E sono 20!

Assist di Ama e conclusione di Asashoryu: l’asse mongolo funziona a meraviglia e decreta la fine delle incertezze sull’assegnazione dello yusho. I due bouts più importanti della giornata risultano essere anche i più belli.

Ama (9-5) parte all’offensiva e Toyonoshima (11-3) perde terreno, ma si rimette in carreggiata con prontezza. Nessuno dei due trova, o cerca, la presa, e così lo scambio avviene a distanza, con Ama di nuovo a comandare le operazioni. Toyonoshima dimostra di non essere lì per caso e si confronta con il mongolo sul piano della velocità e delle sortite in parata e risposta. Ama riprende la sana abitudine a questo tipo di andamento e mostra quel piglio che lo ha portato ad essere la rivelazione del sumo per pesi leggeri: giostra senza pause con l’avversario e si muove con la frenesia di un toporagno. Toyonoshima non è da meno, però il mongolo è in transizione favorevole e capitalizza il vantaggio con estrema decisione: mani che vanno sul corpo e sulla gamba di Toyonoshima e kozumatori decretato dallo speaker. Decretata, o quasi, anche la ventesima affermazione di Asashoryu.

In precedenza, Tamakasuga aveva acquisito il meritato kachi-koshi su Tokitsuumi e molti rikishi si erano portati sul 7-7: Iwakiyama, Tosanoumi, Yoshikaze, Futeno e Takekaze. Domani i verdetti.

Kachi-koshi per Kakizoe.

Tokitenku agguanta il suo k-k con un bel tottari ai danni di Tochinonada (6-8).

Kotoshogiku non può esimersi dall’imitarlo contro Dejima (3-11).

Buona prova di Kisenosato (7-7) contro Kyokutenho (7-7) e k-k più vicino. L’azione del Komusubi non trova grande resistenza, e domani l’arbitro del suo destino sarà Ama.

Bastano pochi tsupparoni di Miyabiyama (5-9) per rimandare il k-k di un Homasho (7-7) assolutamente arrendevole.

Kaio (7-7) batte un Kotooshu (9-5) che sbaglia il tachi ai e parte lentissimo, permettendo a Kaio, molto attento, un movimento del busto che precede lo sbilanciamento del bulgaro e la progressione, sempre molto lenta, verso lo yorikiri.

Hakuho (9-5) giustizia senza pietà Takamisakari (7-7): troppa differenza tecnica e fisica.

Chiyotaikai (10-4) batte Kotomitsuki (8-6). Il Sekiwake accetta e ricambia lo tsuppari dell’Ozeki e tiene il dohyo per qualche secondo. Chiyotaikai si muove bene e continua a colpire, poi toglie l’appoggio a Kotomitsuki con la più classica delle sue azioni vincenti: hatakikomi accademico.

L’arrivo di Asashoryu (13-1) e Tochiazuma (5-9) anima l’arena e ci porta all’atto decisivo del Torneo.
Partenza alla pari e doppia presa alterna/interna. Asashoryu accenna al movimento frontale e subisce la reazione di Tochiazuma, che lo sbilancia lateralmente e lascia intendere di voler dare il massimo: ha di fronte l’uomo che ha spento le sue ambizioni e vuole fare una bella figura. Le cose si mettono addirittura in suo favore quando le posizioni si invertono e Tochiazuma sferra l’attacco che fa vacillare lo Yokozuna e scatena la folla del Kokugikan. Tochiazuma continua ed Asashoryu si ritrova a coltello verso sud, in chiara posizione critica: per altri sarebbe l’anticamera della sconfitta, tanto più contro un Ozeki, ma Asashoryu non è un pivello e Tochiazuma non ha lo sprint per l’epilogo.
La presa al mawashi del mongolo è salda come l’aderenza al dohyo, e Tochiazuma si vede di nuovo l’avversario in assetto frontale. Lo Yokozuna può forzare il passo e comincia a costruire la vittoria: si produce in un’energica spinta che porta l’Ozeki al limite del tawara ed insiste con colpi addominali. Tochiazuma erige l’ultima difesa e non cede, anzi ha un semi rimbalzo in avanti, con Asashoryu che sta dando tutto e, alla fine, riesce a sollevarlo e portarlo fuori.

Ventesimo yusho ed uscita a braccia alte.