Quattordicesima giornata

La diretta da Nagoya è terminata. Bevo l’ultimo bicchiere d’acqua, raccolgo chiavi, occhiali (da vicino, da lontano, per guidare e per non riconoscere le persone per strada) e giornali e mi preparo a raggiungere la spiaggia. Al mio arrivo, tutti i miei adepti mi chiedono: “Cos’ha fatto Asashoryu?”. Non ci crederete ( o forse non farete fatica a farlo…), ma ho talmente riempito la testa di tutti coloro che hanno l’avventura di conoscermi di nomi, termini e racconti che ormai il sumo è entrato nelle conversazioni quotidiane anche di chi non ne ha mai visto una sola immagine. Mi sono anche esibito in una parodia di shiko e di tachi-ai, suscitando l’ilarità dei turisti tedeschi ed olandesi presenti ed esponendomi all’impietoso giudizio delle mie figlie e delle loro amiche. Insomma, ho fatto di tutto, ma alla fine ho vinto io: in riva al mare si parla anche di sumo. Parliamone, dunque, e teniamo aperta la linea con Julien, fortunato spettatore di un Torneo afoso e segnato dagli infortuni.

Asashoryu ha vinto il Nagoya Basho ed il suo diciassettesimo yusho con estrema tranquillità e con un giorno d’anticipo. Non c’è stata discussione, non abbiamo mai visto lo Yokozuna in difficoltà e l’avversario più vicino è a due punti di distanza, eppure il Torneo ha ancora molto da offrire. La giornata finale, o senshuraku, potrebbe segnare l’avvento di un secondo Yokozuna e di un nuovo Ozeki: tutto sarà deciso nei due incontri cruciali, Asashoryu – Hakuho e Miyabiyama – Tamanoshima. Com’era logico ritenere, la maggiore aspettativa si è venuta a creare intorno alla sfida tra mongoli. La discussione che domina le pagine dei siti dedicati al sumo è molto vivace e riguarda la strategia di Asashoryu nei confronti del connazionale Hakuho. C’è chi ritiene che Asashoryu intenda lasciare volentieri via libera ad Hakuho per poter finalmente lottare contro un’altro Yokozuna, cosa che convaliderebbe maggiormente le sue future prestazioni, e ci sono opinioni discordanti, basate sulla competitività assoluta dello Yokozuna e sulla sua volontà di raggiungere anche il record di zensho yusho, vale a dire i Tornei vinti con 15-0. Ognuno di noi potrà farsi un’idea sull’argomento, ma io ho il vantaggio di poterla scrivere e la facoltà di farvela leggere.

Trovo molto interessanti tutte le tesi esposte in questi giorni, da quella squisitamente agonistica e quella socio-economico-culturale, perchè espresse da profondi conoscitori del sumo e della vita giapponese in generale. Mi è sembrata particolarmente interessante l’opinione di Mike Wesemann di Sumotalk, il quale attribuisce alla promozione di Hakuho un significato di supremazia nazionalistica, intendendo la presenza di due Yokozuna mongoli come un fatto eclatante per le colossali differenze esistenti tra il Giappone, colosso industriale e finanziario d’oriente, e la Mongolia, inesplorata e bellissima terra di pastori nomadi ed economia al primo accenno di sviluppo. Accettando questa premessa, Asashoryu avrebbe l’interesse a condividere con Hakuho il vertice del banzuke, cosa dimostrabile con il saluto il lingua mongola rivolto dallo Yokozuna, in televisione, a tutti i suoi fans in patria. D’altro canto, Asashoryu rimane un combattente puro, legato alle rigide regole del rango e del ruolo simbolico che riveste, per cui non potrebbe mai compiere un atto volontariamente benefico nei confronti del proprio conterraneo.

La mia opinione è che il match con Hakuho potrebbe trovare uno Yokozuna appagato e ben disposto a consegnare la tsuna a chi ha dimostrato di meritarsela. Un rivale come Hakuho può solo incentivare il sumo e le ambizioni di Asashoryu, ponendo fine a quelle voci che lo descrivono come un campione incompleto perchè senza veri antagonisti. Ma il dohyo non ha mai mentito, nei confronti di Asashoryu, e non possiamo incolpare lui per i mancati successi di Tochiazuma o Kotooshu, mentre abbiamo visto che , senza di lui, l’unico a trovare il la gloria è stato proprio Hakuho. Da qui nasce la mia convinzione che si tratterà di un match vero, duro e senza scambi di cortesie, nel pieno rispetto della solennità che ho richiamato giorni fa.

La cronaca della giornata è stata sinteticamente esposta nel solito commento-flash e vi garantisco che non c’è molto di più da rilevare. Apprestiamoci a vivere il senshuraku con intensa passione.

Buona domenica.