Dopo l’ingozzata di foto (magnifiche!) che Julien ha regalato a tutti noi, ci ritroviamo per prepararci all’appuntamento di settembre, che giunge dopo le ferie e ci trova un pò scarichi ed appannati, per non dire svogliati. Siccome vi immagino anche leggermente seccati per aver ripreso a lavorare e poco disposti a sfogliare l’archivio del sito per buttare un occhio all’Aki Basho del 2005, eccomi pronto a tentare di rimettere in moto i vostri (ed i miei) neuroni.
Vi ricordate gli argomenti che stavamo trattando lo scorso anno di questi tempi? Vi aiuto io: Kotooshu era lo sfidante di Asashoryu ed ambiva a diventare Ozeki; Kaio, Tochiazuma e Chiyotaikai dovevano uscire dal tunnel dei risultati negativi; Hakuho aveva la responsabilità di dimostrarsi un vero campione e non una promessa incompiuta ed Asashoryu cercava il Grande Slam. Ad un anno di distanza, appunto, abbiamo alcune risposte, alcuni interrogativi insoluti ed una splendida realtà. Logica vuole che l’attenzione principale sia rivolta alla sumotelenovela riguardante la promozione di Hakuho, passaggio obbligato per ogni previsione e pronostico intorno all’Aki Basho, e ciò indipendentemente dalla sua vittoria: stiamo parlando di cifre ormai da mesi e credere che il sumo dipenda dalle 12 o 13 vittorie di un rikishi mi sembra molto riduttivo, trovandomi in pieno accordo con Julien. Andiamo quindi a vedere il dettaglio del panorama che l’ultimo banzuke (disponibile alla vostra sinistra) ci ha offerto.
Come anticipato lunedì scorso, non ci sono altre novità salienti all’infuori della promozione di Kokkai a Komusubi, primo gradino del Sanyaku, e questo dovrebbe bastare a darci un’immagine di stabilità. A dire il vero, per alcuni Ozeki si potrebbe parlare di stagnazione, proprio come un anno fa, se non fosse per la vittoria di Tochiazuma a gennaio. Vedremo più avanti.
Lo yusho dovrebbe essere un affare tra lo Yokozuna ed il suo giovane delfino e conterraneo, con la predetta aspettativa dell’affiancamento di Hakuho ad Asashoryu al vertice del banzuke. Vivremo la prime giornate con un particolare stato di euforia per il cammino dei due rivali più attesi, nella speranza che tutto si decida in un playoff da fuochi artificiali. Come avrete capito, il mio è un pronostico chiuso e che non prevede alternative, se le considerazioni di luglio avranno valore anche a settembre.
Asashoryu ha un gomito sano in più e tanta voglia di fare il tris: nel 2004 ha ceduto uno yusho a Kaio, nel 2005 ha fatto cappotto e quest’anno ha già segnato il passo due volte, come sappiamo, ragione per cui la sua stagione potrebbe apparire, a qualcuno, quasi fallimentare. Se lo Yokozuna dovesse concedere ancora uno yusho e metà del suo scettro ad Hakuho, cosa da mettere più che in conto, potremmo cominciare a sentire il canto delle sirene ammaliatrici che cercano di portare il nocchiero mongolo contro gli scogli dell’oblio. Credo che Asashoryu abbia invece il pieno controllo della situazione ed una visione assai realistica del proprio orizzonte. Egli apprezza Hakuho e non disprezza affatto l’ipotesi di cooptarlo nel regno della “corda dritta”, come ha sempre sostenuto, ma credo che desideri un confronto che si svolga soltanto sul dohyo, in cui il miglior sumo prevalga oltre ogni cavillo regolamentare ed interpretativo, zittendo così la scomposta e confusionaria sequela di annunci che si susseguono da mesi. Asashoryu è Yokozuna per diritto acquisito, come ha puntualizzato giustamente Marco, e chiunque intenda equipararlo deve assolutamente percorrere l’unica via d’accesso all’Eden del sumo, quella che impone di vincere e convincere. Nel sumo vige un principio opposto a quello degli Highlanders: se ne rimane sempre e solo uno, le cose non funzionano bene. Meglio se la competizione si svolge con più protagonisti per i quali tifare e nei quali ci si possa identificare. Asashoryu, grande uomo d’immagine ed un eccellente comunicatore, conosce perfettamente le regole del gioco e capisce come il rinnovato entusiasmo che si è sviluppato intorno al sumo, dopo un periodo di preoccupante calo dei consensi, richieda sempre maggiori stimoli e nuovi idoli, come detto, e che il primo a trarne vantaggio sia proprio lui, il forestiero che ha domato l’establishment nipponico e conquistato il pubblico con le sue imprese. L’Aki Basho 2006 sarà, comunque, l’ennesima prova da sostenere, un tassello da aggiungere al mosaico della sua carriera e non certo una parata di convenevoli finalizzata unicamente al bene comune.
