L’intimidatore è tornato, o almeno gli avversaro lo credono. Questa, in estrema sintesi, la cronaca del bout di Hakuho (7-0), non diversa dalle ultime tre, a dire il vero. Anche Wakakoyu si scioglie al cospetto dello Yokozuna, sebbene quest’ultimo non abbia ancora quasi mosso un muscolo. King Kong incute un terrore immotivato nei fragili animi dei rikishi che salgono sul dohyo, lasciandoli privi di spirito combattivo e capacità tecniche. Eppure, ripensandoci, a Tokyo erano stati proprio i primi bouts con gli sfacciati sekitori provenienti dai bassifondi del banzuke ad inguaiarlo.
Come ho detto ieri, sara il post-Nakabi a decidere l’assegnazione dello yusho.
Kotooshu (6-1) batte con rispetto Kyokutenho. Poco da dire, se non fosse che Tenho m’ispira tenerezza e gratitudine ad ogni sua apparizione.
Ha ragione Marco nel dire che Haruma (7-0) fa cose pregevoli: dallo shikiri al tachi ai, fino alla ricerca della vittoria, Haruma non è mai banale. Anche oggi, contro il mobilissimo Shohozan, ci ha mostrato tanta tecnica e vitalità. Il sotogate provato più volte, la presa attiva alla Asashoryu (che il Grande Mago mi perdoni) e tante piccole correzioni in corso d’opera, che non vediamo tanto spesso, fanno di DYMIHE (double-yusho-man-in-Hakuho-era) la vera attrazione di Nagoya. Quando si flette con i pugni sul dohyo prima del bout, provocando l’entusiamo del pubblico, Haruma mi ricorda i gesti di Takamisakari, Takanotsuru, Tamakasuka e tanti altri, capaci d’infiammare la folla ancor prima di combattere.
Baruto (7-0) è molto bravo e si compiace di sé stesso. Stavolta mette in campo anche la tecnica ed affronta il derby europeo con Aoiyama con la massima concentrazione, consapevole della pericolosità del bulgaro e dell’insidia fisica che rappresenta. Baruto parte attento e tiene la distanza con le braccia ben distese, per poi attaccare con precisione e chiudere con un magistrale quanto teatrale uwatenage.
Kisenosato (5-2) riesce oggi in quello che aveva mancato ieri, vale a dire perdere malamente un match alla sua ampia portata. Brutto tachi ai con le braccia raccolte in body-check, incapacità tattica assoluta e di nuovo scarsa presa sul terreno, con inevitabile figuraccia. Goeido capisce tutto e parte all’attacco, assesta un paio di colpi d’avvicinamento e stende il Kid in scioltezza. Un Ozeki non può combattere così male per due volte di seguito, andare poi magari a battere lo Yokozuna e ripiombare all’inferno nel momento della verità (come accaduto a maggio). Lo yusho si vince in tutt’altro modo e Kisenosato non mostra alcun miglioramento caratteriale. Con la sconfitta di oggi, esce dal Torneo con la faccia sporca di polvere.
Kotoshogiku (6-1) combatte in modo vivace e batte Toyonoshima dopo qualche scaramuccia che ne dimostra la vitalità atletica.
Tiene il passo Daido, ancora imbattuto: che sia la sorpresa di Nagoya?