Pre Basho Report

Ogni cosa scorre, ha un suo ciclo, inizia e finisce. La reggenza monocratica di Asashoryu si è conclusa con l’incoronazione di Hakuho. Ora inizia una nuova fase, più ad ampio respiro e guarnita di tonalità che avevamo dimenticato. Quando Asashoryu divenne Yokozuna, infatti, Musashimaru e Takanohana avevano da tempo ripiegato le vele e si apprestavano al ritiro. La dimostrazione sta nel fatto che nessuno dei due vinse più uno yusho. Oggi, con l’avvento di Hakuho, viviamo una condizione completamente diversa, con due Yokozuna in grado di fare il vuoto a loro piacimento: la solennità del momento è immanente, almeno per quanto mi riguarda, e ritengo che solo alla vigilia di Nagoya si possano percepire tutte le sfumature che hanno accompagnato l’arrivo del nuovo Yokozuna, a cominciare dalle rivelazioni dell’ex-monarca assoluto. Sì, amici miei, Asashoryu ha apertamente dichiarato di aver combattuto per tutto il Natsu con un doppio infortunio ai gomiti, cosa che potrebbe fornirci la giusta chiave di lettura delle sue tante, troppe sconfitte. Ma l’infortunio ha influito sul suo punteggio e basta. Hakuho, quell’Hakuho strapotente ed invincibile che lo ha battuto, avrebbe comunque colto l’alloro e presa la tsuna, con o senza gli incantesimi del Grande Mago. Questo concetto deve essere ben chiaro e non controvertibile. Si potrà discutere di alcune sottigliezze che avrebbero potuto alleggerire il carico negativo dello score, ma alcuni bouts Asashoryu non li avrebbe vinti nemmeno se fosse stato al massimo della condizione fisica; gli è venuta meno la freddezza che lo aveva sostenuto per quasi un quadriennio, quella smodata aggressività che aveva condotto molti suoi avversari alla resa già al tachi-ai.
Se ne è appropriato definitivamente Cassius Hakuho, invece, ed ha mostrato una sicurezza sconosciuta fino ad allora. Resta ancora qualche mossa da provocatore, motivo del nuovo shikona, ma sostanzialmente il nuovo corso del sumo ha fissato nel suo giovane campione tutti i crismi del rikishi in grado di arrestare la corsa di Asashoryu. Proprio come si diceva un paio d’anni fa, per chi lo ricorda: solo un treno in corsa può fermare Asashoryu, commentavano i reporters nipponici, ed io aggiunsi che quel treno non sarebbe stato giapponese… Buon profeta, facile profeta, anche se all’epoca si pensava più ad un Orient Express bulgaro, poi deragliato in malo modo…

Un nuovo capitolo avrà inizio a Nagoya e sarà affascinante vedere due Yokozuna con stili diversi, dato che Cassius Hakuho ha scelto lo Shiranui. Non ha portato bene, in passato, ma sembra che il nuovo Yokozuna non se ne preoccupi. Ciò che più gli preme è sconfiggere ancora il rivale far valere il vantaggio psicologico di chi ha trovato il passo giusto.
Asashoryu non sarà completamente d’accordo, com’è facilmente prevedibile, e le sue prime uscite in allenamenti ufficiali confermano questa banale anticipazione. Asashoryu ha sofferto molto la famelica ascesa del nuovo enfant prodige mongolo, manifestando quei sintomi d’irrequietezza che non erano mai stati colti in passato, dal ketaguri su Kisenosato all’henka contro Chiyotaikai, per giungere infine al momento drammaticamente più intenso dell’abdicazione sul dohyo. Liberatosi l’animo e rassegnatosi all’evidenza ed alla classe di Hakuho, Asashoryu si appresta a ricomporre quel progetto che non avrebbe mai voluto interrompere, vale a dire il tentativo di andare oltre i 32 yusho di Taiho.
Tsuna o non tsuna, le qualità di Hakuho le ha sempre riconosciute e rispettate (mai temute: Asashoryu teme solo sè stesso…). Lo Yokozuna anziano ha patito spesso il verdetto infausto dal nuovo arrivato, ben prima che si parlasse di alto Sanyaku. Diciamo che d’ora in poi, dovesse accadere di nuovo, si tratterebbe di un insuccesso per mano di un pari grado, cosa in grado di alleviare la portata del danno.

