Nona giornata

E venne il giorno dei primi verdetti. Siamo appena entrati nella seconda metà del Nagoya Basho ed ecco che la premonizione trova conferma: scontri incrociati tra Sanyaku, e non, tensione alle stelle e risultati che possono influire pesantemente sull’assegnazione dello yusho. E’ stato un crescendo di emozioni e gesti tecnici di alto livello, tutti concentrati negli ultimi quattro incontri, ed alla fine leggiamo una classifica provvisoria che vede Asashoryu comandare le operazioni a punteggio pieno, con una lunghezza sulla coppia Tochiazuma-Chiyotaikai (match del giorno con vittoria di Chiyotaikai), e due su Hakuho, sconfitto da Miyabiyama. In realtà, al secondo posto, con 8-1, ci sono anche Tamakasuga e Tamanoshima, ma è ragionevole credere che non siano in gioco per lo yusho -almeno non dovrebbero…
La nona giornata ha visto anche la vittoria di Baruto su Kotooshu, scontro titanico e travolgente, specialmente per chi era seduto a bordo dohyo!

Amiuchi: così è chiamata la tecnica usata da Asashoryu per sconfiggere Kotomitsuki. A me è sembrata molto simile a quelle figure che si vedono nel pattinaggio artistico sul ghiaccio a coppie, quando il pattinatore tiene la sua compagna in posizione distesa, quasi parallela al ghiaccio, e le fà disegnare un cerchio acrobatico ed altamente spettacolare, se avete presente la cosa. Asashoryu non aveva di fronte una partner col gonnellino di tulle sventolante, bensì un avversario arcigno e molto meno etereo, col mawashi ben serrato al corpo, eppure il risultato finale è stato molto simile. Kotomitsuki non me ne vorrà, spero, perchè la prima parte del bout l’ha condotta abbastanza bene, manovrando in modo tale da cercare di sfuggire alla presa dello Yokozuna, ma il sumo del Grande Mago Mongolo è di gran lunga superiore a quello del Sekiwake e la piroetta in aria di quest’ultimo ne è la testimonianza tangibile. La velocità di braccia di Asashoryu è stata decisiva: un continuo tenere e sfuggire al bloccaggio, poi bloccare a sua volta ed andare ad incunearsi nella difesa del Sekiwake, fino al momento dell’amiuchi risolutivo.
Se le potenzialità dello Yokozuna sono queste, e se rimarranno tali fino a domenica prossima, credo che di trippa per i gatti ce ne sarà pochina. Julien mi dice che ha visto Asashoryu indietreggiare pericolosamente e che gli è andata di… fortuna; detto da chi ha assistito al match ad una distanza di 20 metri scarsi, c’è da credere che l’immagine al computer sia stata poco precisa, ma, rivedendo il match, mi è parso che la posizione di Asashoryu fosse ben salda entro i margini di sicurezza: rimane il fatto che Kotomitsuki abbia assaggiato la polvere del dohyo, Asashoryu no.

Altro giro, altro regalo, dicevano i giostrai ai miei tempi, ed il giro di cui parlo è quello costato la seconda sconfitta all’aspirante Yokozuna. Miyabiyama si è dimostrato la bestia nera di Hakuho, così com’era avvenuto a maggio, e si è vendicato della sconfitta nel playoff. Bravo il Sekiwake ad attirare prima l’Ozeki mongolo nella sua tana, costringendolo ad un passo di troppo in avanti, per poi castigarlo con l’hatakikomi. Hakuho è stato costretto a mettere le mani a terra, ormai completamente sbilanciato e senza poter più trovare l’appoggio del corpo dell’avversario. Miyabiyama ha confermato la propria abilità nell’impedire la presa al mawashi, classico approccio di Hakuho al tachi-ai, e lo ha bloccato tatticamente con grande freddezza e concentrazione, doti che, se attivate ad ogni salita sul dohyo, ne farebbero un rikishi assai più vincente.

Hakuho perde la bussola ed i riferimenti per la promozione, visto che i prossimi giorni li trascorrerà in compagnia di avversari altamente qualificati e poco disposti a farsi battere. Due sconfitte in nove giornate sono troppe: non l’avrei mai creduto, non mi passava nemmeno per l’anticamera del cervello che Hakuho potesse giungere alla fase più calda del Torneo con questo score deficitario: Asasekiryu e Miyabiyama gli hanno inferto due profonde ferite morali, due macigni che potrebbero significare il peggior risultato del 2006. Non è detto che la corsa sia finita, ricordiamoci di quanto è accaduto lo scorso anno tra Asashoryu e Kotooshu, però Hakuho si trova a dover cercare di rimontare ben tre avversari, senza contare i Maegashira che ancora sono davanti a lui, e perciò tutto diventa molto più difficile, a partire dal match con Baruto.

Sono rimasto impressionato dalla vittoria di Chiyotaikai su Tochiazuma, voluta e cercata con estrema convinzione e perfetta esecuzione. Tochiazuma non ha, in campo aperto, le stesse prerogative che ne fanno una macchina da guerra compatta e rocciosa quando lo scontro è ravvicinato, e Chiyotaikai possiede lo stile adatto per mettere in risalto questa differenza. Tre scariche di tsuppari alla velocità di Speedy Gonzales, due interludi con minaccia di hatakikomi e lo scarto laterale, con spinta dall’alto verso il basso, per il vero hatakikomi del successo. Da manuale!
Chiyotaikai teme un solo rikishi, sul piano dello tsuppari, e proviene dalla Mongolia, ma quando è in grado di liberare il Moulinex di spinte, danzando sul dohyo come il primo Cassius Clay, gli avversari non hanno il tempo di orientare la risposta e subiscono un fuoco incessante ed incontrastabile. Ne sa qualcosa Tochiazuma, accecato da tanta energia e costretto ad una difesa disordinata e priva di adeguate contromisure.

La ciliegina sulla torta è stata offerta da Baruto. La sua prima vittoria contro un Sanyaku, l’Ozeki Kotooshu, ha destato scalpore ed un incredibile entusiasmo. Le due sconfitte consecutive dei giorni scorsi non hanno minimamente scosso il giovane estone, guidato da una buona dose di spavalderia e, perciò, incurante del rango del suo avversario. Baruto è sempre sereno, quasi pacioso: perde dei bouts da pivello, a volte, ma con le mani sul mawashi è micidiale. La stazza e l’impostazione di Kotooshu lo hanno certamente agevolato nell’impresa; mettiamoci anche che l’Ozeki bulgaro ha compiuto l’errore di tentare uno sfondamento di bacino, ricevendo una reazione uguale e contraria da parte di Baruto, il quale ha cercato subito lo tsuridashi. L’estone ha capito di avere il controllo ed ha fatto ruotare Kotooshu con bella presenza di spirito, esaltando il pubblico presente. Meno esaltato, e molto acciaccato, è stato lo spettatore che se li è visti venire addosso a valanga quando sono precipitati dal dohyo, ma anche questo rientra nella spettacolarità del sumo.
Kotooshu ha conosciuto Baruto e la sua forza, Baruto ha rotto l’incantesimo che lo voleva perdente contro i Sanyaku: scontro da NBA.

A presto.