Lo chiamavano Trinit…Haruma

Questo Nagoya Basho ci sta deliziando con perle di sumo e siparietti vari, ma quello che ho visto stamattina merita una trattazione a parte.

Ricordate la fortunata serie cinematografica con Bud Spencer e Terence Hill? Haruma ha reinterpretato oggi il ruolo del biondo e simpatico attaccabrighe del West, sempre pronto a mettere in ridicolo i nemici con giochi di destrezza con la Colt e con le mani nude (Terence Hill in Trinità). La parte della vittima è toccata all’incolpevole, o quasi, Kisenosato, messo alla berlina da uno spietato emulo di Trinità. Haruma ha piazzato infatti una serie incredibile di schiaffi e di strattoni, di schiaffi e di spinte da lasciare il Kid inebetito e subire la premeditata raffica di sbarramento allestita dal geniale Ozeki mongolo. Ad ogni tentativo del giapponese di capirci qualcosa, il mongolo reagiva con uno o due tsuppari sonorosissimi al volto. Si è sentito in diretta ogni impatto e più Haruma le menava, più il Kid sembrava arrancare alla ricerca di una risposta a tanta furia organizzata (ecco il video dell’incontro).

Ad ognuno il suo, dev’essere il nuovo motto di Harumafuji, il quale elabora tattiche su misura per ogni avversario.

Non ho potuto fare a meno di chiamare Marco Miceli e commentare a caldo l’accaduto, proprio mentre Barutone alzava e portava a spasso per il dohyo lo sbalordito Kakuryu. I due bouts si sono sovrapposti nel commento telefonico ed è venuto in mente ad entrambi il paragone che dà il titolo a questo post.

Hakuho ha poi regolato Kotooshu per mantenersi imbattuto come il countryman Harumafuji.

Lascio a Marco il piacere di aggiungere le sue impressioni odierne.