Quarta e quinta giornata

Eccomi a voi, amici sumodipendenti, dopo un giustificato letargo operativo, dovuto ad impegni lavorativi che mi hanno tenuto distante dalle dirette online. Domenica non conta, perchè sappiamo tutti cosa ci ha distratti dal sumo. Ieri ed oggi ho potuto vedere l’intera giornata di gare e devo dire che mi sono divertito, forse più a causa della lunga pausa dal sumo che per l’effettivo valore dei bouts, ma ciò che conta è che lo stordimento del calcio sia passato e si possa di nuovo tornare a parlare di sumo, appunto, magari con Julien, che si trova proprio là, dove osano i rikishi. Ci sentiamo per telefono tutti i giorni e vi garantisco che il nostro comune amico è al settimo cielo, circondato da sekitori, ventagli, manciate di sale e donne di tutte le età. Gli ho promesso che la prossima volta sarò con lui a vivere la strabiliante esperienza di un Basho dal vivo, e vi lascio solo immaginare cosa potremmo raccontarvi.

Domenica abbiamo visto come si possa battere Hakuho sul piano tattico, stessa sorte toccata a Baruto e Wakanosato, vittime di due predoni del dohyo come Hakurozan e Ama. Nella sequenza degli incontri, ho ammirato la freddezza del russo ed il coraggio del mongolo. Sapete bene che non sono mai stato tenero con Hakurozan, ma devo ammettere che la sua reazione all’attacco del ragazzone estone mi è sembrata esemplare. Baruto è stato ingenuo e precipitoso, nella sua foga agonistica, e si è esposto all’astuzia maliziosa del russo, il quale ha dimostrato di aver imparato qualcosa di buono, in un anno di Makuuchi. Si è trattato di un classico esempio di match studiato a tavolino, con Baruto alla ricerca del contatto fisico in appoggio e l’avversario pronto a fargli perdere l’equilibrio. Al giovane gigante del Baltico mancano ancora questi numeri e l’esperienza per evitarli, ma la lezione dovrebbe averla imparata. Ma i complimenti sono poco stimolanti, per il russo, ed ecco che contro Kaio si sfalda come un savoiardo nel cappuccino, rendendosi quasi ridicolo nel reiterato tentativo di tsuppari (lo aveva già provato contro Asashoryu e per poco non cado dalla sedia per le risate), per poi farsi bloccare come in un fotogramma di Matrix da Kaio ed uscire da bravo scolaretto. Consiglio un check-up da Cesare Ragazzi.

Ama ha vinto il primo match a Nagoya prendendo in prestito la gamba di Wakanosato e facendolo saltellare per un pò, tecnica già vista recentemente; la tarantella ha portato Ama a togliere lo zero dalla casella delle vittorie, come detto, e Wakanosato a procurarsi un infortunio che lo ha portato al ritiro. Ama ha proseguito la sua striscia vincente contro l’apatico Hokutoriki, forzandone la resistenza in maniera molto concreta. Per il mini-rikishi mongolo un pò di fiducia e qualche applauso del pubblico.

Non so voi, ma io aveva una gran voglia di vedere Asashoryu sul dohyo, specialmente dopo la coinvolgente cronaca di Julien. Lo Yokozuna aveva restituito Kisenosato al mondo dei mortali, domenica, e demolito Kakizoe. Ha mantenuto, ieri, la fierezza di Grande Campione, imponendo la sua classe con un magistrale uwatenage, giunto dopo che Kotoshogiku aveva inutilmente cercato una via di fuga alla presa al mawashi, ed oggi ha sbrigato egregiamente la pratica Kyokushuzan. Fatte da lui, certe cose sembrano semplici ed inevitabili: è la sua grandezza a renderle tali, ve lo garantisco, e solo chi riesca a fare altrettanto, come Hakuho, è destinato a diventare suo degno erede.

L’aspirante Yokozuna, da parte sua, ha aggredito Roho alla ricerca della presa e della posizione di vantaggio, rimanendo, però, a metà dell’opera. Roho lo ha bloccato e si è piazzato in attesa statica, ma contro Hakuho si deve fare di più, ed il russo non ne è stato capace. L’Ozeki ha colto l’attimo giusto ed ha iniziato ad avanzare verso il tawara con movimenti ritmici e costanti, facendo arenare Roho sul dohyo. Contro Kotomitsuki c’è stato da lavorare sodo, per Hakuho, messo alla prova dal Sakiwake sul piano fisico, e la vittoria ha dato il senso delle sue giuste ambizioni di promozione. La sconfitta di domenica lascia Hakuho all’inseguimento, ma gli scontri diretti, come sempre, ci diranno la verità sul destino dello yusho.

