Anteprima del Torneo

Siamo di nuovo in fervente attesa di assistere agli eventi che accadranno a Fukuoka, cari amici filo-nipponici, e ci troviamo a fare le nostre personali considerazioni a proposito del nuovo banzuke, fresco di stampa; ognuno di noi avrà trovato motivi di sorpresa, positiva o negativa, scorrendo la lista dei rikishi ed il loro grado.
Immagino la delusione dei tifosi bulgari, e non solo, nel constatare che il loro eroe dovrà attendere la fine del Kyushu Basho per ambire al rango di Ozeki, a patto di ottenere almeno 10 vittorie, come ha dichiarato in via ufficiosa un rappresentante del Kyokai.
La notizia viene riportata dal sumotalk.com, insieme ad altre che riguardano tutti i possibili record che potrebbero essere raggiunti nel Torneo di novembre.

A me dispiace non vedere Baruto tra i Makuuchi, lo avrebbe meritato, ma altri e più blasonati sekitori erano davanti all’estone nella lista d’attesa e dovrà sperare che il 2006 si apra con un un’altra presenza europea nella top division. In tutta franchezza, però, mi sento di non condividere la scelta del Nihon Sumo Kyokai, sia dal punto di vista tecnico, sempre preminente, che da quello di marketing e d’immagine; in tempi di magra, con un pubblico sempre più distratto dal baseball e dal calcio e con la crescente popolarità del sumo in Europa, sarebbe stato utile estendere il numero dei rikishi veramente validi ed in grado di creare nuovi antagonismi, anzichè riproporre atleti straconosciuti e non così meritevoli, dal punto di vista dei risultati. Conosco bene i canoni di giudizio del Kyokai, sempre indirizzati al controllo statistico e di merito, ma l’operazione di rilancio del sumo dovrebbe partire dal consenso diffuso, fatto di nuovi spunti d’interesse, com’ è accaduto con Kotooshu. E poi, volendola dire tutta, ai giapponesi non potrebbe che fare piacere l’ingresso di un nuovo outsider per combattere il “mitico mongolo”, così pericolosamente vicino alla leggenda… quella vera, non quella televisiva!

Portiamoci avanti con il programma, come dicevano i nostri insegnanti, e cerchiamo di trarre le indicazioni di rito e fare le previsioni che tutti si aspettano, credo, da un perditempo come me.

Se tutto andrà per il verso giusto, e c’è da augurarselo, avremo un bel vedere nella lotta al titolo, con il ritorno tra i Sanyaku di Hakuho e Kyokutenho e la risalita a Sekiwake di Kotomitsuki: sono tutti rikishi da rispettare e, nel caso di Hakuho, in predicato di rivaleggiare con Kotooshu e gli Ozeki nel ruolo di anti-Asashoryu. Molto dipenderà dal modo di affrontare l’impegno: se il giovane mongolo, ormai veterano del sumo ad alto livello, si proporrà come al suo esordio e darà fondo al suo innegabile potenziale tecnico, troppe volte trascurato in favore dello spettacolo fine a sè stesso, lo vedremo di nuovo al centro della scena, forse più vicino che mai al suo ingombrante e capriccioso connazionale pigliatutto. Almeno 11-4 per Hakuho.

Dal basso ripartiranno, invece, Wakanosato e Futeno, puniti a vario titolo dal banzuke: Wakanosato a causa del ritiro che gli è costato addirittura l’uscita dal Sanyaku, mentre Futeno sconta la pessima performance da Komusubi mostrata a Tokio, nonostante il match vinto con lo Yokozuna alla prima giornata (oserei definirla “famigerata”, se non fosse un termine già abusato…). Per entrambi la rivincita è a disposizione, sempreche il morale non ne risenta in modo eccessivo.
Punto su Wakanosato per un rapido ritorno tra i grandi, per la sua grinta e la consolidata esperienza, elementi che ne fanno un pericoloso contendente per tutti i pretendenti alla Coppa dell’Imperatore. Un traguardo di 10-5 è alla sua portata.

Lo so che state per esplodere, non vedendo altro che sfuggenti tracce dei duellanti dell’ultimo periodo, e non voglio farvi attendere oltre.

