I riflettori stanno per illuminare a giorno il dohyo di Fukuoka (a proposito, sapevate che tutti gli spot posti sotto lo tsuriyane vengono accesi solamente durante gli incontri dei sekitori, mentre solo la metà di essi durante i bout dei livelli inferiori?) e tutti i rikishi in condizione di farlo stanno portando a termine i loro degeiko: è inevitabilmente tempo di statistiche e pronostici.
Al di là di ogni altra considerazione, quella che sta per chiudersi è, nei fatti, un’annata che ha interrotto la ripetitività di risultati che aveva fortemente connotato le ultime due che l’hanno preceduta.
Nel 2005, il predominio assoluto dello Yokozuna era stato quasi imbarazzante sia per l’intero Makuuchi e che per il NSK: mai, prima, un sekitori era riuscito ad aggiudicarsi tutti gli honbasho dello stesso anno solare!
E nel 2004, poi, solo l’affermazione a settembre di Kaio aveva impedito ad uno straripante Asashoryu la realizzazione, con un anno di anticipo, del Grande Slam, che, vale la pena ricordare, nel caso si fosse realizzato già in quell’occasione, avrebbe avuto a corollario un’incredibile sequenza di addirittura 12 yusho consecutivi!
Fin dalle prime battute di questo 2006, gli auruspici più attenti avevano colto, nell’affermazione di Tochiazuma all’Hatsu e nel playoff cui Hakuho aveva costretto lo Yokozuna all’Haru, gli elementi divinatori per un’annata non in linea con la recente tradizione: e così è stato nei fatti!
Ben tre sono stati i rikishi che, fino ad ora, hanno sollevato la Coppa dell’Imperatore (a proposito, sapevate che la Coppa, da quando è stata istituita è sempre la stessa e che ai vincitori ne viene consegnata una riproduzione in scala?) e ben due gli yusho assegnati solo dopo il playoff (l’ultima volta era accaduto nel 2001, quando Takanohana fu portato per due volte al sedicesimo bout da Musashimaru).
Come già in parte anticipato da Pierfranco, bisogna andare a ritroso fino al 1999 per trovare nella lista annuale dei vincitori di yusho tre rikishi differenti (in quell’occasione furono Musashimaru, Chiyotaikai e Dejima) oppure al 2003 per trovarvene elencati quattro (Asashoryu, Chiyotaikai, Kaio e Tochiazuma).
Dal punto di vista statistico quindi, questo 2006 potrebbe ripetere (parzialmente) i risultati del 1999, nel caso in cui lo yusho di Fukuoka andasse ad uno fra Asashoryu, Tochiazuma ed Hakuho, oppure del 2003, se, invece, si avesse una nuova affermazione di uno fra Kaio e Chiyotaikai oppure il primo yusho in assoluto di un altro rikishi.
Va, poi, aggiunto che in questo 2006 non c’è ancora stato nessun zensho yusho (manca ormai, in realtà, dal maggio 2005, quando l’ultimo fu realizzato, neanche a dirlo, da Asashoryu) e che per ben tre volte su cinque è stato necessario un 14-1 per l’affermazione finale, cosa che non si ripeteva dal 2000, quando però si ebbero ben cinque vincitori differenti nel corso dell’anno. Nel caso che, inoltre, lo yusho dovesse essere assegnato con un 13-2 avremmo riprodotti, seppur non nello stesso ordine, proprio i risultati del 2000, quando, per l’ultima volta, si ebbero per l’appunto tre 13-2 e tre 14-1.
La notizia della probabile rinuncia di Hakuho fa sì, infine, che nessun Ozeki raggiungerà, anche per quest’anno, il minimo sindacale delle 68 vittorie (ultimo Ozeki ad essere riuscito nell’impresa, il veterano Kaio che nel 2004 toccò quota 69). A dire il vero, a parte Hakuho, arrivato già a quota 61, tutti gli altri resteranno addirittura sotto le 60 vittorie (come già nel 2005), a meno di uno zensho yusho da parte di Tochiazuma o Kotooshu.
