Kotoscomunicato

Kotomitsuki è fuori dal sumo: la notizia è ormai consolidata da giorni, ma per noi rimane una scossa che segue di pochi mesi le “dimissioni” di Asashoryu e le radiazioni dei rikishi russi, tutti eventi che hanno reso sempre meno compatto e credibile il mondo del sumo. In particolare, la monolitica e monocorde struttura del Kyokai sta vacillando sotto i colpi che gli vengono inflitti dai tabloids e dall’immediata diffusione planetaria degli scandali giapponesi.
Per secoli il sumo è stato un affare interno ed invisibile al resto del mondo, con i suoi vizi, le sue contraddizioni e la sua gestione autarchica. La modernità del secondo dopoguerra e l’arrivo degli stranieri hanno lentamente fatto breccia nella barriera eretta dai gerarchi del sumo e creato le basi per la divulgazione di tutto quanto succede intorno al nostro amato sport.
Mai, però, era stato in bilico lo svolgimento di un Torneo, salvo per problemi bellici, e questo dimostra come ci sia bisogno di rifondare il concetto stesso di sumo giapponese.