Chi farà meglio di Asashoryu? La nuova stagione del sumo si apre con lo stesso interrogativo che ci accompagna ormai da quattro anni, sebbene il 2006 abbia visto due vincitori diversi dallo Yokozuna. L’affermazione di Hakuho, in particolare, ha spezzato la catena di successi della “vecchia guardia”, dato che, dalla vittoria di Kotomitsuki in poi (Aki 2001), lo yusho era stata una questione tra Musashimaru, Asashoryu, Kaio, Chiyotaikai e Tochiazuma. Kotomitsuki è stato l’ultimo non Ozeki o Yokozuna a vincere uno yusho, considerando che, in quell’anno, aveva vinto anche Takanohana. L’anno successivo fu Musashimaru a vincere tre yusho, poi iniziò l’era mongola.
Tra pochi giorni sapremo se i propositi di Asashoryu saranno assistiti dai fatti. Egli ha infatti dichiarato di voler raggiungere Takanohana (22 yusho) e Kitanoumi (24) in tempi brevi, così da poter puntare alla fatidica cifra di 33 vittorie e superare tutti gli Yokozuna del passato.
Abbiamo discusso più volte sulla fattibilità dell’impresa e sul fatto che le uniche vere incognite siano, al momento, la sua integrità fisica e la scalata di Hakuho al vertice del banzuke. Per ottenere i 14 titoli che lo separano dalla leggenda, Asashoryu dovrebbe tenere il passo delle sue peggiori stagioni da Yokozuna (2003 e 2006) per i prossimi quattro anni, mantenendo una media di 3,5 yusho a stagione. Considerando la carriera dei rikishi che lo precedono nella speciale classifica dei recordmen, il tempo a disposizione del Grande Mago Mongolo potrebbe essere anche maggiore, dato che alcuni Yokozuna hanno regnato anche per dieci anni.
In conclusione, il 2007 potrebbe essere l’anno dell’attacco definitivo a Chiyonofuji e Taiho, superando di slancio Takanohana e Kitanoumi, oppure la prima brusca frenata di Asashoryu da quando è diventato Yokozuna.
Appagati dalle statistiche e dalle proiezioni numeriche, vi sento mormorare che, per il momento, il vostro interesse è rivolto all’Hatsu 2007 e che per i prossimi giorni non vi occuperete di altro che non sia il dohyo di Tokio. Benissimo, dico io, ed allora approfondiamo la situazione del banzuke e cerchiamo di intravedere i prossimi protagonisti di questo Torneo.
E’ un banzuke con i Sanyaku senza promozioni e con la retrocessione dei due ex-Komusubi che hanno fallito la prova di novembre. Rientra Hakuho e Tochiazuma è convalescente, Asashoryu ha una spalla in disordine e Kotooshu dice di mirare in alto: la partenza di domenica prossima ci dirà come stanno realmente le cose. I Maegashira di alto livello hanno buone possibilità di ben figurare a patto che siano in piena forma, altrimenti non vedo altro che la continuazione del duetto-duello, interrotto a novembre, tra lo Yokozuna e l’Ozeki conterraneo.
Asashoryu è destinato a rincorrere i primati e sarà alla ricerca della sua quarta vittoria nel Torneo d’apertura. Ha una striscia vincente di 16 bouts da difendere e la brutta esperienza dell’anno scorso da vendicare: credo che lo vedremo molto determinato a non lasciare spiragli di gloria indesiderata agli avversari, primo fra tutti Kisenosato. Siamo tutti ansiosi di vedere la “bella” tra i due, dopo le polemiche di Fukuoka, e potrebbe essere addirittura il match d’esordio.
Lo Yokozuna arriverà, ancora una volta, a corto di preparazione e con la volontà di riaffermare la propria leadership a qualsiasi costo, ma le polemiche di fine novembre lo tratterranno dal compiere gesti poco consoni al suo status. Asashoryu ha anche un problema di peso, come già riferito nei giorni scorsi, e sta cercando di eliminare i 7 chili di troppo che si è ritrovato sulla bilancia e che, a suo dire, lo costringerebbero a modificare il suo modo di fare sumo. Non è la prima volta che le notizie della vigilia lo danno in precaria condizione fisica e con poco allenamento, è anzi quasi un’abitudine, per cui non mi lascerei troppo impressionare da questi ragguagli premonitori e sarei portato ad indicare un ventesimo yusho alla portata del Dragone Blu del Mattino. Sull’entità dello score, poi, non vedo perchè non possa ripetere il 15-0 del Kyushu.