Concludo questo preludio ricordando che, fra le strisce che potrebbero essere interrotte, troviamo quella che vede solo Yokozuna ed Ozeki conquistare lo yusho a partire dal Kyushu 2001 (all’Aki 2001 si ebbe l’affermazione dell’allora M2 Kotomitsuki) e che la vittoria di un Sekiwake si fa attendere dall’Hatsu 2000 (Musoyama), mentre quella di un Komusubi dall’Haru 2000 (Kaio).
Sperando che qualcuno di voi sia riuscito (anche se a fatica) a sottrarsi all’abbraccio di Morfeo cui l’ho esposto con questa mia “tortura statisticaâ€, direi che è giunto il momento di andare nel dettaglio delle posizioni principali del banzuke (a proposito, lo sapevate che nel banzuke sono riportate tuttora le formule di rito utilizzate quando i bout si tenevano all’interno dei Tèmpi Shintoisti?).
Difficile non accreditare come il più probabile vincitore dello yusho Asashoryu, e questo indipendentemente dallo stato di forma dei suoi avversari. Tessere le lodi dello Yokozuna è diventato ormai un puro esercizio retorico e quindi me ne asterrò. Mi limiterò solo ricordare alcuni dei suoi record assoluti e personali.
Con soli 24 honbasho intercorsi fra il suo debutto ed il suo primo yusho, lo Yokozuna mongolo è stato il rikishi più veloce a compiere questo percorso a partire dal 1958, anno dal quale è in vigore la formula attuale dei 6 tornei annuali. Tralasciando quelli sugli yusho, Asashoryu detiene anche, con 84 su 90 nel 2005, il record assoluto dei bouts vinti in un anno solare.
Fra i record personali di Asashoryu, figurano, invece, la striscia di 35 bouts consecutivi senza sconfitte (dalla prima giornata dell’Hatsu 2004 alla quinta giornata del Natsu 2004) e le 51 affermazioni sui 52 bouts disputati fra la prima giornata dell’Hatsu 2005 e la settima giornata del Nagoya 2005.
La probabile defezione di Hakuho, il suo più concreto antagonista (con il conseguente rischio di una perdita di concentrazione), rischia paradossalmente di essere l’avversario più temibile per lo Yokozuna. 14-1 (come nell’anno passato) il pronostico.
Dopo essersi aperto nel migliore dei modi, questo 2006 sembra voler proprio riservare solo amarezze ad Hakuho. L’Ozeki mongolo (che, ricordiamolo, a gennaio era Sekiwake), dopo aver conquistato il suo primo yusho a maggio ed aver concesso la miseria 9 bouts ai suoi avversari nel corso dei primi quattro honbasho (risultati che lo hanno portato a sfiorare la tsuna), è dapprima incappato in una debacle clamorosa all’Aki e quindi in un infortunio che al 90% lo costringerà a rinunciare al Kyushu. Ammesso, infatti, che possa riprendersi in tempo dall’operazione al piede destro, non è ipotizzabile (nè auspicabile) che si presenti ai nastri di partenza senza neanche un giorno di allenamento nel carniere.
Fusenhai/Fusensho il pronostico, o più che altro l’auspicio, viste le sue manifeste intenzioni di presentarsi comunque sul dohyo di Fukuoka, con il serio rischio di incorrere in un infortunio ben più grave.
L’assenza di Hakuho incide ovviamente su tutti i pronostici del Sanyaku, ai quali il mancato confronto con l’Ozeki mongolo consente di assegnare un bout in più.
E’ sensazione comune che, dopo Fukuoka, Kaio celebrerà il suo danpatsu-shiki. Gli ultimi degeiko con i compagni di lungo corso Chiyotaikai e Tochiazuma hanno evidenziato per l’anziano Ozeki uno stato di forma migliore di quello che ci si poteva aspettare, dati i suoi noti problemi di schiena (ben due i ritiri nel corso di questo 2006).
