Anteprima del Torneo

Ben ritrovati, amici sumofanatici, e benvenuti nel nuovo anno ad esplorare ciò che il banzuke ha decretato nei giorni scorsi: è finito l’anno del dragone blu e potrebbe essere iniziato quello dell’arpa europea, traduzione più o meno consona dello shikona del neo-Ozeki bulgaro.
E’ così, infatti, che viene sbandierato l’approccio all’Hatsu Basho nel lontano Giappone, con una ricca e quotidiana rassegna di notizie incentrate sugli allenamenti di Kotooshu, sui suoi incontri con i tifosi e le personalità dello sport, le sue apparizioni in pubblico ed i suoi contratti pubblicitari; tutto gira intorno a lui, simpatico e sempre sorridente, con un turbinio di foto e lanci d’agenzia che non ha precedenti, negli ultimi anni.
La scarsa affluenza di pubblico, registrata nel corso del 2005, ha indotto i dirigenti del Kyokai a puntare decisamente sul volto nuovo del sumo per tornare a riempire gli spalti desolati, spettacolo indegno degli avvenimenti che si sono succeduti negli ultimi dodici mesi. Sarà un’ impresa di successo? Speriamo, per il bene dell’intero apparato che gira intorno al sumo, però sembra assurdo che il Giappone intero si sia mosso per sostenere uno straniero, quando ce n’è un altro che domina da due anni e non è affatto amato… o almeno non lo è stato fino ad oggi.

A proposito: la stampa giapponese ha svolto molti approfondimenti sulle ragioni del successo dei rikishi invasori, ricavandone una spiegazione basata sulla maggior propensione dei mongoli e degli europei dell’est all’attacco con schiaffi e manate in genere, che vanno oltre lo tsuppari portato prevalentemente al petto e al collo, delineando una difficoltà dei rikishi indigeni alle contromisure in tal senso. Si potrebbe obiettare che nelle tecniche di presa i giapponesi non sono comunque in vantaggio, dato che Kotooshu di spinte ne ha fatte vedere pochine, prendendosi anche qualche richiamo dalla Signora Uchidate, ma il dato di fatto resta: il sumo ha una platea mondiale, gli ultimi tre Tornei sono stati condotti da stranieri, un mongolo ha eletto il proprio domicilio imperiale in Giappone e tre degli ultimi cinque Yokozuna non sono nati nella Terra del Sol Levante. Tutto questo ci porta a considerare il sumo in modo decisamente più allargato, pur nel rispetto di tutti i canoni peculiari di questo straordinario sport che non può e non deve essere sradicato dal suo luogo di nascita e dalle sue millenarie tradizioni: vorremmo soltanto che si prestasse più ascolto al mondo che si è interessato al sumo e che, bene o male, lo ha portato nelle case di tanti ammirati spettatori, senza scatenare crociate in difesa di un culto che non potrebbe reggersi con le sue sole forze.

Ma non sono le polemiche e le contraddizioni misoneiste dei figli di Amaterasu ad interessarci, bensì le proiezioni che possiamo trarre dal nuovo banzuke: non so cosa darei per assistere ad una trasmissione equivalente a quella condotta da Aldo Biscardi interamente dedicata al sumo, con scontri virulenti tra i giornalisti giapponesi, mongoli e bulgari, per non dire dei russi, sui pronostici del Torneo che verrà: un “Processo al Banzuke”, insomma, con tanto di supermoviolone e sondaggi telefonici, ma purtroppo, o per fortuna -decidete voi- ogni forum dedicato al sumo ha un seguito ben più competente e pacato, fatta eccezione per qualche marcata lamentela proveniente, in passato, dall’est europeo a proposito dell’arte di combattere di Kotooshu.

Quello che conta, per noi, è poter fare le nostre valutazioni con serena oggettività, lasciando spazio alle inclinazioni di tutti, perciò immergiamoci nel ranking ufficiale e scrutiamone ogni anfratto.