La splendida realtà cui mi riferivo all’inizio è l’Ozeki Hakuho, ovviamente. Tutti i commenti e le speculazioni sul sumo s’intrecciano con il rikishi che sta cercando (o solo aspettando) di diventare il 69° Yokozuna nella storia del sumo. Si tratta di un grande evento ed Hakuho inizia a sentire il peso di tale responsabilità. Si è detto crucciato per non essere stato promosso a luglio, e dopo tante discussioni appare come un re senza corona, ma il momento della verità sta per arrivare. Ho rintracciato alcuni pensieri che avevo evidenziato nella presentazione dell’Aki 2005 e che, a mio giudizio, vale la pena di ripassare per comprendere meglio la portata della grande escalation compiuta dal giovane rikishi mongolo. Ecco cosa dicevo l’anno scorso:
“Considero Hakuho un vero talento e l’ho apprezzato appena è apparso nelle categorie inferiori, dove si era fatto notare per la grande facilità di gesto tecnico ed atletico, in rapporto alla sua età. L’avvento tra i Makuuchi è stato di grande impatto, portandolo molto velocemente a meritare la promozione a Sekiwake e dando adito a commenti giustamente lusinghieri nei suoi confronti. La nascita di una stella di così grande bagliore ha fatto dire a tutti, me compreso, che Asashoryu aveva trovato un avversario davvero pericoloso, forse il rikishi destinato a creare quel dualismo tanto invocato da tutti. Hakuho ha battuto lo Yokozuna, gli Ozeki, ci ha mostrato cose di rara bellezza e poi… si è messo a scimmiottare Asashoryu, senza motivo e senza averne lo spessore nè il palmares, mostrando di essere ancora acerbo ed impreparato al grande salto di qualità. Sembra affrontare certi avversari con sufficienza irritante, come è stato al Natsu Basho (2005) contro Iwakiyama, Miyabiyama, Kotomitsuki e Wakanosato, casi emblematici di un approccio immaturo ed altezzoso al tachi-ai. Contro Iwakiyama, in particolare, è rimasto a guardare l’avversario che lo aggrediva senza reazione, facendosi proiettare fuori dal dohyo come un manichino. Non può e non deve essere questo il vero Hakuho. Dal mio modesto e personale angolo di visuale, lo accredito di una classe pura e non comune, di questi tempi, ma non deve indugiare in sguardi penetranti senza avere chiaro in testa il disegno tattico che vuole dare al match, potendo invece dare fondo alle sue grandi ed innegabili risorse. Nessuno vuol credere di averlo esaltato senza motivo, ma tutti vorrebbero vederlo al top del rendimento.”
Ho voluto infliggervi questo supplizio supplementare per accentuare il valore del sumo espresso da Hakuho nel corso del 2006 e per rimarcarne la sua crescita come uomo e come rikishi. Hakuho ora è il pericolo pubblico numero… 2, naturalmente, ed ha cancellato con i fatti tutte le riserve che potevamo avere nei suoi confronti, pur restando ancora qualche spanna sotto Asashoryu. Giudicate voi la validità del paragone tra l’attuale vice-Yokozuna e l’allora ex-Sekiwake (Hakuho era stato retrocesso a Maegashira): a me sembra che le premesse per assistere ad uno scontro epico ci siano tutte.
