Dodicesimo e Tredicesimo giorno

Tra ieri ed oggi sono accaduti due fatti principali: Wakanosato
è ³tato sconfitto da Kotomitsuki, lasciando in testa al Torneo il binomio
Asashoryu & Kotooshu, e si è ³viluppato un dibattito molto vivace
sulla coerenza e l’attendibilità ¤elle decisioni arbitrali nel sumo
in generale, e nei confronti di Asashoryu in particolare. Data l’attualit? e lo sfondo di carattere normativo che riveste, inizierò ¡ trattare
il secondo argomento, così ³entito da tutti gli attenti lettori di
questa rubrica, anteponendolo al commento delle giornate sportive vere
e proprie.

Come tutti coloro che seguono quotidianamente le vicende del Nagoya
Basho, ho assistito alla sconfitta di Asashoryu contro Kokkai con la
curiosità ¤i verificare, attraverso la ripresa rallentata, se il verdetto
dei giudici fosse congruo o meno. Desidero subito precisare che non
intendo impostare il problema da tifoso, e se parlo di sconfitta di
Asashoryu, anziché ¤i vittoria di Kokkai, un motivo c’è ¥ lo scoprirete
se avrete la pazienza di leggere tutto il mio intervento.

Dopo aver visto e rivisto ci򠣨e era accaduto, mi ero convinto che
tecnicamente Kokkai avesse vinto il match e mi sono dichiarato apertamente
in favore di questa soluzione. Senonch鬠la sempre aperta questione
del metro di giudizio che viene applicato in casi del genere, ha fatto
vacillare la convinzione di molti altri a proposito di come debba essere
considerata secondo la consuetudine la sconfitta di Asashoryu ed ogni
altro caso analogo.
Per valutare in maniera approfondita il problema, è ®ecessario fare
due precisazioni:

1) quando un match non ha un verdetto assolutamente certo agli occhi
dei giudici, si verifica un mono-ii, e cioè ¡vviene un incontro dei
giudici stessi al centro del dohyo per "discutere delle questioni" e
valutare collegialmente l’accaduto;

2) la regola che viene abitualmente applicata in un mono-ii, nel caso
d’indecisione su chi abbia toccato per primo terra, indica che se un
rikishi si trova in fase di attacco e dimostra di avere l’assoluto
controllo dall’azione e, insomma, sta spingendo a terra o fuori dal
dohyo l’avversario, viene preferito nel verdetto anche se tocca per
primo il terreno, quando non si possa pi?idamente considerare che
l’avversario sia in grado di opporre resistenza, non potendo in alcun
modo resistere all’attacco. Gli inglesi lo definiscono DEAD, cioè ­orto,
agonisticamente parlando.

Combinati tra loro, questi due elementi portano ad avere sempre un
mono-ii ogni volta che accade la quasi contestuale caduta dei rikishi
ed a far valere, per consuetudine, la regola del punto 2. Tutto questo
in teoria.

La questione che rimane aperta, dal punto di vista "giurisprudenziale",
riguarda l’individuazione sostanziale del campo applicativo della citata
regola e se la stessa sia ancora vigente oppure no.

I fatti dicono che l’interpretazione non sia sempre univoca e che la
tendenza alla difformità ¤i giudizio abbia colpito prevalentemente
Asashoryu, a cominciare dal famoso match con Tochiazuma durante l’Haru
Basho, in cui Asashoryu aveva vinto anche senza invocare la regola
in questione, ma i giudici hanno impiegato diversi minuti per decidere
di far ripetere il combattimento e non hanno chiesto l’ausilio del
video, di cui dispongono. Venendo ad oggi, ci troviamo di fronte all’indulgenza
plenaria nei confronti di Kotooshu anche se TUTTI hanno visto in diretta
la mano del bulgaro toccare il dohyo ben prima che si potesse pensare
al ricorso alla stradetta regola, mentre per Asashoryu-Kokkai, esempio
lampante (secondo alcuni) di inerzia favorevole all’attaccante, i giudici
hanno disatteso il loro consueto orientamento di giudizio.

