Prima giornata

I giapponesi non lo tollerano, i bulgari lo vorrebbero annientare, i media lo snobbano, ma chi capisce qualcosa di sumo non può fare a meno di rimanere incantato dal suo illimitato talento: Asashoryu è il sumo nella sua più elevata espressione, oltre ogni polemica ed ogni tentativo di screditarne la credibilità.
Oggi abbiamo assistito ad un’altra performance sportiva che sarebbe risultata impossibile per qualsiasi altro rikishi, passato e presente; per la seconda volta in meno di due mesi Asashoryu ha compiuto qualcosa di veramente incredibile, se pensiamo a quante volte abbiamo visto una veronica, come quella tentata da Hakuho, terminare con l’avversario ribaltato goffamente in mezzo al pubblico. Quella di Hakuho è stata una mossa stupida, irresponsabile e controproducente:
-stupida perchè contro uno Yokozuna bisogna cercare di vincere combattendo;
-irresponsabile perchè lo Yokozuna in carica è capace di evitare quelle manovre elusive;
-controproducente perchè con quel tentativo di henka si è scatenata l’ira di Asashoryu senza avere altri numeri per opporvisi.
Asashoryu ha reagito ancora una volta in maniera fulminea, com’era già avvenuto a Tokio nel match con Kotooshu, arrestandosi come se avesse in corpo l’ABS e scagliandosi contro il compatriota Komusubi con la manifesta intenzione di mostrargli che il padrone del sumo non deve essere trattato come un pivellino ed attirato in trappole inadeguate alla sua grandezza. E così, in un sol colpo, Asashoryu ha reclamato tutti i suoi diritti di campione ed ha zittito le critiche di quei detrattori incompetenti e strumentalmente nostalgici che continuano a rimpiangere Takanohana e Chiyonofuji, spingendo lo Yokozuna Deliberation Council a minacciare in tutti i modi sanzioni extra-sportive.

Siamo solo all’inizio e tutto può ancora succedere, ma lo squillo dello Yokozuna ha assordato Fukuoka, ancor più della sconfitta di Kotooshu per mano di Kakizoe: e su questo argomento bisognerebbe aprire un forum a parte, se non fosse che siamo in pieno svolgimento del Kyushu Basho e le riflessioni a lungo termine possono essere smentite 24 ore dopo la loro formulazione.
Però qualcosa mi dice che la pressione sulle spalle di Kotooshu comincia a farsi sentire, così come il divismo esasperato di cui il bulgaro è stato oggetto. Kakizoe lo ha spinto ha terra con estrema facilità e senza subire lo svantaggio fisico, altezza in primo luogo, mettendo a nudo una scarsa condizione del Sekiwake, forse mascherata a dovere dai proclami della vigilia. Si è parlato molto delle lunghe sedute d’allenamento sostenute dal bulgaro e dello scarso impegno profuso, al contrario, dallo Yokozuna: se quello odierno è il risultato di tanta abnegazione alla fatica in palestra c’è poco da stare allegri, in casa Sadogatake.
A me è parso che Kotooshu fosse un pò troppo in carne e meno tonico che a Tokio, impressione condivisa dal prode Julien, e non vorrei che il programma di accrescimento del bulgaro fosse rimasto a metà strada.

Ho visto gli Ozeki darsi da fare per guadagnare la prima moneta del Torneo, ma c’è stato poco da discutere. Per tutti loro la minaccia è dietro l’angolo e può assumere sembianze impreviste, come abbiamo ampiamente imparato in questi ultimi due anni. Nel corso del Torneo non mancheranno le occasioni per riprendere questo argomento, forse prima del previsto…
Comunque Kaio sta in piedi, ed è una notizia: non farà cose straordinarie, come è logico ritenere, ma potrebbe salvare la sua posizione di Ozeki; abbiamo temuto l’abbandono definitivo e vederlo sul dohyo ci rincuora.

Tochiazuma non ha dato scampo a Tamanoshima, neo-Maegashira 1, imponendosi a testa bassa in pochi secondi e portando avanti l’allenamento pre-basho, a mio parere. Continuo a dire che sarà lui a contendere il titolo ad Asashoryu e spero di non sbagliare, altrimenti mi tormenterete con i vostri giusti rimproveri… Vorrei sottolineare la variabilità delle previsioni nei vari siti che danno spazio alle opinioni dei fans, con una scarsa propensione a favore di Tochiazuma: al di là del poco profitto complessivo nel 2005, rimane il più stabile dei vice-Yokozuna.

L’impegno più difficoltoso l’ha sopportato Chiyotaikai, opposto ad un Hokutoriki in cerca di Sanyaku, ma se l’è cavata egregiamente e con la ritrovata lena atletica. Quando non patisce problemi fisici, il buon Chiyotaikai è il più agile tra gli Ozeki e lo dimostra anche con quei saltelli d’ingesso e di uscita dal dohyo. L’assenza di Wakanosato dovrebbe favorirlo, in qualche modo, nel centrare la doppia cifra di vittorie.

Non ha fatto un bell’esordio nella parte alta del banzuke Kisenosato, battuto agevolmente da Iwakiyama: avrà tempo di rifarsi e riprendere il filo del discorso iniziato nell’Aki Basho, ma la prova che è chiamato a sostenere lo impegnerà duramente. Tante speranze giapponesi sono riposte in lui, come abbiamo visto nei giorni precedenti, ed il ragazzo appare abbastanza tranquillo, nonostante tutto.

Ormai sembra che Ama si diverta a trattenere sul dohyo i suoi avversari più a lungo di qualsiasi altro rikishi, forse puntando sul proprio minor dispendio d’energie, e la tattica sembra funzionare. Kokkai non è riuscito a far valere la sua massa superiore ed ha ceduto al giovane mongolo dopo una lunga fase statica del match, cosa inusuale per il georgiano. Vorrei credere che Kokkai abbia maturato il convincimento che le cariche “alla spagnola” vadano gestite con raziocinio, se non evitate del tutto, dato che l’effetto sorpresa è stato ampiamente memorizzato dai suoi avversari.
Ama, dal canto suo, sfrutta con intelligenza le sue prerogative tecniche, anche se, ogni volta che sale sul dohyo, sembra un novizio quattordicenne che ha sbagliato l’orario dell’incontro: lo seguirò con la consueta simpatia.

Ci aggiorniamo a domani e grazie per la vostra attenzione.