Non so cosa dobbiamo aspettarci dagli altri Ozeki. Una prova d’orgoglio, un’impennata di rendimento, un risultato a sorpresa oppure la solita minestra riscaldata? La risposta di Kotooshu dell’anno scorso è stata la sua promozione ad Ozeki, giudicata ovunque troppo frettolosa (ricordo le discussioni con Julien…), ed i dubbi sulla tenuta di Tochiazuma, Kaio e Chiyotaikai sono aumentati con il passare dei mesi. Sappiamo che il limite della 10 vittorie è ormai una barriera pari alle Colonne d’Ercole, che ogni volta che salgono sul dohyo c’è il rischio di un infortunio e che Kotooshu ride e scherza in tv ma non ha più lo smalto che lo ha portato dov’è ora. In chiusura di Nagoya ho formulato il mio incitamento al bulgaro con sincera passione sportiva e vorrei tanto che mi avesse udito a distanza, così da far aumentare il pathos nell’ormai prossimo Aki Basho e rendere più incerta la lotta per lo yusho. La differenza sostanziale tra la promozione di Kotooshu e quella di Hakuho sta, a mio avviso, nel fatto che per il bulgaro si era aperta una finestra di lancio contro lo Yokozuna dovuta alle contingenze negative di tutti gli Ozeki -poi Kotooshu non si è più ripetuto -, mentre per Hakuho c’è stata una costanza di risultati di primo piano con differenti avversari, oltre all’aver vinto uno yusho meritato. Volete una prova degna di C.S.I.? Eccola: entrambi hanno perso un playoff contro Asashoryu, il quale non ne ha perso ancora uno, ma se Kotooshu si è sgonfiato ed è entrato in crisi agonistica, Hakuho ha reagito ed è andato a vincere il Torneo successivo, tenendo poi un ritmo che lo ha portato a sfiorare la promozione a Yokozuna. Mi pare che il discorso regga.
Per gli altri Ozeki bisogna rivolgersi all’infermeria del Kyokai. Tochiazuma zoppica ed ha perso colore, Chiyotaikai è bello dalla cintola in su e Kaio è in lista d’attesa per diventare il secondo uomo bionico (… e confrontarsi con Robocop). Attendo, come sempre, smentite dal dohyo, sovrano ed inappellabile giudice.
Grandi aspettative per Miyabiyama, in predicato di risalire tra gli Ozeki dopo l’insuccesso di luglio. Potrebbe farcela, ma dovrà combattere molto bene e senza condizionamenti. Gli consiglio d’inoltrare una richiesta di deroga al regolamento al Kyokai per disputare 15 incontri contro Hakuho, vista la sua striscia vincente… ma la realtà gli imporrà il dovere di dare il massimo con tutti e di produrre un sumo da 10/11 vittorie, quelle necessarie a convincere lo YDC a riammetterlo nel salotto buono di casa Akinori. Se poi gli Ozeki dovessero fare peggio di lui (eventualità da non disprezzare), le speranze crescerebbero anche con un kachi-koshi più striminzito. La popolarità di Miyabiyama è alle stelle e lo Sceriffo è bello carico.
Leggo che Kotomitsuki ha dato le busse ad Hakuho in allenamento: uhm… qui c’è aria di pretattica. Oppure Hakuho ha raccontato una barzelletta scadente al Sekiwake e lo ha indotto a fare il labbruccio più grosso che si sia mai visto! Per Botero-Kotomitsuki sarà un Aki in difesa, ritengo, dato che Kokkai cercherà di sfatare la “legge del Komusubi” (o maledizione, che dir si voglia) ed attenterà alla piazza del Sekiwake. Mettiamoci anche le giuste ambizioni di un Kisenosato in piena maturazione, la grinta ritrovata di Roho, il ponderoso e sorprendete Baruto (infortunato all’anca, ma poco disposto a saltare il turno), agitiamo ben bene e chissà che non ne esca un cocktail avvincente e spettacolare. Magari guarnito con qualche pezzo di bravura di Ama e Futeno, volesse il Cielo.
