Il lampo e il tuono…e il sumo

E’ uscito da poco in libreria il bellissimo “Chanbara. Il lampo e il tuono”, scritto da Roberto Recchioni e disegnato da Andrea Accardi per la Sergio Bonelli Editore.
Il libro e’ ambientato nel Giappone feudale (trovate delle ottime recensioni qui e qui) e presenta diversi spunti interessanti legati al sumo.
Non entrero’ nei dettagli per non rovinarvi il piacere della lettura, ma ci tengo a sottolineare come gli autori siano riusciti ad esporre alcune tematiche centrali per il sumo con grande accuratezza e profondita’, malgrado la storia si dipani fra katane e ronin, ben lontano, quindi, dal dohyo (quantomeno in questo suo primo atto, ne arriveranno altri nei prossimi mesi). Spiccano, in particolare, il rapporto fra forza fisica, violenza e bellezza e quello fra serenita’ e aggressivita’. E’ cruciale inoltre l’idea che sia possibile perseguire concetti alti e astratti, come perfezione, arte e purezza formale, attraverso l’uso piu’ terreno e “fisico” del corpo: il combattimento come espressione dell’anima e strumento necessario per raggiungere l’hinkaku. Interessante poi come venga sottolineata la stretta relazione fra tutti questi aspetti e le loro aberrazioni piu’ terribili, personificate dal temibile antagonista Ryu Murasaki.

Raggiunto da sumo.it, Roberto Recchioni, che ringrazio per la disponibilita’, scende ancora piu’ in profondita’, fino alle radici creative dell’opera, spiegando che “Il rapporto tra segno e parola è strettamente imparentato con quello tra pensiero e azione. Ogni pensiero che non si traduce in azione, che non si fa spinta propulsiva in avanti, è un pensiero inutile”.

Gli appassionati di sumo si affezioneranno facilmente al personaggio di Daisuke Nagata, uno dei protagonisti della storia, plasmato sulla falsariga del Gassmann di Brancaleone, ma, come confermato direttamente dall’autore, ispirato in parte anche al leggendario Raiden Tameemon, con cui condivide la stazza gigantesca, l’impareggiabile forza, il leggendario appetito ed un soprannome, “il Tuono”, che omaggia per l’appunto lo shikona del grande ozeki.