Ho più volte tessuto le lodi di questo straordinario rikishi, cui solo un destino avverso ha impedito di indossare la tsuna. Vale la pena ricordare che Kaio è arrivato per ben 5 volte allo yusho, due delle quali nel 2001 al cospetto di Yokozuna del calibro di Takanohana e Musashimaru. Sembra davvero inspiegabile come un YDC, in certi frangenti così ansioso di appaiare al vertice del banzuke un rikishi giapponese allo Yokozuna mongolo, non abbia concesso questo onore ad un Kaio che, oltre che essere in possesso di tutte le caratteristiche proprie di uno Yokozuna, ha vinto quanto e più di parecchi portatori della tsuna del passato.
A Fukuoka, con la sola eccezione del 2002, quando fu costretto al ritiro, Kaio è sempre andato in doppia cifra (12-3 il suo miglior risultato, nel 2004). 10-5 il pronostico (ed il mio è anche un augurio, ovviamente).
In questo 2006 Chiyotaikai, il cui ultimo yusho data marzo 2003, si è sempre mantenuto ben al di sotto del rendimento atteso per un Ozeki, senza riuscire mai, di conseguenza, ad avvicinarsi allo yusho. 42 le affermazioni in totale e solo due i kachi-koshi in doppia cifra per il rikishi dell’heya Kokonoe, uno dei quali, quello dell’Aki, ottenuto grazie al benevolo giudizio del suo Oyakata che, nelle vesti di shinpan, ha tramutato in vittoria un evidentissimo kinjite (scorrettezza). E’ notizia recentissima quella di un problema al gomito per Chiyotaikai. Nonostante questo, 10-5 il pronostico.
Dopo l’infortunio alla terza giornata del Kyushu 2005, il 2006 di Tochiazuma era iniziato con la bella e netta affermazione all’Hatsu ed era proseguito con la volata con Asashoryu ed Hakuho per lo yusho all’Haru, risultati che avevano lasciato intravedere, anche per lui, la possibilità della tsuna. Quindi l’infortunio ed il ritiro al Natsu e poi la lenta, ma progressiva, ripresa a Nagoya, con il kachi-koshi di misura, ed all’Aki, dove ha dimostrato di saper soffrire e recuperare. In termini di risultati, se si fa eccezione per lo yusho, anno in linea con il precedente (quando si presentò al Kyushu con 52 bouts conquistati e nessun ritiro) quello dell’Ozeki giapponese. Se non subirà impreviste battute d’arresto nelle prime giornate, 12-3 il pronostico.
E veniamo al più enigmatico degli Ozeki: Kotooshu (direi che possiamo continuare a scrivere il suo shikona nella maniera consueta, visto che la modifica apportata non ha alcuna rilevanza fonetica). Dalla sua promozione ad Ozeki (gennaio 2006) le prestazioni del rikishi bulgaro non sono state certo all’altezza del suo rango. I 45 bout finora conquistati ed i 30 concessi danno la misura di quanto il suo rendimento si sia allontanato da quello della scorsa stagione. Nel 2005, infatti, dopo essere sottostato alla famosa “legge del Komusubiâ€, il bulgaro infilò una sequenza di kachi-koshi in doppia cifra che, con 46 bout conquistati in soli 4 tornei, lo portarono dal rango di M5 a quello di Ozeki. Nell’Aki scorso, il rikishi bulgaro, pur perseverando nelle usuali distrazioni e passaggi a vuoto, ha evidenziato qualche segnale di ripresa ed è (finalmente) tornato in doppia cifra, anche se beneficiando del no-contest di Baruto. Sembrano superati anche i problemi fisici. 11-4 (come già lo scorso anno) il pronostico.