Kokkai ascende al Sanyaku dopo una lunga anticamera e risultati contrastanti, ma ricordiamoci che il georgiano ha fatto vittime illustri fin dal suo esordio nei Makuuchi. Un sumo coriaceo come il suo ha pochi termini di paragone, anche se Miyabiyama ne è stato un inconsapevole precursore. Kokkai può spaccare il mondo oppure farsi travolgere da chiunque, dipende tutto dalla prima gragnola di ceffoni o dalla prima incornata che riesca ad attestare. Sembra un pandone, quando viene ripreso fuori dal dohyo, e perciò dovrebbe essere sottoposto alla tutela del WWF.
I tifosi di Kisenosato fremono per un’ulteriore promozione del loro protetto, giustamente. Le doti del giovane Komusubi giapponese sono tante e ben visibili: resta da vedere se riuscirà ad evitare di trovarsi a corto di vittorie dopo i primi giorni, partendo sempre con incontri molto impegnativi con la crema del Sanyaku. Non nascondo la mia simpatia per Kisenosato, tanto serio quanto volenteroso, e credo che un 9-6 sia nelle sue corde.
Roho, Maegashira 1, ha appena terminato di pagare i danni provocati agli spogliatoi dell’Aichi Prefectural Gymnasium di Nagoya e si è contrito pubblicamente per il gesto rabbioso verso i giornalisti che si erano incautamente avvicinati a lui dopo la rissa verbale e gestuale con Chiyotaikai. Non piace a nessuno, in Giappone, e gli viene rinfacciato di essere entrato nel sumo solo per i soldi. Ora sta a lui smentire le cattive impressioni che lo accompagnano e rispettare regole, rituali ed avversari, magari combattendo anche con più stile. Mi ero sbilanciato, al suo primo apparire nei Makuuchi, e lo avevo eletto il più promettente degli europei, ma il russo non ha voluto negarsi il piacere di farmi fare una figuraccia. Spero che ritrovi la compostezza che ogni rikishi deve osservare e combatta degnamente.
Alle pendici del Sanyaku troviamo anche Baruto, uscito malconcio dal primo confronto con Asashoryu nell’afosa Taipei. La montagna estone ha tutto da guadagnare, in questo Aki basho, e le dure lezioni apprese a Nagoya dovrebbero essergli servite ad inquadrare meglio la Makuuchi Division ed i suoi radicati inquilini. Baruto è un rikishi imprevedibile ed in continuo miglioramento, come dimostrano i suoi risultati, ma stavolta avrà a che fare solo con i migliori e non ci sarà un attimo di riposo, per lui. Confido nella sua indole serena e nella sua umiltà, ampiamente dimostrata nelle ultime interviste. Forse ci sorprenderà…
Non perdete di vista Tokitenku, promettente Maegashira 2 in cerca di gloria: è poco appariscente e molto concreto. Si è fatto rispettare a Nagoya e parte con buoni giudizi dai migliori esperti di sumo, cosa da tenere in alta considerazione. E’ un tipo tosto, come direbbe Julien, e possiede una buona tecnica nella presa al mawashi.
Un pensiero lo rivolgo anche ad Ama, infaticabile acciughino del sumo. Trovo le sue imprese sempre appassionanti e coinvolgenti, forse perchè è quasi della mia taglia, ma so che i suoi fans sono tanti e lo incoraggiano calorosamente, anche in Italia. Ama è sceso in classifica a causa del make-koshi di Nagoya, ma questo potrebbe essere un vantaggio, come sappiamo, in quanto eviterà quasi tutti i Sanyaku più pericolosi. Un rilancio è più che possibile.
Prima di salutarvi, desidero fare i miei complimenti a Marco, per il suo brillante esordio tra i commentatori di Sumo.it, ed a Julien, per aver risolto definitivamente l’annoso problema dei panni stesi a sproposito: a buon intenditor…
Sayonara.