Senshuraku flash

Si chiude con uno dei confronti più belli che mi sia mai capitato di vedere uno dei basho sicuramente più validi, dal punto di vista emozionale e tecnico, degli ultimi anni, nobilitato dalla presenza di due Yokozuna più che consci del loro ruolo. Serve un 14-1 ad Hakuho per portare a casa il suo sesto yusho (il terzo consecutivo) e non basta ad Asashoryu il 13-2 per agguantare Takanohana nella lista pluri-vincitori di tutti i tempi.
Le note maggiormente positive di questo basho vengono proprio da Asashoryu. Al rientro dopo una forzata assenza di ben sei mesi, è proprio lo Yokozuna dell’ovest a far vedere le cose migliori, mostrando doti di difensore, che avevamo fino ad ora solo intuito.
Nell’arco dell’intero torneo Hakuho soffre meno e vince un basho dominato, a mio avviso, dal proprio antagonista, dimostrando di aver aggiunto al suo bagaglio anche la caratteristica dei Campioni veri. Asashoryu piange sul latte versato dell’inopinata (ed inopportuna) sconfitta della seconda giornata con Kisenosato, mentre Hakuho ha ben poco da recriminare dato che a differenza di quella del connazionale, la sua (unica) sconfitta della decima giornata è tutto merito di Ama.
Va detto che al di là della sconfitta con Kisenosato, Asashoryu commette solo un piccolo errore: nel bout per lo yusho con Hakuho, lo Yokozuna dell’ovest ha voluto portare il confronto sul piano della forza pura, forse smanioso di dimostrare di essere superiore in tutto al suo più giovane antagonista. Questo piccolo (o grande?) peccato di orgoglio gli costa il ventiduesimo yusho, ma dà, al contempo, la netta sensazione che neanche nella forza bruta Asashoryu sia inferiore ad Hakuho.
Di questo Hatsu-basho restano impresse negli occhi del vostro cronista le vittorie di Asashoryu con Ama e Kotomitsuki, lo splendido confronto fra i due Yokozuna, la magia di Asasekiryu con Ama ed il saggio tattico dello stesso Ama con Hakuho. Tutte imprese di rikishi mongoli, in ogni caso.
Il solco fra i due Yokozuna ed il resto del Makuuchi è enorme. Nessun Sanyaku oltre le 9 affermazioni (ben 5 in meno di quelle necessarie per lo yusho); Ozeki in nettissima difficoltà, con il solo Kotooshu capace di andare oltre ilo kachi-koshi di misura; uno dei Sekiwake (Aminishiki) ed uno dei Komusubi (Dejima) in odore di retrocessione; il secondo Komusubi capace di agguantare il kachi-koshi nonostante un’assenza di due giornate (ed un bruttissimo henka al rientro).
Le note positive vengono dalle solite “meteore” della parte medio-bassa del Makunouchi con Asasekiryu (M4), Kyokutenho (M10) e Wakanoho (M10) al 10-5, Kakuryu (M8) al 11-4 e Takekaze (M7) addirittura al 12-3. Di spessore il 10-5 di Kisenosato che tornerà sicuramente Komusubi.
Kachi-koshi in extremis per Kotomitsuki e Takamisakari. Shukun-sho ad Ama e Kisenosato (a premiare le rispettive affermazioni sui due Yokozuna), kanto-sho a Takekaze, gino-sho a Kakuryu.