Accetto e rispetto le opinioni di tutti, purché ³iano espresse con
cognizione di causa, come nel caso dell’amico Julien, ed ho espresso
la mia chiaramente, ma il dubbio sulla reale portata della valutazione
fatta dai giudici può ¥³sere ammesso ragionando in termini di precedenti;
ed allora accetto e rispetto chi ha detto che Asashoryu sia stato penalizzato
(dispiace anche a me), ma ho sostenuto che tecnicamente aveva perso
e lo confermo, basandomi sul precedente dell’Haru Basho, ugualmente
iniquo a parità ¤i presupposti.

Allora che succede? Niente, perchè µn verdetto non viene modificato
né ©nfluenzato dalle nostre chiacchiere da bar, ma resta il fatto che
una certa tendenza si sia manifestata pi?te e che al Nagoya Basho
ci sia aria di play-off, A TUTTI I COSTI.

Attendo le vostre deduzioni in merito, saranno graditissime ed avranno
risposta.

Ora i fatti puramente agonistici. Kaio, Wakanosato e Takamisakari sono
appena dietro la coppia regnante, formata, come tutti saprete, da Asashoryu
e Kotooshu (decidete voi chi sia la regina e chi il re), e questa situazione
potrebbe ancora farci sperare nella grande abbuffata di play-off di
cui ho fatto cenno nei giorni scorsi, poiché ¢asta un’incertezza dei
giudici..ops!, scusate, dei rikishi ora in vantaggio, per riaprire
i giochi.

Tra tutti, eleggo come paggio di corte il sorprendente Takamisakari,
dotato di un furore agonistico degno di un vero samurai. Anche oggi
ha superato Takanowaka incendiando l’animo dei giapponesi. Ieri, invece,
aveva beneficiato di una variante al codice deontologico dei giudici
e si era aggiudicato il match con Futeno (kachi-koshi garantito oggi)
attraverso una valutazione veramente impossibile da cogliere anche
al microscopio. Vittoria random, l’ha definita Simon Siddall, uno che
di sumo ne capisce veramente. L’incontro andava ripetuto assolutamente,
ma di questi tempi sembra che un virus misterioso abbia colpito le
capacità °ercettive dei giudici a livello oftalmico.

Cosa accadrà ¤omani contro Kotooshu?
Forza Taka-Taka!!!

Kaio veleggia sornione in acque tranquille, pronto a salire sul carro
degli spareggi, ove ne ricorra la possibilitଠed ha "giustiziato" Tochiazuma
e Kokkai, novello eroe dei due mondi, rammaricandosi di non aver fatto
meglio nei primi giorni.
E domani, dopo aver certamente sostenuto con freddo contegno Takamisakari,
s’incrocierà £on Asashoryu, per azzerare le distanze.

Wakanosato segue l’onda dell’entusiasmo popolare, che lo ha sostenuto
con vigore, e si è ³barazzato, a sua volta, di un Tochiazuma sempre
mezzo infortunato, rifacendosi della brutta sconfitta subita da Kotomitsuki.
Wakanosato riesce a fare belle cose, quando è ©n forma, e la sua lunga
militanza come Sekiwake lo attesta senza alcun dubbio.

E veniamo alla regale coppia di condottieri del Nagoya Basho.

Kotooshu vive un momento magico: ha riportato alla realtà ‹okkai, ebbro
di gloria per il kinboshi, e non ha speso molto per annullare Hokutoriki,
assumendo la postura del rikishi convinto delle proprie possibilit஍
Speriamo che la maturazione del bulgaro non sia un fatto episodico,
dato che, insieme ad Hakuho, potrebbe contrastare stabilmente lo Yokozuna
e tonificare tutto l’ambiente del sumo. Già ®el prossimo banzuke lo
vedremo molto pi?ino ad Asashoryu.

Per concludere, eccoci al cospetto del fenomeno della Mongolia. Chi
lo vorrebbe detronizzato e mortificato avrà ¡vuto un sussulto, ieri,
vedendolo in apparente difficoltà £ontro il compaesano Kyokutenho,
ma osservando con attenzione il bout si pu򠮯tare la pressione che
lo Yokozuna ha esercitato sull’opponente, fino ad avere la miglior
presa e terminare il lavoro alla sua maniera.
Oggi non c’è ³tato discorso contro Kotomitsuki (make-koshi sicuro,
per lui) e questo paio di vittorie lo hanno forse rimesso in sesto
psicologicamente, fornendogli quella rinnovata carica di cui avrà ¢isogno
per restare al vertice fino a domenica prossima.