Verso l’inevitabile destino

Settima giornata del Kyushu Basho 2008 e rafforzamento delle posizioni di testa, con conseguente rafforzamento della sensazione di arrivo in parata per Hakuho (6-1).

Sebbene Miyabiyama (7-0) regga imbattuto il confronto nei meandri della seconda metà del banzuke, quella frequentata dai bocciati di ieri e dagli aspiranti emergenti di oggi, e Dejima (6-1) tenga alta la contesa nel suo ruolo di membro anziano deputato al contenimento dello Yokozuna, la parte dell’outsider spetta a Kisenosato (6-1), l’eterna promessa non ancora mantenuta. Questa volta, sperano in Giappone, l’occasione potrebbe essere propizia e spingere il giovane talento inespresso ad un atto di grande orgoglio sportivo.

Le precoci sconfitte di Kotomitsuki (4-3) e le false partenze di Ama (5-2) e Baruto (5-2), nonchè l’abilità dello Yokozuna nel cavarsi d’impaccio in alcuni momenti di evidente imbarazzo tattico, stanno però delinenando uno scenario poco fantasioso. L’assenza di Asashoryu ha dato il colpo di grazia alle residue speranze di pathos agonistico.

Ho volontariamente sorvolato su Kotooshu (3-4), tornato a rifugiarsi nel grigiore autunnale che tanto preferisce. L’ennesima rappresentazione apatica e sconclusionata mette in dubbio il valore di certe vittorie di maggio, quelle, per intenderci, ottenute ai limiti estremi della zona non-henka.

Brutte notizie per alcuni baldi giovani che avevavno ispirato certe ambizioni di rilancio del sumo indigeno, come Homasho (3-4) e Tochiozan (2-5), incapaci di farsi rispettare anche nel sottoscala del banzuke. Goeido (1-6), da parte sua, paga l’irregolarità del suo rendimento.
Ancora a secco di vittorie Futeno e Kitataiki, quasi estremi opposti dei Makuuchi.