Decima giornata: preludio alla grande sfida

Nel (quasi) quotidiano approccio alle vicende del sumo, mi trovo spesso a paragonarmi a quel mitico personaggio di Alberto Sordi nel film “Un giorno in Pretura”, prototipo del bullo mitomane, il quale viene istigato da alcuni monelli di strada ad esibirsi in uno stagno della periferia romana, per la modica ricompensa di una sigaretta (che poi non vedrà). Ricordate l’urlo dei teppistelli? “Americà, facce tarzan!”, si sgolavano a dire, ed Albertone, alias l’Americano, si gettava in acqua e fingeva di lottare contro un coccodrillo, improvvisato con un mezzo tronco alla deriva. La cosa finisce in Pretura, ovviamente, perchè … ma la trama la conoscete meglio di me.
Ecco, certe volte sento da lontano l’incitamento dei fans a scrivere qualcosa a tutti i costi, ma oggi siamo alla vigilia di un evento che possiamo definire un play-off anticipato, e cose da dire ve ne sono in abbondanza.

Non ho voluto, e potuto, intervenire per il commento alla nona giornata, e devo dire che anche la decima non ha offerto temi di grandissimo interesse, pur avendo assistito a qualche bel match ed essendo, comunque, interessante vedere la tenuta nervosa di Asashoryu, quando combatte dopo aver visto Hakuhozeki vincere con il minimo sforzo.
Hanno vinto tutti i rikishi dell’alta classifica, compreso Wakanosato, ed il match più bello è stato quello tra Kotooshu e Kaio, secondo me, in quanto si è visto un combattimento serrato ed agonisticamente acceso, con Kaio che ha gettato il cuore sul dohyo, e Kotooshu che ha voluto impreziosire il suo score con una vittoria su un pari grado, dopo l’amara sconfitta subita ieri da Hakuho.
Potreste obiettare che, di questi tempi, battere Kaio non sia un’impresa da prima pagina, tanto più se a compierla è un rikishi con tre sconfitte sul groppone a metà Torneo, ma quello di oggi è stato un bout vero, disputato con orgoglio da entrambi. Kaio ha fatto scorta di Enervit, Gatorade e pastiglie blu (anche se dubito che sia affascinato dal bel fustacchione europeo…) ed ha aggredito Kotooshu con un veloce tentativo di hatakikomi, rintuzzato a fatica dall’avversario, il quale, a sua volta, ha ripreso l’equilibrio, parzialmente perduto, e si è riportato al centro dohyo, sottoponendo il decano degli Ozeki ad un’azione di spinta: a questo punto, i due si sono allontanati per un istante, a causa dell’inerzia dei movimenti, per poi andare in presa reciproca. L’epilogo ha visto Kotooshu assestare un uwatenage dei suoi, con Kaio giunto all’esaurimento della propulsione.
Sarà interessante, d’ora in poi, vedere cosa faranno i due contro gli altri Sanyaku, perchè potrebbero influire sull’assegnazione dello yusho.

I duellanti di marzo si affronteranno per lo yusho: non ci sono alternative. Hakuho è in trance agonistica, non sbaglia nulla tecnicamente ed ha una forma fisica stupefacente. Asashoryu è partito per rincorrere, secondo i giapponesi, con poca preparazione e molti dubbi sul recupero fisico. Ora sono alla pari, sul 10-0, e si giocheranno gran parte del successo finale in un derby mongolo che potrebbe segnare l’inizio di una nuova stagione da incubo, per il Giappone: due mongoli in vetta al Torneo, ed al banzuke, potrebbero essere troppi, per il Kyokai e lo YDC, visto che già uno di questi ha fatto terra bruciata dietro di sè e ha spento, da tempo, le speranze con gli occhi a mandorla. Ho scritto ieri, in risposta ad Alessandro, che ogni qualvolta i Giapponesi montano la causa di beatificazione per eleggere uno Yokozuna indigeno, trovano un Ozeki forestiero. Credo che il mal di fegato diverrà la sindrome sociale del ventunesimo secolo, in Giappone, qualora Hakuho superasse l’esame e si lanciasse verso la tsuna.

I due si conoscono bene, non si amano e sono stati protagonisti di scontri epici, specialmente negli ultimi Tornei. A gennaio, Hakuho ha fatto a fettine Asashoryu, il quale medita la vendetta e sarà inferocito; questo elemento potrebbe diventare un’arma in più per Hakuho, sereno e con nulla da perdere, ma sappiamo che lo Yokozuna non accetta a lungo affronti del genere, e lo stato d’animo con cui salirà sul sacro suolo di Osaka, sarà quello del despota assetato di sangue.
A differenza di Kotooshu, rivale del 2005, Hakuho non soffre la personalità dello Yokozuna, e lo ha dimostrato spesso, perciò ritengo che il match verrà impostato sulla capacità di uscire meglio dal tachi-ai, magari con un primo tentativo di proiezione e spinta, per poi vedere quale presa risulterà più vantaggiosa. Hakuho ha imparato a tenere le gambe pronte allo scatto, ben sapendo che il dinamismo di Asashoryu deve essere controllato in ogni istante. Lo Yokozuna, dal canto suo, sa di essere vulnerabile alle prese interne dell’avversario e vorrà evitare lo yorikiri di potenza, ma deve guardarsi anche dalle leve sulle braccia, com’è accaduto a Tokio. Hakuho potrebbe anche sfruttare la maggior altezza e tentare un hatakikomi in partenza, ma Asashoryu è un vecchio volpone del dohyo, e l’ultima volta che il giovane Sekiwake ci ha provato, ha compiuto uno scarto da cartone animato e si è imposto con rabbia.

Per quanto si possa speculare, non avremo mai il film davanti ai nostri occhi prima di domani, ma sono certo che l’evento catturerà l’attenzione di tutti voi, samurai in erba, e vi farà discutere per giorni, anche se non al “Bar dello Sport”. Ne commenteremo l’esito insieme, spero, perchè mi aspetto fiumi di parole da tutti voi, comunque vada: se dovessero esserci delle polemiche sull’arbitraggio, poi, vedrete che Biscardiyama fugherà ogni dubbio, oppure innescherà una diatriba planetaria (non ricordo mai bene come vada a finire…).

Ho speso tutti i miei neuroni per questa presentazione, tralasciando le cose che oggi e ieri hanno lasciato un segno, come la vittoria di Robocop-Takamisakari, od il walzer contro natura di Asashoryu con Kotomitsuki (che il Cardinale Ruini non veda, per carità!), ma torneremo su tutti gli episodi quando avremo placato la nostra bramosia di big match.

Ciao a tutti, e buon divertimento!