In questo 2006, Miyabiyama non è ancora stato reinsediato nel rango di Ozeki nonostante il record di 33-12 realizzato negli ultimi 3 tornei. Quella dei 33 bouts è da sempre una regola non scritta, della quale hanno beneficiato, in passato, anche Konishiki, Asahifuji e Musashimaru (con addirittura un 8-7). A dire la verità Miyabiyama avrebbe potuto essere Ozeki già all’Aki, visto che nei 3 tornei precedenti aveva conquistato addirittura 34 bouts (così come Kirishima). Tutto questo senza tenere poi conto che i 51 bouts fin qui conquistati dallo Sceriffo lo pongono, per rendimento, al di sopra di tutti gli Ozeki, con la sola eccezione di Hakuho, con il quale è anche arrivato al playoff al Natsu.
Il 9-6 dell’Aki costringe ora lo Sceriffo ad inseguire le 14 affermazioni e, quindi, in pratica lo yusho per poter arrivare nuovamente a quota 33 (anche se il NSK nè dà per sufficienti solo 13). 12-3 il pronostico (10-5 lo scorso anno nel rango di M4).
C’è ben poco da dire sull’altro Sekiwake Kotomitsuki. Il rikishi del periodico 8-7 sembra lontano anni luce dal Maegashira 2 che nel 2001 conquistava il suo primo (ed unico) yusho. Del resto anche lo scorso 2005, con la sola eccezione del 13-2 del Natsu, Kotomitsuki aveva sempre vivacchiato intorno alla soglia del kachi-koshi. 8-7 il pronostico per Kotomitsuki, che, neanche a dirlo, lo scorso anno a Fukuoka si produsse in uno strabiliante …8-7!
Il Kyushu segna il ritorno nel Sanyaku di Roho, che era già stato Komusubi a marzo di quest’anno. Il rikishi russo è stato uno dei protagonisti dell’ultimo Aki, rimanendo a stretto contatto con il vertice della classifica per tutta la prima settimana e la parte iniziale della seconda. Posto un freno alle abituali intemperanze che lo avevano portato addirittura alla squalifica per 3 giornate a Nagoya, Roho si è dimostrato uno dei rikishi più solidi in circolazione, battendo tra l’altro tutti e 4 gli Ozeki che gli si sono parati davanti all’Aki. Solamente Asashoryu e Kisenosato mancano all’elenco delle sue vittime illustri di questo 2006, cosa che lascia presupporre che il russo possa uscire indenne dalla terribile prima settimana del Komusubi. Ho la sensazione che Roho possa essere la vera sorpresa positiva del Kyushu: 11-4 e promozione a Sekiwake per lui (che lo scorso anno, da M8, realizzò un 10-5).
Debutto assoluto nel Sanyaku alla non verde età di 28 anni quello di Aminishiki. Due make-koshi e tre kachi-koshi ci parlano di un rendimento altalenante per il rikishi giapponese, che, tra l’altro, vanta un record decisamente deficitario nei confronti dei Sanyaku di questo ultimo banzuke: l’unico che ha sconfitto con regolarità è infatti Kisenosato (6 successi su 7 incontri diretti). Di sicuro l’esperienza non manca al neo-Komosubi e magari la presenza nel Makuuchi del fratello Asofuji potrebbe essergli d’aiuto (morale) nella rincorsa al kachi-koshi. 7-8 il pronostico.
All’eterno imbronciato Kisenosato le vicende di questa ultima settimana di avvicinamento al Kyushu sembrano voler ritagliare un ruolo da protagonista. Il più che probabile forfet di Hakuho apre un’autostrada che molti vorrebbero imboccasse proprio la giovane speranza giapponese, che, all’Aki, ha dato ampiamente prova di poter battere anche il vertice assoluto del Sanyaku.