Lo sfidante per eccellenza ha buoni motivi per chiedere il massimo a sè stesso e rovinare i piani dello Yokozuna. Torna dopo il forzato riposo, è kabodan (veramente tempestivo…) ed ha assistito all’ennesimo trionfo del rivale di sempre: ce n’è abbastanza per immaginarlo smanioso di divorare gli avversari e portarsi a casa lo yusho. Hakuho deve trovare subito la massima concentrazione e non eccedere in irruenza fuori luogo, come talvolta gli capita, perchè una sconfitta nella prima settimana gli pregiudicherebbe un sereno finale e le grazie dello YDC.
Essendo kabodan, il match con Asashoryu arriverà prima del solito, cosa che potrebbe anche costituire un vantaggio, qualora lo battesse e gli si ponesse davanti in classifica. Lo Yokozuna non teme la pressione agonistica, lo sappiamo, ma vedere Hakuho in dirittura d’arrivo lo renderebbe sicuramente nervoso, con tutti i pericoli che questo stato di cose comporterebbe. Hakuho deve saper osare il possibile e dosare le proprie risorse: in fin dei conti, è più fresco e riposato di qualunque altro rikishi e conosce già il sapore della vittoria.
Lo scorso anno, dopo aver messo fuori uso lo Yokozuna, il giovane Ozeki mongolo se l’è giocata con Tochiazuma ed avrebbe meritato il playoff, come avevo rimarcato prima, durante e dopo l’Hatsu 2006, ma lo scontro diretto fu deciso senza ricorrere ad un più che dovuto mono ii, consegnando, di fatto, lo yusho a Tochiazuma. Avesse vinto a gennaio, Hukuho sarebbe già Yokozuna, indipendentemente dal risultato di Nagoya. L’unico errore che non deve commettere, a livello psicologico, è di farsi prendere dall’ansia di arrivare alla promozione, aspettativa che domina di sicuro ogni suo pensiero; Hakuho è l’unico rikishi ad avere i mezzi per fermare Asashoryu a suo piacimento, lo ha dimostrato ampiamente, e deve solo imparare a vincere quei bouts che non riesce a dominare, prendendo l’esempio proprio da ciò che ha fatto lo Yokozuna a Fukuoka. Forza e classe devono essere arricchite dalla fantasia tattica, marchio di fabbrica del suo ingombrante connazionale.
Kotooshu ha smesso di essere un protagonista assoluto da quando ha iniziato a brillare con insistenza la stella di Hakuho. I cenni di resurrezione mostrati a Fukuoka lasciano ben sperare, ma i miei pronostici per il 2006 sono andati a farsi benedire. L’avevo dato per vincente in almeno un’occasione, dopo i buoni risultati del 2005, invece l’Ozeki europeo ha fornito delle prove senza mordente, spesso battuto in maniera indecorosa e mai in corsa per lo yusho. I suoi tanti sostenitori, anche all’interno di Sumo.it, hanno dovuto arrendersi alla realtà di un sekitori al quale manca lo spunto per prevalere con decisione contro avversari meno dotati ma molto più determinati. Con Kaio in declino anagrafico, Tochiazuma con i postumi chirurgici e Chiyotaikai mai oltre il minimo sindacale, Kotooshu dovrebbe mordere i calcagni di Hakuho ed Asashoryu con tutta la grinta di chi vuole sfondare. Speriamo di vederlo rinnovato nello spirito combattivo.
Gli altri Ozeki hanno i loro problemi, già descritti e noti a tutti. Portare a termine un Torneo completo è diventato un progetto scarsamente realizzabile, a maggior ragione con il passare del tempo. Tochiazuma dovrebbe difendere il titolo conquistato lo scorso anno, ma il suo ginocchio è appena guarito e non sappiamo quanto sia affidabile. Infortunio a parte, Tochiazuma ha smesso di ruggire e non riesce più ad essere lo stesso rikishi che spegneva gli avversari con un sumo difficile da contrastare ed improntato alla resistenza fisica, oltre ad un bagaglio tecnico di prim’ordine. Molti lo hanno a lungo indicato come il migliore del banzuke, superiore ad Asashoryu per stile e purezza del gesto. Non sono mai stato d’accordo con questa scuola di pensiero e l’ho affermato fino alla noia, in quanto certi atteggiamenti tattici, da un certo momento in poi, mi sono parsi troppo sparagnini e, quindi, indegni di un Ozeki. Certi errori marchiani, poi, mi hanno spesso contrariato. La sconfitta contro Futeno, a Fukuoka, ne è un emblema.
