Pre-Basho report

Tre Tornei e tre diversi vincitori: il 2006 ci ha mostrato un’insolita alternanza, rispetto agli ultimi anni: per trovare una situazione analoga dobbiamo risalire al 1997, quando i primi tre Tornei furono vinti da Wakanohana, Takanohana ed Akebono. Ma c’è di più: da quando si disputano sei Tornei all’anno, solo in due casi, nel 1972 e nel 1991, tutti i Tornei sono stati vinti da rikishi differenti. Quest’anno possiamo aspettarci una continuità di successi da parte di Hakuho ed Asashoryu, a meno che il sumo trovi il modo di stupirci con qualche effetto davvero speciale, ma la previsione più diffusa riguarda solamente i due rikishi mongoli: Hakuho è in forma splendida e gode del vantaggio psicologico della spinta emotiva derivante dal successo di maggio, mentre lo Yokozuna ed è favorito per definizione.

Potrebbero bastare queste piccole annotazioni e chiudere il discorso sul Nagoya Basho, ma non credo che ne sareste soddisfatti. La corsa di Hakuho verso la promozione merita un maggiore approfondimento, a partire dal fatto che la sua vittoria di maggio sia avvenuta senza che Asashoryu potesse eccepire alcunchè, dopo l’infortunio che gli è costato il ritiro alla seconda giornata, e qualche argomento al riguardo lo Yokozuna l’avrebbe avuto. Hakuho ha grandi stimoli, Asashoryu vorrebbe ritardare l’incoronazione del connazionale e riprendere la sua abituale confidenza con lo yusho, ma entrambi devono misurarsi con resto della truppa, a partire da Tochiazuma e Kotooshu, per non dire dei giovani e volenterosi Baruto e Kisenosato.

Hakuho potrebbe, dunque, diventare Yokozuna a Nagoya anche non vincendo lo yusho: gli basterebbe arrivare secondo con 13-2. La sua statistica stagionale evidenzia un rendimento altissimo, ma ciò che più conta è il suo modo di combattere, stilisticamente e fisicamente ammirevole. Essere tra i migliori da quasi due anni, ha dato ad Hakuho la possibilità di immagazzinare la giusta esperienza per presentarsi con tutte le carte in regola all’appuntamento più importante della sua carriera. Se, in passato, aveva mostrato qualche difetto caratteriale nel voler assumere atteggiamenti sproporzionati alla sua figura di esordiente, ora Hakuho domina il dohyo con una flemma da campione consumato, convinto di riuscire ad imporre il suo sumo e di poter contrastare qualunque avversario. Ha deciso di allenarsi quasi esclusivamente con Baruto, per misurarsi con i chili e la tecnica anomala del nuovo talento dell’Estonia, ed i primi risultati noti dicono che i due stanno svolgendo un gran lavoro. Non sappiamo cos’abbia indotto Hakuho a prendere questa decisione, ma si potrebbe credere che la sconfitta subita da Miyabiyama, a maggio, sia rimasta impressa nella memoria del giovane Ozeki, convincendolo a prendere le giuste contromisure verso quei rikishi che possono metterlo in difficoltà con la loro massa fisica, come ha giustamente notato Luca nei suoi commenti. Ritengo che Hakuho intenda sviluppare una maggiore velocità d’azione contro gli avversari più pesanti, cercando di emulare il modello proposto da Asashoryu, vero maestro della mobilità sul dohyo. Tutto questo mi porta ad indicare Hakuho come vincitore dello yusho, magari al playoff con Asashoryu.

Siamo tutti in attesa di vivere la sfida che ci è stata negata a maggio: immagino che Asashoryu desideri con tutte le sue forze il confronto con Hakuho, specialmente dopo il playoff vinto ad Osaka. A questo proposito, ho letto, sul blog di Sumotalk.com, il commento di un appassionato tedesco, il quale si lamentava del modo in cui lo Yokozuna maltratterebbe i suoi avversari sul dohyo, argomento ricorrente tra coloro che non apprezzano il Grande Mago Mongolo. Credo che tale opinione possa essere facilmente confutata osservando proprio quel playoff, quando i due rikishi si sono scambiati un reciproco segnale di rispetto ed ammirazione; Asashoryu ha colto la grandezza di Hakuho e la sua inarrestabile crescita sportiva, Hakuho ha preso atto della sconfitta da parte di un avversario che ha già lasciato una traccia indelebile nella storia del sumo. Ogni altra valutazione sulle gesta dello Yokozuna non può essere affrontata con spirito calcistico, o giù di lì, perchè il sumo prevede che la vittoria sia cercata con ogni mezzo lecito e che ogni distrazione venga pagata a caro prezzo, com’è accaduto spesso. Uno dei criteri fondamentali del sumo è di non concedere la minima speranza di reazione all’avversario, ma di rispettarlo nell’ambito di uno scontro fisico cruento ma non astioso, come alcuni vorrebbero interpretarlo: il sumo è qualcosa di lontano dal nostro sentire occidentale, per cui dobbiamo calarci in quella realtà in punta di piedi e con la mente sgombra da pregiudizi fuorvianti.

