Nono giorno

Questo Nagoya Basho verrà ricordato per la decimazione progressiva
dei contendenti costretti al ritiro per infortunio, specialmente nella
parte nobile del banzuke, quella composta dai Sanyaku. Dopo Iwakiyama,
anche Hakuho e Chiyotaikai non si sono presentati sul dohyo, confermando
l’impressione avuta ieri sulle loro condizioni, e Tochiazuma ha combattuto
contro Dejima con la caviglia vistosamente fasciata ed in evidente
difficoltà motoria e d’appoggio. La ripresa televisiva si è soffermata
lungamente sull’articolazione dell’Ozeki per mostrare i segni del danno
sofferto ieri e solo l’esperienza, unita all’incapacità di Dejima di
approfittare della circostanza, hanno consentito a Tochiazuma di concludere
in qualche modo il match, con una vitttoria per yorikiri dopo una lunga
fase di stallo al centro del dohyo.
Un altro possibile assente per domani potrebbe essere Roho, sconfitto
da Kyokutenho ed apparso molto dolorante alla caviglia destra, che
non riusciva a mettere a terra e che era già protetta da una bendatura.

Se ieri avevamo creduto di poter assistere finalmente ad un’ultima
settimana densa di emozioni, oggi possiamo tornare a considerare l’idea
che un colpo di scena possa bastare e che Asashoryu sia tornato, com’era
prevedibile, a disporre del Nagoya Basho con una certa tranquillità.
Lo Yokozuna conduce con una sola sconfitta a carico davanti a Kaio,
Kotooshu, Wakanosato ed il prode Takamisakari, tutti con due sconfitte.
La sua leadership è stata riaffermata contro Wakanosato con una delle
migliori armi in suo possesso: la capacità di non commettere due volte
di seguito lo stesso errore. Infatti, se ieri Asashoryu si era fatto
portare da Kotooshu irragionevolmente – e per merito del bulgaro –
oltre i limiti del suo abituale controllo del bout, oggi ha saputo
pazientemente attendere il momento opportuno per piazzare l’attacco
che gli ha consentito, dopo un inizio non brillantissimo, di trovare
la presa vincente e portare Wakanosato oltre il limite del dohyo in
maniera quasi misurata, rispetto al suo solito.
L’ho detto e lo ripeto: la forza di Asashoryu consiste principalmente
nella sua grandissima abilità nel contrastare gli avversari senza dare
loro punti di riferimento, modificando il suo atteggiamento tattico
durante l’incontro con continui cambi di tecnica, supportato in questo
da un dinamismo atletico quasi stupefacente, rispetto agli altri rikishi
(e non solo quelli attuali).

Non è un caso che sempre più spesso mi venga detto, da nuovi appassionati,
che il loro avvicinamento al sumo sia avvenuto proprio iniziando a
guardare in televisione questo magistrale interprete mongolo della
più spettacolare arte marziale giapponese.

Ora non ci resta che aspettare di vedere chi sarà in grado d’impedire
che il Torneo si concluda in anticipo, com’è sempre accaduto quest’anno;
scartata, per il momento, l’ipotesi fantascientifica di un arrivo in
massa al play-off, dobbiamo realisticamente ritenere che sia Kotooshu
a meritare il ruolo di anti-Asashoryu, non solo perchè lo ha battuto,
ma anche in quanto domani si troveranno di fronte Kaio e Wakanosato
ed uno dei due dovrà necessariamente dare l’addio alle speranze di
successo. Se vincerà Kaio, Kotooshu avrà il vantaggio di averlo già
superato, mentre se prevarrà Wakanosato avremo un altro scontro diretto
per restare in corsa, ammesso che Asashoryu non voglia fare harakiri
e rimettere tutto in disussione.

E se fosse Takamisakari a scatenare il delirio dei giapponesi?