Cari amici sumomaniaci, e’ con lo stesso spirito di un chitarrista costretto ad esibirsi dopo Jimi Hendrix ed Eric Clapton che mi accingo a scrivere questo post Haru basho dopo Pierfranco e Marco DD. In realta’ il mio intervento vuole essere soprattutto un pre Natsu basho con riferimenti al banzuke appena pubblicato.
Consentitemi pero’ di aprire con un commento sulla notizia piu’ attesa da tutti noi: come anticipato da Paolo la posizione di yokozuna est e’ tornata al suo legittimo proprietario, Asashoryu!
Ad ogni modo, il tema di questa mia riflessione non riguarda gli yokozuna (di cui hanno gia’ parlato Marco e Pierfranco), ma si concentra piuttosto sugli ozeki (presenti e futuri) e prende spunto da un articolo di James Hardy, giornalista sportivo per la Yomiuri, testata nipponica in lingua inglese.
L’articolo in questione ha un titolo piuttosto eloquente, “Gli ozeki se la spassano nel loro rango”, e sottolinea l’atmosfera da “dolce vita” che accompagna da ormai troppo tempo i tornei dei “languidi ozeki”: nessuna pretesa di conquistare il titolo, kachi-koshi di misura spesso ottenuto col compiacente aiuto degli avversari, qualche sprazzo di classe condito da inenarrabili passaggi a vuoto e stipendio da nababbi (solo di poco inferiore a quello degli yokozuna).
Insomma, dovendo scegliere un rango in cui non si deve affrontare lo stress della lotta al vertice, non c’e’ nessun serio rischio di retrocessione, si viene pagati lautamente godendo di fama e gloria con poco sforzo, “l’ozekato” appare davvero un punto d’arrivo…col risultato che gli ozeki, da insidiose avanguardie degli yokozuna, si sono lentamente trasformati in pigri e appagati impiegati del dohyo.
Ovviamente queste considerazioni peccano di un eccesso di generalizzazione ed andrebbero accompagnate da alcuni distinguo, pero’ e’ innegabile che, mediamente, il rendimento di Kaio, Chiyotaikai, Kotooshu e Kotomitsuki sia tutt’altro che eccellente. Per la verita’, nel bilancio globale incide pesantemente l’accidioso comportamento di Kotooshu, visto che negli ultimi tornei Kaio, Chiyo e Kotomizori sono sporadicamente riusciti ad esprimere del sumo di alta qualita’, rappresentando talvolta delle insidie degne di nota nella marcia trionfale degli yokozuna. Se pero’ esaminiamo i rendimenti degli ultimi due anni otteniamo dei risultati indiscutibili. Le percentuali di vittoria dall’Hatsu 2006 ad oggi sono inequivocabilmente mediocri: 55% per Kaio, 56% per Kotooshu e 59% per Chiyotaikai, mentre Kotomitsuki ha totalizzato un 60% nei suoi 4 tornei da ozeki. Per confronto ricordo che il 60% equivale ad una media di 9-6 e dovrebbe rappresentare una sorta di “linea di galleggiamento” per un ozeki. Inoltre, il dato piu’ significativo e’ che negli ultimi 13 tornei gli ozeki non hanno mai lottato per lo yusho, dato che solo UNA volta uno dei quattro rikishi in questione ha vinto piu’ di 10 incontri da ozeki (Chiyotaikai, 11 vittorie allo scorso Kyushu basho). Per usare una metafora da cinefilo, da due anni a questa parte gli ozeki si sono accontentati di esibirsi come comparse di lusso piuttosto che competere per il titolo, quantomeno per quello di miglior attore non protagonista (ovviamente senza considerare Hakuho).
Questi ragionamenti, che hanno gia’ occupato ampiamente le colonne dei nostri commenti degli ultimi tornei, portano ad un’unica chiara conclusione, la classe degli ozeki necessita di un significativo rinnovamento. L’innesto del buon Kotomitsuki, infatti, non ha portato benefici evidenti. Il lottatore della Sadogatake e’ dotato di classe, talento e potenza, ma ha ormai 32 anni e la promozione (raggiunta dopo ben sei anni e mezzo dal suo debutto fra i sanyaku) sembra averne soffocato le residue motivazioni. Spero che Kotomitsuki possa smentire queste mie avventate riflessioni, ma il suo rendimento all’Haru basho mi e’ apparso emblematico: Kotomitsuki e’ un ottimo rikishi e quando trova la giusta carica puo’ essere pericoloso per chiunque (come dimostra l’uwatedashinage inferto ad Asashoryu), ma la sua fame di vittoria si e’ ormai placata e chi, come me, sperava che potesse diventare l’erede di Tochiazuma ha dovuto ricredersi.
