Kotocadute

Giornata trascorsa nel segno, negativo, dei Sanyaku della Sadogatake, sconfitti entrambi in modo fin troppo plateale. Vincono gli Yokozuna, con Hakuho messo alla frusta da un bravo Kakuryu ed asashoryu sicuro e lesto su Kisenosato, mentre Chiyotaikai si porta a casa il meritato M-K. Harumafuji e Kaio sono ad un passo dal K-K, mentre Baruto si mantiene conquista il suo premio di permanenza ed intravede la pronosticata promozione.
Asashoryu si fionda su Kisenosato e non gli concede neanche un millimetro di spazio, andando subito a forzare l’attacco con le braccia pronte anche ad un eventuale tsuridashi. Kisenosato non ha tempo nè modo per pensare e viene portato fuori con decisione. Asa resta in vetta da solo a si prepara per gli Ozeki.
Richio altissimo per Hakuho, mandato in rotazione e sbilanciato da Kakuryu e ad un passo dalla seconda sconfitta Si salva grazie alla forte presa la mawashi del mongolo ed alla danza, stile sarabanda, che improvvisa sul dohyo. Kakuryu ne esce a testa alta, lo Yokozuna appare visibilmente scosso, ma la classe e la potenza fisica gli permettono un mezzo miracolo.
Chiyotaikai sarà finalmente kabodan: ringraziamo sentitamente Tamanoshima per lo yorikiri.
Kaio ridicolizza Kotooshu con un tachi-ai che asseconda e sfrutta a suo favore le intenzioni ipnotiche del bulgaro, troppo scenico e poco concreto, ed esalta invece la verve moviolistica del Decano. Sembra una scena tratta da “L’uomo da sei milioni di dollari”, con Kaio che parte con movimenti ai quali manca solo il suono che accompagnava le scene più importanti del notissimo telefilm con Lee Majors.
Questo modo di affrontare il match non è proprio adatto alle caratteristiche del bulgaro, il quale si espone ad una presa molto intelligente da parte di Kaio al braccio destro, presa che è il naturale sviluppo del tachi-ai così mal concepito. Una volta acquisito il vantaggio, Kaio mostra di ricordare ancora di aver vinto 5 yusho e scaraventa Kotooshu fuori dal dohyo.
Harumafuji vince fin troppo facilmente su Kotomitsuki, estromettendolo, di fatto, dalla lotta per lo yusho.