Sarà per via del matrimonio e degli impegni coniugali che ne conseguono, sarà perché si è infortunato, sarà perché nessuno lo ha avvisato che l’Aki Basho è iniziato e non si tratta più dei vari keiko pre-basho, sarà tutto questo messo insieme ed altro ancora, con ulteriori motivazioni che lascio a voi documentare, ma Kotooshu sembra vagare sul dohyo come il pastore errante per l’Asia di leopardiana memoria.
Solo che in Giappone se ne accorgono tutti, mentre il pastore errava ed elevava il proprio canto notturno per un fatto privato e non agonistico.
Solo che in Giappone se ne accorgono tutti, mentre il pastore errava ed elevava il proprio canto notturno per un fatto privato e non agonistico.
Kotooshu è in confusione totale, tanto da non riconoscere neanche il confine della circonferenza entro cui dovrebbe dimostrare di meritare il rango, lo stipendio e l’affetto dei suoi fans. Lo sguardo è perso nel vuoto, l’atteggiamento tattico inesistente, forza e tecnica sono probabilmente rimaste in Bulgaria durante l’ultima visita alla famiglia, mentre la dignità risulta dispersa per i vicoli di Ryogoku.
Quel lampo di gloria e d’onore che ha illuminato l’Europa sembra definitivamente irripetibile, come quei primati ottenuti a Città del Messico da atleti quasi sconosciuti e ricordati solo negli annali ufficiali.
L’espressione di Kotooshu è sempre più triste e sconsolata, il suo sumo stancamente ripetitivo e prevedibile. Peccato: l’ho seguito, applaudito e celebrato nel trionfo del suo stupendo yusho, così come sarei disposto a sostenerlo di nuovo, però il trend sembra irrimediabilmente negativo.