Pre-Basho

Inutile nascondercelo, il torneo di settembre segnerà, per certi versi, una svolta. La ragione la conosciamo tutti: lo YDC, dopo aver negato a luglio ad Hakuho la tsuna promessa, ha cercato di porvi rimedio annunciando l’ascesa all’Olimpo del giovane rikishi anche con un pallido 12-3 (perdendo in tal modo una grossa fetta di credibilità, secondo me…), punteggio che, alla luce delle sue recenti prestazioni, è difficile credere l’Ozeki mongolo non riuscirà a raggiungere. Dopo una monarchia assoluta durata circa due anni, si passerà pertanto ad una oligarchia mongola. O almeno questi sembrano essere i disegni dello YDC. Ma sarà veramente quel che accadrà?

Più volte abbiamo discusso, con l’amico Pierfranco, se per Hakuho la consegna della tsuna debba avvenire a seguito dell’affermazione in due basho consecutivi o dell’emanazione di un’eccezione da parte dello YDC (fatto già verificatosi in passato).
Ammetto subito che, nel caso di Hakuho, io sono per la regola dei due basho vinti di seguito e che l’unica eccezione che mi sembra in questa circostanza accettabile sia quella di concedergli la tsuna solo a seguito di una netta (e sottolineo netta) vittoria nel prossimo Aki Basho.
In passato le eccezioni sono state fatte per rikishi (meno giovani di Hakuho) la cui ascesa è avvenuta in presenza di più Yokozuna, cosa che rendeva oggettivamente più difficile l’affermazione in due tornei consecutivi.
Nella sua breve seppur già brillante carriera, Hakuho ha incrociato un solo Yokozuna (anche se del calibro di Asashoryu) ed un numero ristretto di Ozeki, due dei quali (Kaio e Chiyotaikai) ormai innegabilmente al tramonto. Questo si deve sicuramente alla classe cristallina ed alla smisurata personalità di Asashoryu che, se da una parte ha sempre stroncato sul nascere le ambizioni di quelli che di volta in volta si presentavano sul dohyo come degli Yokozuna “in pectore” (basti pensare al Tochiazuma di inizio anno), dall’altra ha anche aperto degli spazi per nuovi rikishi ricchi di talento, che hanno beneficiato anche delle batoste psicologiche incassate di volta in volta dai vari Ozeki.
Diciamo, quindi, che il percorso di Hakuho verso la tsuna è stato meno in salita di quello a suo tempo intrapreso da Asashoryu, che si è conquistato il grado con la regola dei due yusho consecutivi a discapito di ben 3 Yokozuna e di quegli stessi Ozeki (Kaio e Chiyotaikai) ora sul viale del tramonto, ma a quel tempo ancora piuttosto giovani e già, prima di lui, plurivittoriosi.
Nonostante questo, Hakuho ha conseguito una sola vittoria in maggio (approfittando tra l’altro dell’assenza di Asashoryu) dopo il playoff con un redivivo Miyabiyama. Il basho di maggio è stato, pertanto, sì il torneo di Hakuho, ma non un torneo dominato totalmente da Hakuho.

E veniamo al torneo di luglio. Questo è stato senza dubbio il torneo di Asashoryu che, al rientro dall’infortunio, lo ha dominato in lungo e in largo fino al 14-0, riempiendo il dohyo del suo carisma prima ancora che della sua presenza fisica.
Perchè il torneo di Asashoryu e non il torneo di Hakuho che lo ha sconfitto nell’incontro di chiusura del basho raggiungendo un apprezzabilissimo 13-2? Il motivo è, dal mio punto di vista, evidente.
Asashoryu ha affrontato Hakuho quando ormai la vittoria era già stata conseguita con uno strepitoso 14-0. Questo non vuol dire che Asashoryu abbia concesso qualcosa ad Hakuho. Chi, nel corso degli anni, lo ha osservato nei suoi atteggiamenti plateali ed ha imparato a conoscerlo, sa bene che Asashoryu non concederebbe mai nulla a nessuno, tanto meno un match ad un connazionale solo per favorirne l’ascesa alla tsuna (ipotesi a più riprese circolata nei commenti post-basho).
Asashoryu ha combattuto per vincere, è stato più volte sul punto di riuscirci, conducendo praticamente tutto l’incontro. E’ stato sconfitto nell’unica occasione che Hakuho ha avuto per batterlo.
Ho guardato e riguardato più volte l’incontro per cercare, senza successo, di cogliere i dettagli di una sconfitta rimediata nel momento in cui una vittoria per utchari sembrava davvero a portata di mano, fino a che non è comparso sul sito lo strepitoso reportage da Nagoya dell’amico Julien, che ha immortalato in maniera perfetta la fase terminale di quell’incredibile match.
Guardando quelle splendide immagini, mi sono reso conto che più che di una vittoria di Hakuho si è trattato di una sconfitta di Asashoryu che, nel momento in cui poteva tentare l’utchari, si è ritrovato in equilibrio precario (il tallone sinistro era sul tawara e quindi il piede non era ben piantato a terra in una posizione di equilibrio statico), equilibrio precario che Hakuho ha sfruttato in maniera impeccabile, utilizzando tutti i suoi chili in appoggio per realizzare lo yoritaoshi.
Con il torneo di luglio Hakuho ha dimostrato di poter raggiungere Asashoryu, ma non certo di averlo GIA’ raggiunto o, meglio ancora, superato. E da qui, forse, la decisione dello YDC di non concedere all’Ozeki mongolo quanto già ampiamente promesso.

