Ottava giornata

Prima di addentrarmi nelle vicende del sumo agonistico, che assomigliano ad un giro sulle montagne russe, permettetemi di fare una divagazione autoreferenziale.
Sumo.it ha aperto una nuova stagione, fatta di accessi multilingue e graditissimi ingressi nella schiera dei commentatori: spero vivamente che entrambe le novità siano accolte favorevolmente dal nostro pubblico, in quanto la dimensione internazionale consentirà un maggiore scambio di opinioni nel forum e l’alternanza degli opinionisti non può che stimolare il dibattito.
Ringrazio Julien, Luca ed Alessandro per il grande lavoro svolto, comprovato dall’impetuoso aumento delle visite quotidiane al sito, e saluto idealmente tutti i nostri frequentatori, con la promessa che cercheremo di fare sempre di più e meglio, spero.

L’ultima settimana del Natsu basho vedrà la tensione aumentare parallelamente all’incedere dei probabili vincitori, ma ancora il quadro non è ben definito. Chiyotaikai ha perso per mano di Asasekiryu, bravo nel bloccare le braccia dell’Ozeki sul nascere ed attento nel trovare la breccia giusta per piazzare lo yorikiri vincente. A dire il vero, Chiyotaikai ci ha messo del suo, con un tachi-ai poco robusto e rimbalzando su Asasekiryu in maniera scomposta, ma il mongolo ha fatto un buon lavoro di contenimento, come detto, scattando in avanti con la precisa intenzione di non consentire lo tsuppari all’avversario e si è imposto con saggezza.
Asasekiryu si sta comportando molto bene e prosegue il trend di marzo, dopo una stagione non proprio felice; vi ricordo che prima che la Mongolia calasse l’asso Hakuho, era stato indicato come il candidato a rivestire i panni del vice -Asashoryu.
L’Ozeki (7-1) viene ripreso dagli inseguitori, mentre Asasekiryu (6-2) si trova ad una lunghezza di distanza ed intravede seriamente il Sanyaku.

Hakuho (7-1) ha recitato con facilità il suo ruolo e non ha concesso nulla al folletto Kakizoe, sempre pericoloso e frenetico. L’Ozeki della Mongolia ha badato a tenere Kakizoe a debita distanza con le lunghe braccia ben distese e coordinate in continue spinte, cogliendo il primo sbilanciamento dell’avversario per chiudere il match. La sbandata contro Miyabiyama costringe Hakuho ad una corsa in gruppo, con tutte le incognite del caso: chi sbaglia rischia di non rientrare nella volata per lo yusho, ma Hakuho possiede i requisiti per non farci rimpiangere l’assenza dello Yokozuna ed imprimere il proprio marchio sul Torneo. Non credo che la pressione lo disturbi, avendo già sfiorato il successo nei primi due Tornei dell’anno ed essendo passato attraverso le sfide con Asashoryu e Tochiazuma con la necessaria concentrazione, pur avendole perse. La classe di Hakuho non teme confronti.

Nel bout più bello e combattuto del giorno, a mio giudizio, Miyabiyama (7-1) e Kisenosato (4-4) hanno lottato senza risparmio di energie, arrivando al termine sfiancati dalla fatica. Kisenosato ha avuto due momenti a suo favore all’inizio, con Miyabiyama quasi in caduta e poi ancora in netta difficoltà, ma il Sekiwake ha saputo rimettersi in sesto ed ha sfruttato l’aiuto del tawara per non cedere al giovane avversario. Kisenosato ha di nuovo cercato il ribaltamento risolutivo, ma a quel punto si è accesa la spia della riserva e Miyabiyama lo ha spostato di peso e lo ha portato fuori dal dohyo. Per il Sekiwake la vittoria significa rimanere nel triumvirato di testa e giocarsi ancora la chance di un risultato clamoroso, per Kisenosato la sconfitta aggrava la prospettiva del kachi-koshi.

Forse Kaio (6-2) si è tuffato nella fonte della giovinezza e noi non lo sappiamo, ma Wakanosato (2-6) deve spiegarci come mai non riesca più a vincere un match con il vantaggio del tachi-ai a suo favore. Kaio si è trovato, per un attimo, a slittare sul piede destro e con il peso pericolosamente spostato in avanti, situazione che Wakanosato poteva volgere a suo favore, invece Kaio è sgattaiolato lungo il tawara e si posto con il fianco destro in difesa, ritrovando l’equilibrio ed il bandolo della matassa. Qualche momento dopo l’Ozeki aveva in pugno Wakanosato e la vittoria. Non so come giudicare questa seconda primavera di Kaio, specie in rapporto alle famose assenze, però sono contento di non vederlo arrancare come in passato, tra guai fisici determinanti ed avversari impietosi; il mio rispetto al decano, naturalmente.

Kotooshu (5-3) non è in grado di vincere lo yusho, questo è certo, ma deve sottrarsi al rischio di retrocedere e fare il possibile per darci nuovi motivi per credere in lui. La vittoria su Aminishiki non prova che il bulgaro sia in ripresa, essendo giunta senza particolari attrazioni tecniche, e Kotooshu dovrà fare molto per riportarsi al livello dei migliori, dal momento che davanti a lui ci sono dei rikishi che il Sanyaku lo vedono col binocolo.

La fine della frase precedente si riferiva a Baruto, Kyokushuzan ed Hakurozan, tutti sul 6-2 e sfacciatamente di rincalzo ai leaders. Se ci fosse qualche ulteriore sorpresa e li trovassimo addirittura in testa, non ci sarebbe altro da fare che invocare lo Yokozuna ad un pronto ritorno al potere.

Sayonara.