoryu permettendo, si dovrà giocare tutto
con Kotooshu, a patto di non commettere errori prima e non scivolare
su qualche insidia intermedia, come l’incostante ma sempre pericoloso
Kotomitsuki, che lo attende domani.

Ancora un’ annotazione: mi dispiace che Takamisakari non abbia retto
la distanza, sarebbe stato portato in trionfo come nessuno mai. Ha
comunque fatto una gran bella figura e può essere orgoglioso (non c’è
bisogno di ricordarglielo) di ciò che ha conseguito fin qui, magari
cercando di ripetersi in futuro con costanza.