Dove cercare allora la nuova generazione di ozeki? Esistono lottatori degni di questo rango? Fino a pochi anni fa gli ozeki rappresentavano una muraglia insormontabile a protezione della parte piu’ nobile del banzuke, una roccaforte che impediva l’ascesa di giovani emergenti. Adesso la muraglia e’ cadente e piena di brecce, ma nessuno riece comunque a valicarla! Ce l’ha fatta solo Hakuho, con disarmante facilita’, ma nessun altro si fa avanti.
Questo dimostra che il livello medio dei rikishi si e’ abbassato in maniera preoccupante.
Al di sotto degli ozeki il banzuke e’ in moto perpetuo ed i lottatori salgono e scendono senza sosta come in un quadro di Escher. E’ sotto quest’ottica che vanno considerate, secondo me, le recenti promozioni di Kokkai (promosso M1) e Asasekiryu (da M1 a komusubi) e le retrocessioni di Aminishiki (da M2 a M4) e Takekaze (da komusubi a M8). I punti fermi sono ben pochi. Uno fra questi e’, a mio modo di vedere, Ama. E’ vero che negli ultimi anni anche il maghetto mongolo si e’ prodigato in continue “discese ardite e risalite” per il banzuke, ma il baricentro delle sue oscillazioni si e’ costantemente spostato verso l’alto, al pari della qualita’ media del suo sumo. Qualita’ che in un recente passato era spesso inficiata da inspiegabili passaggi a vuoto. Il banzuke del Natsu basho ci mostra Ama, per la terza volta consecutiva, nelle vesti di sekiwake e questo dato di fatto non puo’ essere trascurato.
Oltre Ama, purtroppo, c’e’ il vuoto. Kotoshogiku ha saputo mantenere il rango di sekiwake solo per il rotto della cuffia e, pur vincendo fortunosamente contro un distratto Asashoryu, ha disputato un torneo di primavera appena discreto, non riuscendo a sfruttare il vantaggio che gli deriva dalla sua appartenenza alla heya di Kotomitsuki e Kotooshu e che gli consente di affrontare due ozeki in meno rispetto al suo pari-rango.
Kisenosato, malgrado tutto, resta il lottatore con le maggiori probabilita’ di promozione. Da un punto di vista squisitamente tecnico e’ il piu’ dotato fra i giovani, ma inspiegabilmente non riesce a cogliere le occasioni che la sorte gli offre. Un lottatore del suo calibro, trovandosi la strada spianata, avrebbe dovuto raggiungere il rango di sekiwake gia’ parecchio tempo fa. Senza l’ostacolo di ozeki straripanti e con sekiwake sempre pronti a diventare ex-sekiwake le occasioni non sono certo mancate, ma Kisenosato non ha saputo coglierle. La mancanza di umilta’, di voglia di emergere, unite ad una condizione fisica spesso deficitaria (si veda il bout con Miyabiyama alla 12ma giornata della’Haru) hanno tarpato le ali della giovane speranza nipponica chiamata adesso all’ennesima prova d’appello.
La tanto attesa esplosione di Goeido non e’ (ancora) arrivata. Il giovane Sawai e’ stato promosso (da M8 a M7) in viru’ di un kachi-koshi di misura e puo’ vantare grandi doti tecniche ed una varieta’ tattica certamente superiore a quella di Kisenosato (spesso prigioniero di ostinati tentativi di yorikiri). Goeido pero’ e’ ancora troppo acerbo e non ha acquisito ne’ la necessaria potenza fisica ne’ la freddezza nei momenti difficili. E’ evidente che per lui ci vorra’ ancora un po’ di pazienza: solo fra qualche mese potremo valutarne le effettive potenzialita’.
Se pero’ volgiamo il nostro sguardo al di la’ dei confini nipponici vediamo profilarsi all’orizzonte qualche nuova speranza. I giovani astri del sumo, contrariamente a quelli celesti, sembrano infatti sorgere a occidente! Oltre a ginocchio-ballerino-Baruto non possiamo trascurare la dirompente sorpresa Wakanoho. Baruto purtroppo ha sofferto la sua stessa mole, dovendo confrontarsi con articolazioni e tendini che mal sopportano la sua straripante massa, ma se la forma fisica lo assiste puo’ entrare in pianta stabile fra i sanyaku. L’ottimo risultato conseguito ad Osaka gli ha permesso di essere promosso M1; vedremo come se la cavera’. Il debutto fra i makuuchi di Wakanoho e’ stato davvero impressionante: il russo ha totalizzato una media di 9 vittorie per torneo nelle sue prime tre apparizioni (per confronto la media di Goeido nei primi 3 tornei e’ stata di 8 vittorie per torneo), e nel banzuke appena pubblicato figura addirittura come M2. Ovviamente ancora e’ troppo presto per fare delle previsioni, ma chissa’ che non possa arrivare, in un prossimo futuro, un nuovo ozeki europeo!