Kaio ha superato ogni immaginabile limite di generosità, facendosi amare come merita. Ci darà ancora quei lampi di orgoglio e di grande sumo che ha manifestato nella sua Fukuoka? Spero di sì, perchè il destino lo ha oltraggiato e gli ha riservato la grande amarezza di non diventare Yokozuna. Potrebbe essere la sua ultima apparizione (evento sempre rimandato) e vorrei vederlo in grande spolvero.
Chiyotaikai si compiace di sè stesso e dei suoi tsuppari, di solito, per la prima settimana: è difficile credere che lo possa fare per tutto il Torneo. Ho l’impressione che la sua parabola tenda a scendere precipitosamente con l’arrivo dei nuovi virgulti, e mai, come in questo Hatsu, le forze fresche hanno trovato tanti consensi.
Ho letto dichiarazioni molto bellicose da parte di Miyabiyama, seriamente intenzionato a riprendersi un posto tra gli Ozeki. Perchè no? Lo Sceriffo ha già mancato la promozione per poco, inibito da un Kyokai troppo severo, e le vittorie di prestigio sono alla sua portata. Non sto a fare calcoli complicati, ma una doppia cifra superiore al 10-5 gli darebbe spazio tra i valletti dello Yokozuna.
Ho anticipato le mie perplessità su Kotomitsuki nel breve flash dei giorni scorsi. Temo che la concorrenza gli possa impedire di mantenere il grado di Sekiwake a causa della sua pigrizia nell’impostazione di certi combattimenti. La sola esperienza potrebbe non bastare.
Tutti attendono il salto di qualità di Kisenosato, me compreso, ed il giovane talento giapponese sembra pronto a non deludere le giuste attese dei suoi estimatori. La pianificazione della sua carriera prevede un passaggio molto importante nel corso di quest’anno, probabilmente a partire da gennaio. E’ il momento di attaccare il Sanyaku con decisione e farsi largo tra i gerarchi appassiti. Un vento di novità scuoterebbe l’ambiente e ridarebbe entusiasmo a tutto il movimento del sumo. Kisenosato è molto ambizioso e molto giovane: i suoi limiti sono rappresentati dall’adeguamento ad un sumo più scaltro e meno istintivo, come avviene tra gli Ozeki. Qualche volta si è trovato in difficoltà nel tachi ai, segno di un qualche timore nel procedere verso l’impostazione ferma di un match. Ho fiducia nei suoi mezzi e credo che la crisalide sia pronta a liberare la farfalla.
Non vorrei essere la causa dell’interruzione di gas dalla Russia, ma devo manifestare il mio disappunto nei confronti di Roho, campione degli henka ed inviso alla maggior parte degli appassionati. Rivedendo il Kyushu su Eurosport (complimenti all’infernale, mitico, famigerato e leggendario Julien!!!), mi sono decisamente arrabbiato per le troppe esibizioni furbesche del Komusubi russo. Non è possibile rimanere calmi di fronte a tante veroniche elusive: è una questione di decenza! Se vuole prendere lo stipendio senza faticare, Roho può dedicarsi alle tante attività che richiedono prestanza fisica ed intimidazione… Sarebbe ora che qualcuno lo censurasse a dovere.
Ci sarà un “black horse” a Tokio? Forse Baruto, che si allena molto diligentemente ma manca di prontezza e reattività, oppure Homasho, apparso in buona forma a novembre ma inesperto ai grandi livelli. Kotoshogiku e Dejima sembrerebbero più solidi e temprati. Personalmente, mi sono incaponito nell’indicare Asasekiryu, ma mi piacerebbe che anche Futeno risalisse la china del banzuke. Ama e Kokkai sono attesi al riscatto, mentre Tokitenku ed Aminishiki hanno l’ingrato compito di rappresentare il confine tra il Sanyaku ed i Maegashira: in bocca al lupo!