Dopo aver combattuto la mia battaglia quotidiana con il server del Kyokai, durata più di un’ora, sono riuscito a collegarmi con Nagoya. Nel frattempo ero al telefono con Julien ed ascoltavo la sua descrizione degli incontri che scorrevano via, i suoi programmi per la cena con gli amici, le risate in sottofondo di Naoko per le nostre battute su vari argomenti e qualche lamentela delle mie impiegate. Alla fine l’uomo ha ribadito di essere superiore alla macchina e la mia cocciutaggine ha avuto la meglio sui dispetti dell’universo informatico: carbonio batte silicio.
Avevo già compiuto le prime operazioni preparatorie, come la carrellata sulla rassegna stampa giapponese, la lettura del commento di Sumotalk e la consultazione del sito ufficiale del Kyokai. Stavo cercando notizie sulle condizioni di Tochiazuma e Chiyotaikai, usciti malconci e zoppicanti dai rispettivi incontri persi il giorno prima, ma non vi era traccia di ritiri o quadri clinici. Sono rimasto sorpreso, data l’apparente gravità dei due incidenti, ma ho accolto con grande soddisfazione la certezza di rivederli sul dohyo. Poi è iniziata la diretta.
La giornata ha fornito alcune indicazioni: Asashoryu è sempre in testa, Kotooshu è sempre più fuori di testa, Hakuho lotta per la promozione, Baruto non ha lottato affatto, Tochiazuma e Chiyotaikai sono rimasti mentalmente a casa, Roho attende l’ingaggio per un film western e Takamisakari è l’unico rikishi a scatenare i boati del pubblico muovendo soltanto la falangetta del dito mignolo. Tutto questo mentre il sumo trova spazio sulle pagine web del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport, stessa famiglia, con la pubblicazione di alcune foto di Asashoryu e di Hakuho: niente male!
Le vittorie dello Yokozuna e di Hakuho hanno dato la forma più prevedibile alla classifica ed i loro avversari, Kotooshu e Tochiazuma, non hanno opposto particolari obiezioni. Asashoryu deve aver pensato di trovarsi di fronte la controfigura dell’avversario che lo aveva battuto e costretto al playoff lo scorso anno, dato che un Kotooshu così remissivo non è che un lontano parente del rikishi che gli aveva procurato più di un incubo. La dodicesima vittoria dello Yokozuna è giunta facilmente, impegnando il 50% del suo potenziale. L’Ozeki bulgaro rischia di essere kabodan a settembre, condizione che rispecchierebbe in pieno le sue ultime prestazioni, mentre Asashoryu potrebbe arrivare allo yusho con una giornata d’anticipo. Questa semplice constatazione pone in risalto la differenza sostanziale tra un vero campione ed uno presunto: Asashoryu è sempre lì, forte della sua impareggiabile destrezza nell’adattarsi a tutte le circostanze con tecniche e doti atletiche felicemente coniugate in un fisico tagliato per il sumo, mentre Kotooshu è lentamente regredito ad un ruolo secondario che ha poco a che fare con il rango di Ozeki.
Hakuho ha avuto lo stesso lavoro ordinario con Tochiazuma, mantenendo viva la speranza della promozione. Non se ne parla molto, ma l’avvenimento principale di questo Nagoya Basho potrebbe essere proprio l’investitura del secondo mongolo al massimo livello del sumo. Lo scontro diretto con Asashoryu sarà fondamentale, a mio giudizio, in quanto fino a quel momento i due rikishi rimarranno distanziati da due punti in classifica e l’Ozeki ha l’assoluta necessità di chiudere con 13-2. Una sconfitta contro lo Yokozuna rinvierebbe tutto a settembre: Hakuho può farcela, lo ha già ampiamente dimostrato, ma a quel punto Asashoryu sarebbe nella posizione privilegiata di poter decidere le sorti del giovane compatriota e potrebbe dare tutto il meglio di sè per impedirne la promozione. I rapporti fra i due fenomeni mongoli hanno vissuto fasi alterne, come sappiamo, e la tensione di un match così importante darebbe un senso di solennità all’intero Torneo. Ora Asashoryu parla del rivale con ammirazione e rispetto, ma fino a poco tempo fa ogni loro incontro rappresentava una sfida che andava ben oltre l’evento in sè, con atteggiamenti reciproci che facevano trasparire tutta la rivalità esistente. Hakuho si è sempre considerato all’altezza dello Yokozuna, lo ha battuto più volte e gli ha conteso lo yusho di marzo, ma ora lo affronta da rikishi affermato, con una Coppa dell’Imperatore in bacheca e la tsuna a portata di mano. Le due sconfitte di Nagoya gli pesano molto e potrebbero portarlo al tachi-ai con Asashoryu con troppa pressione addosso, ma un’aspirante Yokozuna ha l’obbligo di superare questo genere di prove: auguriamoci di assistere ad un grande evento.
Gli altri Ozeki, intanto, fanno quello che possono, vale a dire meno di ciò che sarebbe giusto aspettarsi da loro.
Kaio ha raggiunto il sospirato kachi-koshi battendo Kyokutenho, poco presente per tutto il Torneo, mentre Chiyotaikai ha perso da un vispo Kotomitsuki. Anche per il Sekiwake la missione è compiuta: kachi-koshi e grado mantenuto. Obiettivo più vicino anche per Miyabiyama, il quale ha mandato Baruto a spianare il dohyo. Alti e bassi, per l’estone, come da copione. Miyabiyama potrebbe ancora ottenere la promozione ad Ozeki, ma non sono permessi più errori.
A domani.