Tredicesima giornata

Quando ero ragazzino, circa…quasi…insomma, tanti anni fa, esisteva un gruppo inglese che ha avuto molto successo in Italia, i Rokes, e fra i loro successi ricordo una canzone intitolata “Bisogna saper perdere”, il cui ritornello ripeteva il titolo ed aggiungeva, banalmente, “…non sempre si può vincere”: spero di avere un pubblico che ricordi quel gruppo e quella canzone, perchè la trovo particolarmente adatta agli eventi che riguardano lo Yokozuna, e scusate se parlo prima di lui che degli altri rikishi. La sconfitta di oggi, ma dovrei dire la grande vittoria di Ama su Asashoryu, segna un momento che non conoscevamo da quindici mesi, vale a dire la resa del Grande Mago Mongolo. E’ un fatto quasi incredibile, per il sumo di oggi, ma è giusto che sia così, soprattutto perchè Ama ha vinto in maniera pulita, come ieri era accaduto per Hakuho, ed il merito è tutto suo, proprio come per Hakuho.
Ama sembrava non essere più su questa terra, quando ha ricevuto il premio dall’arbitro e si è diretto verso l’uscita, sommerso dalla consueta nevicata di cuscini, gesto che accompagna la sconfitta dello Yokozuna e/o le prestazioni comunque eccellenti. Da acciughino con lo sguardo frastornato, Ama si è trasformato in eroe degli oppressi, più che lo stesso Hakuho, data la sua figura non proprio gigantesca in un mondo di atleti ai quali rende decine e decine di chili.
Su Asashoryu non posso che confermare le mie impressioni di ieri, rivelatesi giuste, ed attestarne la momentanea uscita dai ranghi, perfezionata da due suoi compaesani molto attivi, sul piano musicale…

Ed ora occupiamoci di Tochiazuma, tornato ad essere un Ozeki vero, e non la comparsa degli ultimi due anni. Ha battuto Kotooshu ed è rimasto da solo al comando a due giorni dalla conclusione del Torneo, con lo score (12-1) più alto da maggio 2005, ma è un dato provvisorio e, pertanto, suscettibile di miglioramento. Lo svolgimento del match di oggi, mi ha ricordato il famoso play-off di settembre, tra Asashoryu e lo stesso Kotooshu, con il bulgaro incapace di dare un senso al proprio attacco e Tochiazuma pronto a spingerlo fuori dal dohyo con una massiccia azione in avanzamento.Non è stato così emozionante come mi sarei aspettato, in quanto Kotooshu ha mancato l’appuntamento con l’ennesima occasione di essere il primo europeo a sollevare la Coppa dell’Imperatore: avrebbe dovuto rischiare di più, secondo me, ed attaccare Tochiazuma con la presa dall’alto, evitando di accettare il duello di spinte a distanza ravvicinata, dove tende a scomporsi. Ma Tochiazuma ha studiato bene l’avversario e non si è reso disponibile ad un bout giocato sulle tecniche di presa, sapendo di trovarsi di fronte un rikishi decisamente portato alle proiezioni che scaturiscono da quelle situazioni. L’Ozeki giapponese ha ristabilito il suo feeling con il dohyo, sostenuto da una grande volontà di riscatto, e domani dovrà continuare su questa strada, quando Hokutoriki cercherà di portarsi in parità.
Kotooshu c’è rimasto male un’altra volta, ma si deve rendere conto che il carattere deve essere un elemento basilare, per un rikishi che intenda raggiungere lo yusho: questa volta ha dimostrato di soffrire l’orgoglio di Tochiazuma, come in passato ha subito la personalità dello Yokozuna, che sarà l’avversario di domani.

Nell’altro scontro diretto, Hakuho ha scoperto le carte di un Hokutoriki troppo cedevole per essere vero, come è stato giustamente osservato, e può recriminare sulla sconfitta subita da Tochiazuma, che gli è costata, per il momento, il pareggio dello score. In un Torneo come questo, con tanti outsiders in ballo, Hakuho è stato anche troppo tecnico, rispetto ad altri, e si è fatto sorprendere da Tochinohana nella settima giornata, altro peccato che lo penalizza fortemente: vorrei vederlo di nuovo contro Tochiazuma, in uno spareggio senza appello, per capire se il giovane Sekiwake possiede il temperamento del vincente.Per giungere a questa elettrizzante soluzione finale, Hakuho dovrà battere uno dei citati outsiders, quel Tokitsuumi che nessuno si aspettava, e fare il tifo per quello che ha battuto oggi, combinazione di risultati non impossibile, a patto che Hokutoriki non si sia sciolto del tutto.

La teoria appena esposta, vale anche in senso opposto, e potrebbe farci ritrovare Tokitsuumi a stretto contatto di gomito con Tochiazuma. Tokitsuumi ha fatto più di quanto avesse mai sognato o sperato, dal mio punto di vista, ma ora che si trova sull’Everest del sumo, non deve vacillare: ha superato l’ostacolo Kakizoe, folletto dalle mille risorse, e si appresta a combattere contro un Sanyaku, cosa che non gli capitava non so più da quanto tempo, quindi si trova a dover chiamare a raccolta tutte le forze di cui dispone e tentare di stupire il mondo. Una bella prova di sè l’ha già fornita ieri, mandando Roho per le terre, ma può darsi che il “raptus pugnandi” non sia finito lì, portandolo oltre i limiti della più sfrenata immaginazione.
Per quanti si fossero messi in contatto da poco, e credo che ve ne siano, mi sembra giusto fornire qualche dato biografico su Tokitsuumi: il suo vero nome è Masahiro Sakamoto, ha 32 anni appena compiuti, è alto 184 centimetri e pesa 134 chilogrammi. In totale,ha disputato 803 incontri, vincendone 403, ma nella Makuuchi il suo record è negativo, con 285 vittorie e 319 sconfitte. Non sono dati strabilianti, se valutati in senso assoluto, ma in questo Torneo le cose hanno preso un verso decisamente positivo, che potrebbe diventare anche superlativo, al verificarsi di certe condizioni. Limitiamoci ad attendere le risposte del dohyo, come d’abitudine.

Mi sembra che per oggi possa bastare, amici ipersumotici, anche in considerazione del fatto che anch’io ho un lavoro…

A domani.