Tochiazuma s’impone nel suo tipico assetto di panzer che, in buone condizioni fisico-mentali, non lascia spazio agli avversari. La brutta esperienza di maggio sembra superata, al momento, ed il morale potrebbe sostenere di nuovo le sue aspettative di promozione. L’ho visto molto determinato ed aggressivo, contro Kakizoe e Kotoshogiku, al punto che, se non commetterà le leggerezze che lo hanno contraddistinto in tante circostanze passate, potrebbe essre la spina nel fianco dello Yokozuna attuale e di quello futuro. La sua manovra di opposizione ed avanzamento non ha incontrato ostacoli di grande levatura, fin qui, regalandogli la gioia di uno score illibato: da kabodan a Yokozuna il passo è lungo, ma chissà che il Kyokai e lo YDC non trovino motivi per riproporre l’Ozeki all’attenzione del pubblico giapponese.

Kaio si difende bene finchè i ritmi sono da bradipo, ma temo che possa trovare difficoltà negli scontri più dinamici. Contro Miyabiyama ha retto bene lo tsuppari ed ha disputato un match d’esperienza, mentre il suicidio tattico odierno di Hakurozan, descritto sopra, gli ha permesso di stare sul dohyo senza preoccuparsi di fare sumo, o quasi.

Anche Kotooshu ha combattuto al rallentatore, contro Kyokushuzan, ma oggi ha fatto qualcosa di più ed è tornato col punteggio in attivo, disponendo a suo piacimento di Kyokutenho. Due sconfitte nelle prime cinque giornate sono diventate quasi un’abitudine, per Kotooshu, e ciò lo porta subito lontano dalla lotta per lo yusho. Ho sperato che l’Ozeki bulgaro iniziasse meglio del solito, con una resurrezione agonistica che manca da troppo tempo, ormai: evidentemente mi sbagliavo.

Chiyotaikai ha conteggiato la prima sconfita da parte di Kakizoe in un bout poco convincente e mal gestito, permettendo all’avversario di prenderlo in contropiede dopo la prima raffica di tsuppari. Non che mi aspettassi meraviglie, ma almeno una prima settimana indenne, tanto per confermare la regola del metà yusho.

I Sekiwake sono in transizione: Miyabiyama non sta tenendo il formidabile passo di maggio, com’era prevedibile, e Kotomutsuki si trova praticamente nelle stesse condizioni in cui l’abbiamo lasciato a Tokio, con un kachi-koshi tutto in salita. Miyabiyama ha la speranza di tornare Ozeki con uno score decoroso ed oggi ha battuto uno spento Kisenosato, ma nel match di ieri, contro Kaio, mi ha molto deluso per come si è fatto trovare fuori equilibrio e nell’impossibilità di replicare all’azione non folgorante dell’Ozeki.

L’unico Komusubi ancora in gara è Kisenosato, dopo il ritiro di Asasekiryu, ed il giovane talento giapponese non sta trovando le vittorie che tutti vorrebbero da lui. Ha sbattuto contro Asashoryu alla prima giornata, e questo poteva anche metterlo in conto, però non ha saputo reagire ed ha continuato a perdere quei confronti che dovrebbe dimostrare di saper vincere. Quattro sconfitte sono pesanti, a questo punto, ed il mantenimento della sua qualifica di Sanyaku diviene un obiettivo arduo da raggiungere.

Dopo la brutta figura di ieri con Hakurozan, Baruto si è ripreso ed è tornato solido e vincente contro Aminishiki. L’estone si accinge ad affrontare le stelle del banzuke con uno score che dovrebbe garantirgli il record positivo. Sono molto curioso di vederlo al cospetto dei Sanyaku, dato che in questi giorni non ha espresso prestazioni sensazionali e le due sconfitte di maggio, contro Hakuho e Miyabiyama, avevano lasciato molti dubbi sul suo rendimento al di fuori dei Maegashira.

Come spesso accade, c’è un rikishi che si sta facendo onore nei piani bassi del banzuke: stavolta si tratta di Tochinohana, imbattuto dopo un terzo del Torneo. Visti i suoi trascorsi, gli auguro di accumulare ancora tante vittorie e vivere qualche attimo di gloria accanto ai signori del dohyo.

E’ tutto, per ora: nei prossimi giorni Julien ci farà avere nuove impressioni dal vivo e Luca, Paolo ed il sottoscritto faranno il resto.

Sayonara.