Il bout fra Hakuho ed Asashoryu è di quelli da consegnare agli annali. L’atteggiamento maggiormente intimidatorio è di Hakuho. I due Yokozuna lavorano di braccia e vanno subito alla presa (interna destra per entrambi) al tachi-ai. Asashoryu infila il proprio braccio sinistro all’interno di quello destro di Hakuho per andare alla doppia presa interna, ma lo Yokozuna dell’est è velocissimo a restituire la mossa all’avversario e a riguadagnare la presa iniziale. Asashoryu è costretto ad andare all’appoggio e la sua mano sinistra cerca più volte, senza riuscirvi, di afferrare il mawashi dell’avversario, che nel frattempo aggiusta la presa con la destra. La prima progressione è di Hakuho che porta il bacino in avanti e costringe Asashoryu ad un paio di passi all’indietro. Lo Yokozuna dell’ovest va però alla presa esterna con la sinistra e solleva in aria Hakuho per poi rigettarlo indietro. La progressione dello Yokozuna dell’est si arresta solo per una frazione di secondo (il tempo in cui i sui piedi perdono il contatto con il dohyo) e riparte con ancor maggiore “violenza”. Asashoryu allarga la gamba sinistra, si aggrappa alla doppia presa al mawashi, e contrae schiena e lombi per offrire più resistenza possibile all’avanzata dell’avversario. La potenza di Hakuho è devastante e la sabbia del dohyo si ammucchia sul lato esterno del piede sinistro di Asashoryu che scivola fin sul bordo del tawara, dove lo Yokozuna dell’ovest riesce finalmente ad arrestare l’avanzamento dell’avversario e a sollevarlo da terra per riguadagnare il centro del dohyo, dove o due rikishi rifiatano in appoggio per qualche istante. Hakuho riparte di nuovo in progressione, Asashoryu arretra e quindi solleva da terra l’avversario, stando molto attento a non lasciarsi sfuggire le braccia dello Yokozuna dalla propria presa (per evitare lo yoritaoshi), e lo rideposita in terra, senza però riuscire a costringerlo in una posizione di equilibrio precario. Hakuho, di nuovo con i piedi sul dohyo, sfrutta la doppia presa, mai abbandonata, e l’inevitabile cambio di equilibrio di Asashoryu per spingere con la destra e tirare con la sinistra sbilanciando l’avversario e constringendolo a poggiare l’avambraccio destro sul dohyo (uwatenage).
Davvero bellissimo il confronto fra i due Yokozuna, con Hakuho lesto a sfruttare la prima occasione nella quale Asashoryu è in equilibrio instabile su una sola gamba e bravissimo a non scomporsi per il sollevamento subito. Eccezionale Asashoryu nella risposta alla prima progressione di Hakuho, un po’ presuntuoso (forse) nel voler condurre tutto il bout sul piano del confronto di forza, lasciando ad Hakuho la doppia presa.

Kotomitsuki (8-7) va subito in presa esterna con la destra su Aminishiki (5-10), guadagna una posizione laterale e tenta il kirikaeshi. Il Sekiwake resiste, si gira per riguadagnare la posizione frontale, ma deve arrendersi alla progressione dell’Ozeki che lo relega oltre il tawara (yorikiri).

Kaio (8-7) non riesce ad andare in presa su Kotooshu (9-6), che si piega in avanti e porta indietro il bacino. L’Ozeki giapponese deve accontentarsi di mettere gli avambracci sotto le ascelle del bulgaro e di tentare la progressione facendo leva solo sulle gambe. Kotooshu, indietreggia, si mette leggermente di lato per fronteggiare meglio la spinta dell’avversario e quindi va a sua volta in progressione prendendo Kaio sul suo punto debole.

Ama (9-6) si aggiudica il confronto con il connazionale Kakuryu (11-4) uscendo dal tachi-ai con le braccia impegnate in veloci tsuppari. Il M8 tenta di controbattere con la stessa mossa, ma deve retrocedere di fronte alla progressione del Sekiwake.

Kotoshogiku (9-4-2) va subito in presa con la destra esterna e spinge Asasekiryu (10-5) verso l’esterno. Il M4 mongolo cerca di opporsi alla progressione del Komusubi, ma, muovendosi con le gambe, riesce ad assorbire solo un paio di spinte in prossimità del tawara. La terza spinta di Kotoshogiku è decisiva ed Asasekiryu è costretto a mettere il piede destro fuori dal dohyo.

Kisenosato (10-5) fa leva sul gancio portato con il proprio braccio destro su quello sinistro di Tokitenku (6-9) per costringere dapprima all’avversario alla posizione laterale e quindi spingerlo giù dal dohyo.

Takamisakari (8-7) manca il contatto al tachi-ai ma è lestissimo nella veronica con la quale riguadagna la posizione frontale senza consentire a Roho (8-7) di assestare la presa al mawashi. Il M14 giapponese va alla presa con sinistra, cinge con il braccio destro la parte alta del busto del M5 russo e va in progressione fino allo yorikiri.

Al tachi-ai Takekaze (12-3) si scaglia su Ichihara (8-7) mettendo entrambe le mani sotto le ascelle dell’avversario. Il M16 è colto in equilibrio precario e non può far altro che uscire dal dohyo sotto la pressione del M7.

Nel Juryo, lo yusho va al debuttante J13 georgiano Tochinoshin (12-3), che si aggiudica il confronto con Sakaizawa (9-6). Il J13 resta con la linea delle spalle sopra quella dell’avversario e va alla presa esterna con la sinistra sfruttando le proprie lunghissime leve. Dopo una fase di stallo a centro dohyo, Tochinoshin cerca la presa con la destra, solleva Sakaizawa facendo leva sulla presa con la sinistra e lo porta sul tawara, dove ha la meglio per yorikiri dopo un paio di tentativi andati a vuoto.

NDR: Inconvenienti tecnici non hanno consentito di mettere tempestivamente online il flash. Ce ne scusiamo con i lettori.