Si è ricomposta la quadriglia di Ozeki, cosa che non accadeva dal ritiro di Musoyama, Hakuho è tornato Sekiwake, come previsto, e Tamanoshima è il nuovo Komusubi che completa un Sanyaku ancora sotto il segno dello Yokozuna di Ulan Bator.
La ventata di freschezza e rivalità portata dall’anno appena trascorso si riflette in pieno in questa prima parte della piramide, ma se guardiamo appena più in basso, tra i Maegashira di primo livello, troviamo le vere novità assolute: Tokitenku e Tochinohana hanno compiuto un’ascesa molto importante, grazie ai notevoli risultati di novembre, e si propongono come forze d’immediato rincalzo ai blasonati Sanyaku. Risalgono anche Roho e Kokkai, dopo una stagione passata in purgatorio, e Takekaze si affaccia ai piani alti del banzuke per una capatina che lo vede in compagnia di Hakurozan ed Asasekiryu, il primo in crescita costante ma non brillantissima da vedere, il secondo in lenta ripresa. Tutto il resto è poca cosa, se non fosse per la caduta rovinosa di Wakanosato, troppo sfortunato per meritare un declassamento che lo ha portato ai margini estremi della categoria Makuuchi.

La panoramica generale deve essere vista più in dettaglio, partendo dal Re di Coppe (e sfido Simon a tradurre questo termine con il suo nuovo programma). Asashoryu è tornato dalla Mongolia con tre chili di troppo, forse dovuti all’alimentazione che gli è stata somministrata per combattere i 20 gradi sotto zero che lo hanno accolto, ma non ritengo che questo possa costituire un problema insormontabile e lo vedo ancora favorito per lo yusho, a meno che la sua preparazione risulti precaria.
Asashoryu ha dichiarato di essere stanco, dopo l’orgia di titoli e primati, ma non sarei sorpreso di scoprire che si sia trattato di pretattica, mirata a confondere gli avversari e renderli fin troppo fiduciosi in un facile declino dello Yokozuna, appagato dai successi ottenuti. Sarà certamente una conferma più difficile che in passato, quella che attende Asashoryu, ma c’è chi sostiene che egli punti segretamente a fare il pieno anche quest’anno, magari superando la sua stessa performance di 84 incontri vinti: credo che potremmo vedere anche un nuovo play-off, ma vincerà Asashoryu.

Se proprio ci sarà un duello all’ultimo sangue, il candidato a perderne meno dello Yokozuna non può che essere Kotooshu, brillante neo-Ozeki e grande idolo delle scatenate tifose giapponesi di tutte le generazioni. La sua tecnica è progressivamente migliorata e la promozione lo rende decisamente spavaldo, sportivamente parlando: ha scontato i suoi peccati d’immaturità, è stato colto da qualche amnesia agonistica, ma ha anche dimostrato di saper combattere ad altissimo livello, con un sumo adeguato alle sue specifiche qualità fisiche, talvolta speculativo e non troppo spettacolare, ma certamente molto produttivo.
Kotooshu vincerà una Coppa dell’Imperatore, ne sono certo, ma dichiararlo subito pronto ad indossare i panni del 69° Yokozuna, mi sembra un pò troppo precoce: si rischia di bruciarlo prima di farlo insediare nel ruolo di Ozeki, destino che non merita di certo. Kotooshu ha dichiarato di voler vincere uno yusho, ma di non essere ossessionato dal pensiero di diventare Yokozuna: prima vincere, poi sognare!

Sembra che Tochiazuma sia in ottime condizioni di forma e che intenda riproporsi nelle vesti dell’acerrimo nemico di Asashoryu, ruolo abbandonato nel 2005. Sapete tutti come la penso sull’Ozeki della scuola Tamanoi, grande combattente dotato di tecnica e forza, e vorrei vederlo sempre concentrato e tatticamente attento alle insidie dei rikishi di seconda o terza fascia, cosa non rilevata nella passata stagione; i troppi errori di valutazione lo hanno messo in ombra e qualche infortunio gli ha impedito di andare a cogliere i risultati del passato. Ora è in posizione kabodan, con la necessità di produrre un buon record per rimanere Ozeki, ed il lotto dei sekitori da tenere a bada si è ulteriormente allargato: dipenderà dal suo stato mentale, oltrechè fisico, la riuscita dei suoi buoni propositi.