Ogni tanto, ma con una frequenza crescente, Asashoryu peggiora la sue straordinarie statistiche. Le sconfitte a ripetizione sono giunte a settembre 2004 (9-6), lo scorso anno a gennaio (11-4) e lo scorso maggio (10-5). Solo il magico 2005 risulta esente da macchie, ma il 2007 potrebbe essere l’anno con meno vittorie in assoluto da quando è Yokozuna. Nagoya ci fornirà un chiaro segnale di quanto accadrà in futuro, che lo si voglia o no.
Hakuho, detto Cassius, alias Clint, ha prodotto uno sforzo sapientemente mirato alla promozione e ci deve rendere conto del suo appetito di vittorie. L’orgia di festeggiamenti e contratti pubblicitari che ne è seguita, unitamente alla fresca paternità, potrebbero ammorbidire l’atteggiamento del fiero combattente mongolo, sebbene il tragitto sia appena iniziato.
Azzardo un’ipotesi: i due Yokozuna avranno parecchio da sudare e credo che il giovane farà più fatica ad arginare gli attacchi di tutti coloro che avranno una doppia possibilità di far piovere cuscini dagli spalti. L’incentivo per i sudditi è aumentato, lo stress di chi deve mantenere il potere anche.

Alle spalle della coppia regina, o solo più in basso di grado, troviamo i soliti noti: Mazinga Kotooshu, Matusalemme Kaio e Moulinex Chiyotaikai, vale a dire il bello senz’anima, il saggio pensionabile ed il frullatore folle. Dopo tanti anni sono rimasti in tre, ma non sono briganti e non hanno i somari, come cantavano Franco, Ciccio e Mimmo Modugno. Che ne sarà della categoria Ozeki? Speriamo che ritrovi slancio nelle imprese di Kotooshu e coopti Kotomitsuki, così da fargli vivere una gloriosa conclusione di carriera.
La speranza di vedere Ama al desco degli Ozeki è molto meno realistica, stando alla performance di maggio, però non dobbiamo dimenticare che Slim & Fast Ama ha saputo mantenere il rango, cosa che non accadeva da diverso tempo. Se fosse possibile veder Ama in linea con le nostre aspettative (ed il nostro spassionato tifo) direi che la sua promozione sarebbe di gran lunga più emozionante di quella di Kotobroncio, anche se quest’ultimo ha mostrato un sumo di qualità e sostanza.

Dal Sanyaku si entra e si esce molto frequentemente, specie se si è Komusubi. Aminishiki e Tokitenku hanno esperienza e dinamismo, doti che li hanno visti sempre in buona posizione ed anche vincenti sull’ex- monarca, ultimamente, ragione per cui mi attendo una resistenza all’altezza della situazione. Per Tokitenku non vi saranno grandi cambiamenti di calendario, cosa che avverrà, invece, per Belushi-Aminishiki. Tutto quello che sapranno risparmiare i primi giorni sarà utile per il k-k.
Tokitenku ha più energia, su questo non si discute, mentre Aminishiki conosce tutte le astuzie del mestiere, frutto della sua lunga militanza nei Makuuchi. Talvolta sono rimasto ammirato dallo spirito indomito Joliet Jake Aminishiki, capace di confondere tatticamente chiunque e trarne il massimo vantaggio.
La maggior forza fisica distingue Tokitenku, attento, come tutti i mongoli, nel non cedere il mawashi tanto facilmente e nel gioco di braccia. E’ un rikishi molto serio e preparato.

Dai Maegashira dobbiamo attenderci grosse sorprese, a mio giudizio. In tanti hanno fatto salti da canguro e sono approdati vicino ai Sanyaku con la complicità delle pessime figure rimediate da chi li ha preceduti a maggio, ma ciò non toglie che il banzuke sia più che dignitoso. Rivedremo Tsuri-Wakanosato ed Faina Asasekiryu, mio vecchio pallino, e poi Gibaud Dejima e Ben Grimm Roho.
Toporagno Kotoshogiku avrà un’altra occasione per ritornare Sanyaku, mentre Takekaze The Hut continuerà il suo personale yo yo tra i ranghi del banzuke.

Più indietro, molto più di quanto avessi previsto, appare la minaccia Moby Dick Baruto, uscito con facilità dalle paludi dei Juryo e tornato ad un buon livello di forma. Potrei prendere l’ennesimo abbaglio, ma credo che l’estone possa essere il nuovo elemento di rottura con la tradizione giapponese, nel senso che una sua repentina salita, in coincidenza con una nuova delusione dei campioncini nipponici, farebbe crollare le speranze di una presenza indigena nei ruoli che contano. A questo proposito, dobbiamo ricordarci che a maggio Sansone Homasho e Puttino Kisenosato non hanno certo brillato. Varie cause li hanno messi in ombra, ma Homasho può fare molto meglio. Kisenosato mi è sembrato un pochino logorato dai troppi scontri con i gerarchi del banzuke. Sarà un confronto diretto molto interessante, al pari di quello tra Cicciobello Futeno ed Actarus Tochiozan, il quale rientra di diritto nel discorso sui germogli giapponesi in attesa di fioritura.

Ho terminato i soprannomi e mi fermo qui; sarà di certo un bel Torneo e ci sarà da divertirsi, ve lo garantisco.

Sayonara.