Asashoryu, dicevamo, vuole tornare a fare ciò che lo ha reso grande, ma deve essere al top della forma: ha dichiarato di avvertire ancora dolore al gomito infortunato, ma ritengo che possa entrare nel Torneo e continuare a curarsi. Sarà chiamato a difendere il suo regno dalle giuste pretese di Hakuho e dagli assalti dei giovani puledri scalpitanti che si sono fatti avanti. Se il calendario verrà rispettato, troverà subito sulla sua strada i Komusubi, vale a dire Asasekiryu e Kisenosato, ed i Maegashira di primo livello; passando indenne da questa prima fase, se la giocherebbe con i Sekiwake e gli Ozeki, come da tradizione. Vedremo immediatamente quale sarà il suo stato atletico e come combatterà, ma il pieno recupero non è previsto in tempi brevissimi ed Asashoryu potrebbe essere condizionato dal non poter disporre in pieno di tutto il suo potenziale. Molto dipenderà anche dagli avversari che incontrerà, in quanto la determinazione a fornire grandi prestazioni contro lo Yokozuna, induce spesso i rikishi a forzare l’attacco ed a commettere errori di valutazione, lasciando spazio alle infinite risorse del Grande Campione.
Senza handicap fisico lo vedrei alla pari con Hakuho, ma con il gomito in disordine non credo che andrà oltre il 13-2: sarei felice di essere smentito dai fatti…

Le notizie sugli Ozeki erranti sono scarse e di poco conto, ad eccezione della vacanza-premio di Kotooshu in Israele, dove il bulgarone si è esibito insieme ad altri rikishi e si è tenuto in allenamento sulla spiaggia. Battute a parte, Kotooshu deve ancora una volta spiegarci cosa vuole fare da grande: se la sua posizione nel banzuke è il massimo che può offrire al sumo, dopo l’impennata del 2005, allora ci mettiamo l’anima in pace e continuiamo a vederlo traccheggiare sul dohyo come altri suoi colleghi. Ma se l’ambizione e l’amor proprio sono concetti presenti anche in Bulgaria, e ne sono convinto, l’Ozeki d’Europa dovrà dare una sterzata decisa verso un’altra direzione, cercando di guadagnarsi, a posteriori, quel credito e quei lusinghieri giudizi che gli sono stati tributati a priori. Non intendo svolgere un tema di filosofia o di logica semantica, ma lasciatemi esprimere il mio dispiacere personale per il basso rendimento tecnico e tattico di Kotooshu. Non posso credere che la sua tirata si sia conclusa con la resa ad Asashoryu, sarebbe una cosa indegna di un rikishi, tanto più di un Ozeki, e non voglio nemmeno lontanamente pensare che Kotooshu sia soddisfatto del suo stato attuale, salvo che abbia imparato a galleggiare nella mediocrità frequentando delle cattive compagnie… ovvero imitando i suoi colleghi giapponesi.

Le note dolenti giungono proprio dagli Ozeki indigeni: Kaio compie miracoli per stare in piedi e non perdere il rispetto dell’ambiente, Chiyotaikai corre solo per metà yusho (visto che combatte bene per metà Torneo) e Tochiazuma è passato dalle stelle alla polvere nel giro di un mese scarso. Le fortune dei rikishi in questione sono decisamente alterne, ma il comune denominatore è l’incapacità di giungere alla sommità della piramide, cosa che sta riuscendo, al primo tentativo, ad un ragazzone mongolo di appena 21 anni.
La carriera degli Ozeki giapponesi mostra cifre non certo da capogiro: i loro yusho, messi insieme, sono la metà di quelli di Asashoryu e l’acuto di Tochiazuma a gennaio sembra un ricordo sbiadito, soprattutto se confrontato con la performance di maggio.
Cosa dobbiamo aspettarci dai prodi samurai in mawashi? La forza di Kaio ha prodotto, a maggio, uno spunto d’orgoglio che ha allontanato lo spettro della retrocessione, almeno secondo le nuove regole del sumo, Chiyotaikai ha divertito e mulinato le braccia finchè ha potuto, lasciando ad altri l’onere di disputarsi la vittoria e Tochiazuma è sparito nel vortice di sconfitte e malanni che lo hanno cancellato dalla lista dei probabili Yokozuna. Tirando le somme, gli Ozeki non danno al Giappone motivi d’euforia.