La chiusura della carriera di Kaio è stata rimandata ed il vecchio campione, tra un acciacco e l’altro, ha iniziato la nuova stagione con una fitta trama di allenamenti, temporaneamente sospesi per un dolore alla schiena. Devo ammettere che l’ultimo match del Kyushu Basho lo ha visto protagonista di una sonora lezione ai danni di Kotooshu, dovuta alla sua proverbiale stabilità sul baricentro, e sono rimasto impressionato da quella prova: Kaio ha perso mobilità ma nella presa dinamica rimane molto competitivo, anche se non lo vedo tra i favoriti di gennaio.

L’ultimo Ozeki in corsa, ma il più vispo a Fukuoka, è Chiyotaikai, il quale ci ha deliziati con pezzi di bravura e tenacia combattiva, riuscendo ad animare la competizione fin quasi alla fine. Vorrei che si ripetesse a Tokio tra pochi giorni, offrendoci ancora quei momenti di vitalità atletica che gli hanno consentito di giungere alla soglia dei trent’anni nel rango che ricopre.
Nel 2005 non è stato un fulmine, galleggiando al limite della decenza, ed in alcuni casi restandone sotto, fino a settembre: la rincorsa di novembre potrebbe averlo rinvigorito ed avergli ridato grinta e spirito vincente.

Dagli altri Sanyaku mi aspetto buone cose, primo fra tutti Hakuho, il paladino delle promesse non mantenute: ogni volta che sbaglia un match mi arrabbio per lo spreco di risorse che riesce a mettere in mostra quasi con noncuranza, rinviando in continuazione la propria maturazione agonistica. Ho spiegato tante volte il mio punto di vista su di lui che ormai appare superfluo tornarci sopra, ma se credesse intensamente nella sua classe, e ne facesse buon uso, potrebbe sfruttare la scia di Kotooshu e ripetere il suo cammino, così come aveva fatto credere al suo arrivo tra i Sanyaku.

Anche Kotomitsuki ha l’obbligo di gestire al meglio l’onda di buoni risultati da cui proviene e di non perdersi in pasticci tecnico-tattici, come ha fatto a novembre. La sua partenza era stata lusinghiera, ma le ultime prestazioni lo hanno bloccato contro gli avversari più titolati, a dimostrazione di un difficile approccio con i vertici del banzuke. Restare Sekiwake è il suo obiettivo minimo.

Tamanoshima è tenuto a non cedere ciò che ha conquistato con tanta fatica e belle vittorie, cercando di consolidare la sua classifica di Komusubi al fianco di Kyokutenho, terzo mongolo del Sanyaku ed ex-Sekiwake: per entrambi sarà fondamentale fornire il meglio del loro repertorio nei primi giorni, per mettersi al riparo da pericolosi scivoloni contro gli outsiders.

Scendendo tra i Maegashira, oltre alla sorpresa Tokitenku, vedo bene Asasekiryu, a patto che faccia tutto il possibile per sfruttare la propria agilità, e gli europei: è da notare che, fino al quarto livello, gli stranieri sono 5 su 8, un trend che non farà piacere al Nihon Sumo Kyokai, dati gli argomenti svolti in precedenza. Comunque, mi incuriosisce anche il debutto di Tochinohana ed Hakurozan tra la crema del banzuke e li attendo nei confronti con le teste titolate, al pari di Roho e Kokkai, rigenerati dai kachi-koshi di novembre.

Regolate la sveglia, dunque, perchè domenica mattina alle 8 in punto, ora italiana, si parte: buon divertimento!