In questi ultimi giorni Hakuho ha spesso rimarcato, a volte anche con sfrontatezza, di essere molto amareggiato per non aver ricevuto un qualcosa che a suo avviso si era più che guadagnato sul dohyo, cercando in questo modo forse di uguagliare, anche in sfoggio di personalità, un Asashoryu dal quale, per me, resta ancora distante anche in questo aspetto fondamentale.

Da queste premesse è facile capire perchè l’Aki sarà un punto di svolta. Lo sarà se (come sono fermamente convinto) Asashoryu si produrrà in un 15-0 che gli manca da troppo tempo, costringendo in tal modo lo YDC a negare ancora una volta ad Hakuho una tsuna fin troppo benevola, ed Hakuho stesso a riprendere da capo il percorso verso la promozione (come già in passato accaduto, ad esempio, a Kaio), confermando la sua egemonia assoluta sul banzuke.
E lo sarà ovviamente anche se Asashoryu non dovesse riuscire a stoppare le ambizioni del giovane Ozeki concedendogli il basho, perchè in questa eventualità avremo, dopo circa due anni, un Olimpo con ben due Yokozuna mongoli, situazione senza precedenti storici.

Nessuno nega le qualità di Hakuho ed il fatto che sarà presto Yokozuna. La sua carriera ha, tra l’altro, molti punti di contatto con quella di Asashoryu (anche una retrocessione dai Sanyaku ai Maegashira) e sicuramente raggiungerà gli stessi risultati.
Quello che mi sento dire è, perciò, che non vedo la necessità di un intervento dello YDC che stravolga il naturale corso degli eventi. Hakuho è troppo giovane per un premio alla carriera in stile Wakanohana (e che non è stato mai concesso, come detto, a Kaio nonostante sia giapponese e dotato di una classe cristallina).

Al di là del confronto fra Asashoryu ed Hakuho, l’Aki presenta, secondo me, anche altri aspetti molto interessanti. Il debutto fra i Sanyaku del georgiano Kokkai che, temo, dovrà sottostare a quella che, personalmente, chiamo la “legge del Komusubi” e che prevede, per i neo-Komusubi, solo amarezze e mazzate (alla legge sono sfuggiti ultimamente solo Kotooshu ed Hakuho) e quasi sempre la retrocessione a Maegashira, in questo caso a favore di un Roho dal quale mi aspetto invece un ottimo torneo e quindi l’ingresso fra i Sanyaku per novembre.

Ci sarà poi, molto probabilmente, il ritorno fra gli Ozeki del “vecchio” Miyabiyama, cui potrebbe far seguito forse l’inserimento nella lista dei kabodan di uno fra Tochiazuma e Kotooshu. Quest’ultimo, promosso un po’ troppo in fretta Ozeki anche per motivi di marketing, ha condotto in maniera scandalosa gli ultimi basho ed avrebbe meritato di diventare kabodan già dal prossimo Aki. I motivi di questa improvvisa e repentina regressione di Kotooshu sono, a mio giudizio, da ricondursi più ad un errato approccio mentale ai basho che all’infortunio al ginocchio. In buona sostanza, non mi sentirei di scommettere su un grande torneo di Kotooshu, anche se ce ne sarebbe davvero bisogno!

Concludo dicendo che di sicuro quello che andremo a vivere a breve sarà uno stupendo Aki Basho.