Le cose vanno meglio per i Sekiwake, entrambi giapponesi ed entrambi di grande personalità. Miyabiyama è reduce dal figurone di Tokio e non vede l’ora di rimettersi a menare le mani, stavolta con la speranza di tornare nel dorato mondo degli Ozeki. Ho già detto come la penso sul suo magico 14-1 di maggio, ottenuto a ranghi ridotti, e non voglio ripetermi, ma spero che lo Sceriffo si faccia valere anche in presenza dello Stato Maggiore al completo. La sua grinta ha incendiato il pubblico giapponese più degli attacchi a testuggine di Tochiazuma, segno che la passionalità non manca, in Giappone, e Nagoya rappresenta un esame cruciale: Miyabiyama non deve deludere i suoi caldissimi fans e sono certo che non lo farà.

Sull’altra sponda, Kotomitsuki ha trattenuto con un pò di fatica il proprio grado, a maggio, trovando, comunque, la soluzione giusta al momento giusto. Farà bene, a Nagoya, mi ci gioco la birra che devo incassare da due amici insolventi… La stagione di Kotomitsuki potrebbe diventare molto importante, qualora ottenesse un kachi-koshi voluminoso, fino a portarlo nelle vicinanze della promozione. L’unica vera incognita, per lui, è l’arrivo nel Sanyaku di giovani carichi d’entusiasmo e di vitalità, e l’arcigno Sekiwake dovrà dare il meglio di sè per farsi valere ed imporre la sua esperienza sul dohyo.

Ed eccoli qua, finalmente, i freshmen del Sanyaku.
Kisenosato ha tanta responsabilità sulle spalle ed altrettanto vigore fisico: tecnicamente ha esibito un repertorio valido ed efficace, con alcuni momenti di grande intensità, ma anche per lui vale il discorso delle assenze di maggio, ragione per cui a Nagoya sarà chiamato a confermare e rafforzare i suoi risultati. Essendo in presenza di tanti giovani rikishi rampanti, Kisenosato ha l’occasione di farsi largo a suon di vittorie negli scontri diretti.

Asasekiryu è quasi un veterano e si sta esprimendo ai suoi massimi livelli, avendo superato alcuni problemi fisici e tattici che lo avevano penalizzato lo scorso anno. Ha vissuto all’ombra di Asashoryu ed ha mancato l’accelerazione agonistica che molti si aspettavano da lui, però non va dimenticato che al suo arrivo nei Makuuchi aveva destato grande interesse e l’ingresso nel Sanyaku potrebbe essere uno “scoppio ritardato” da tenere sotto stretta osservazione. Speriamo che non subisca il consueto contraccolpo che ha investito puntualmente i Komusubi negli ultimi tempi.

Se, nel Sanyaku, la presenza degli stranieri è del 40%, fino ai Maegashira 5 sale al 60%, comprendendo la coppia russa, due mongoli, un georgiano ed il nuovo arrivato dall’Estonia. In sostanza, molti di loro si equivalgono, ma per qualcuno l’anticamera potrebbe (e dovrebbe) essere di breve durata. Mi riferisco a Baruto, in particolare, al quale sono rivolte tutte le attenzioni dovute ad un giovane che ha saputo creare un grande stupore appena giunto nella divisione Makuuchi. Molti di voi sono scettici, lo so bene, e perciò ho perso del tempo analizzando con occhio asettico la sua prima uscita di maggio. Baruto ha preso immediatamente mano con gli avversari meno importanti e si è liquefatto contro i Sanyaku: era logico, mi direte, ma non penso che il discorso possa finire qui. Anche a Baruto, come per tanti altri prima di lui, dobbiamo concedere l’indulgenza parziale di un debutto molto caricato dai media e dagli stessi dirigenti del sumo. Lo voglio rivedere nei suoi primi impegni di Nagoya, quando non potrà nascondersi e capirà quanto siano duri i suoi giorni da Maegashira 4, e poi faremo insieme un consuntivo delle sue prestazioni sul dohyo. Sono disposto a raddoppiare la posta in gioco, anche se non ho ancora ricevuto quella vinta a maggio, ed a prendermi miei rischi: Baruto vincerà la sfida e chiuderà con 9-6 o più, secondo me: accetto le vostre puntate!
Per tutti gli altri sarà molto dura, ma ritengo che Futeno ed Ama possano fare bene.

Mancano pochi giorni e siamo in fibrillazione calcistica: auguriamoci che il sumo sia più divertente dei Mondiali.

Banzai!