Sumochiacchiere

Lasciatosi abbondantemente alle spalle Nakabi, il sumo di luglio intravede il traguardo della terza domenica, quella che assegnerà lo yusho ad ogni vincitore di categoria. Come sappiamo, il nostro interesse si rivolge ai Makuuchi e, saltuariamente, ai Juryo, ma sempre più spesso gli amici che frequentano il forum ci segnalano giovani talenti emergenti anche nei ranghi più bassi e ci mettono al corrente di interessanti notizie colte direttamente in Giappone, oppure minuziosamente cercate sul web. E’ un bene prezioso per il sito e per tutti gli appassionati di sumo e ringrazio di cuore questi instancabili segugi.
Nei primi tempi di collaborazione con Julien, quando il sumo viveva di una popolarità televisiva senza precedenti, queste informazioni non apparivano così importanti, dato che le immagini di Eurosport bastavano a placare la sete di conoscenza dei fans consolidati e dei neofiti approdati casualmente intorno al dohyo. Ora che dobbiamo accontentarci dello streaming di pessima qualità elargito dal broadcasting del Kyokai, non sempre disponibile per tutti, parlare di sumo è tornato ad essere qualcosa di bizzarro e lontano, come se solo la visibilità delle trasmissioni via satellite riuscisse ad eccendere il fuoco della passione sportiva.

Scorrendo le schede del Torneo, ho dovuto purtroppo riscontrare l’avverarsi di alcune mie impressioni preventive: Komusubi e Maegashira di prima fascia sono in grave deficit di punteggio, rafforzando una volta di più il convincimento che uno yusho vinto combattendo contro questi avversari abbia un valore decisamente inferiore a quelli strappati ai Sanyaku che lottavano sul filo del kettei sen. La realtà segue questa deludente tendenza da diversi anni, da quando, diciamo, abbiamo perso rikishi come Tochiazuma e Musoyama, solo per fare un esempio. Sembra che il k-k non sia più contemplato nella fascia che va dai Sekiwake fino ai Maegashira 5 o 6, mentre anche le figure più amate dal pubblico, come Kaio e Takamisakari, sono in vista del pensionamento. Su Kaio, primatista con 1047 vittorie, possiamo anche spendere degli elogi alla carriera, ma per altri non c’è nemmeno questo riconoscimento.

I giovani devono maturare, lo sappiamo, e nel sumo questa regola è particolarmente osservata. Arrivare al Sanyaku è già difficile, figuriamoci poi rimanerci stabilmente e salire fino al vertice della piramide. Pochi ne sono degni, pochissimi. Seguiamo con attenzione Samba Kaisei con la fondata speranza che si faccia avanti e possa aspirare all’olimpo del sumo, ma abbiamo ancora molto da vedere e giudicare.
Kotoshogiku potrebbe proporsi per la promozione ad Ozeki, se manterrà l’ottimo score degli ultimi Tornei, e questa è comunque una novità. Difficile che la corsa possa proseguire: Kotoshogiku è solido, ma per vincere uno yusho occorrono tecnica, forza e… magia.