I risultati dicono che, fino ad ora, Kisenosato si è limitato a svolgere il compitino, con un solo acuto in doppia cifra a marzo. Il caro amico Alessandro, direttamente dal Giappone, mi dice che il percorso di Kisenosato è stato costruito con estrema attenzione senza, volutamente, imporre quelle forzature che sono necessarie per l’esplosione. Comparando i risultati delle sue prime apparizioni nel Makuuchi (fra i quali spiccano il 12-3 dell’Aki ed il seguente 5-10 del Kyushu dello scorso anno) con la costanza di quelli di questo anno è obiettivamente difficile contraddire questa affermazione. Probabile a questo punto che l’avvio della scalata al vertice possa avvenire all’inizio del prossimo anno, piuttosto che sul finire di questo. Ad ulteriore conferma, nei bout di preparazione sostenuti con Ama il rikishi nihojin non è riuscito ad imporsi con continuità. 9-6 il pronostico.
In questo affollatissimo Sanyaku di novembre, trova ancora posto, dopo esserselo ampiamente guadagnato all’Aki, anche il pelide Kokkai. Di tutto riguardo il record stagionale del georgiano: il 43-32 di cui è stato capace lo colloca infatti a ridosso di tre Ozeki su quattro ed in vantaggio rispetto a tutti gli altri pari-rango, oltre che al Sekiwake Kotomitsuki. Energia e brutalità caratterizzano il sumo del georgiano (cui alcuni, tuttavia, rimproverano la monotonia dei kimaritè), che con un pizzico di sagacia tattica, potrebbe ripetersi nel kachi-koshi. 8-7 il pronostico.
E veniamo ad Ama. Il piccolo rikishi mongolo, nello scorso Aki, ha sorpreso praticamente tutti restando a lungo l’unico avversario dello Yokozuna per lo yusho. Le qualità tecniche e soprattutto combattive di Ama non sono mai state in discussione, così come oggettivi sono i suoi limiti fisici, che se da una parte ne imbrigliano le potenzialità, dall’altra lo rendono uno dei rikishi più amati dal pubblico. So di andare in controtendenza e di rischiare gli strali di molti appassionati, ma, a mio avviso, l’Aki di Ama, a dispetto dell’11-4, non è stato poi così eccezionale. La posizione di partenza di M6 ha consentito al piccolo mongolo di affrontare nella prima settimana tutti rikishi alla sua portata ed, in questo caso, va sicuramente a suo merito il non aver subito nessuna battuta d’arresto (se non con il superiore di rango Iwakiyama). Quando il terreno del confronto si è, però, spostato nel Sanyaku, Ama è riuscito ad avere la meglio sul solo Kisenosato, perdendo invece dallo Yokozuna e dagli Ozeki che ha incontrato. Al suo 11-4 hanno poi contribuito l’incredibile ingenuità di Baruto, con il fumidashi della nona giornata, ed almeno un’altra vittoria un po’ fortunosa.
Il rango di M1 con il quale si presenta al Kyushu gli riserverà molti più confronti con il vertice che con i rikishi di rango medio-basso e temo che i risultati saranno gli stessi dell’Aki.
Tenendo conto del make-koshi realizzato nello scorso Kyushu e del non entusiasmante record di 38 vittorie e 37 sconfitte realizzato finora in questo 2006, 8-7 il pronostico.
Difficile valutare la condizione fisica di Baruto, dato che la sua marcia di avvicinamento al Kyushu ha previsto essenzialmente sedute di allenamento volte al pieno recupero del ginocchio infortunato e, solo in questi ultimissime battute, pochi bouts con altri rikishi. La particolare conformazione morfologica del rikishi estone se, da un lato, lo rende dominante, dall’altro ne evidenzia la fragilità delle articolazioni. Dando per scontato che si presenti ai nastri di partenza in buona forma, credo che il rango di M6 cui l’ha relegato il brutto Aki di cui è stato protagonista (prima dell’infortunio) gli possa consentire di ripetere quanto fatto da Ama all’Aki. 11-4 il pronostico.
E con questo è tutto!
Hakkeyoi!