La fugace ed inutile apparizione a Las Vegas, vissuta dai rikishi in modo goliardico e vacanziero, ci ha distratti per qualche giorno dal vero ambito del sumo, come tutti gli sfavillanti surrogati che vengono prodotti dagli americani, ma a riportarci bruscamente alla realtà ci ha pensato Asashoryu, richiamato ufficialmente ad una condotta strettamente legata al suo rango di Yokozuna. La nuova paternità lo ha portato ad eccedere in visite alla natia Mongolia, ed un viaggio lo ha compiuto per proprio conto e non con la carovana ufficiale dei rikishi: un oltraggio quasi criminale per gli organi di vigilanza, che lo hanno rimproverato duramente anche per aver disertato alcune sedute d’allenamento e lo hanno invitato ad assumere un atteggiamento più austero e conforme alla disciplina del Kyokai. Roba da inquisizione!
Asashoryu è un ribelle nato, come sappiamo, ma deve stare attento a non eccedere in trasgressioni al regolamento che, volente o nolente, vede in lui la personificazione stessa del sumo. Si è già ventilata, in passato, l’ipotesi di togliergli il titolo e le vittorie a causa delle sue ripetute intemperanze, ma stavolta siamo ai ferri corti: fornire ai giapponesi un pretesto così banale mi sembra davvero ingenuo. Diventerebbe davvero il “famigerato Asashoryu”, e la cosa non piacerebbe ai suoi fans.

Venendo alle cose più spiccatamente sportive, lo Yokozuna si appresta a farci vivere un’altro momento di storia del sumo scrivendola sotto i nostri occhi, come hanno descritto alcuni osservatori, purchè la forma sia al top e non commetta gli errori di settembre. Sono alla sua portata i primati assoluti di vittorie in una stagione, come Tornei e come combattimenti. Lo scorso anno gli sono sfuggiti entrambi ed il Grande Mago Mongolo non vorrà vanificare di nuovo l’occasione per centrare l’appuntamento leggendario.
Come ho troppe volte ripetuto, per estromettere Asashoryu dalla lotta per lo yusho è necessario batterlo e vincere non meno di 13 incontri, meglio se le vittorie fossero 14, per tranquillità, e di rikishi in grado di fare tutto ciò non ce ne sono molti, attualmente, anche se lo Yokozuna si è un po’ cullato sugli allori, di recente, ed ha trovato la via del successo con grande difficoltà. Non che gli sia dovuto alcunchè sulla carta, per carità, ma se alla fine il vincitore è risultato sempre lui, dopo aver praticamente abdicato ed essere stato capace di riaffermare la sua leadership, significa che il suo passo è ancora il migliore, ammettendo pacificamente che il suo sumo non sia stato “stellare” come in altre circostanze. Semplicemente, gli altri non hanno fatto altrettanto: questa piccola verità urta tutto il Giappone e gli altri rikishi, nessuno escluso.
Asashoryu vincerà perchè riesce a fare le cose decisive nei momenti decisivi, appellandosi alla sua straordinaria capacità di essere il sumo in felice sintesi: 14-1 e… mamma butta la pasta, come diceva Dan Peterson.

L’unica sconfitta di Asashoryu la prevedo contro Kotooshu o Tochiazuma, e questa postilla mi serve per introdurre i due sekitori più accreditati, sempre sulla carta.

Ormai avrete imparato a sopportare i miei salti spregiudicati nel banzuke senza tenere conto della classifica di merito, pertanto eccomi a cercare di studiare i fondi di caffè per indovinare il futuro del Sekiwake Kotooshu, il cui primo obiettivo sembrerebbe quasi scontato: vincere i famosi 33 incontri in tre Tornei e diventare Ozeki. A conti fatti, gli basterebbero 8 misere vittorie, quindi uno striminzito kachi-koshi, per presentarsi davanti al medico del Kyokai e dire “trentatre”, ma con 10 la credenziale sembra più adeguata, come detto in precedenza. Obiettivo successivo, ma non secondario, cercare di vincere lo yusho, naturalmente!
Non crediate che la demenza senile si sia impadronita definitivamente di me, perchè la sequenza logica è proprio questa, se riflettete attentamente. Infatti non sarebbe minimamente pensabile il contrario, a rigor di logica, ed un passo per volta, magari in avanti, mi sembra la miglior politica da seguire, per il bulgaro rubacuori, la cui notorietà ha raggiunto vette himalayane anche in Italia, dato che il sensibilissimo pubblico femminile chiede informazioni su di lui anche in diretta Tv.

Kotooshu può fare tanto, lo ha dimostrato, e non si tirerà indietro… almeno non dovrebbe continuare a farlo sul dohyo con la frequenza mostrata a Tokio, infastidendo per la tattica rinunciataria che gli ha preso un po’ la mano e facendo intervenire sull’argomento persino lo Yokozuna Deliberation Council.
Due stupidaggini e sei cotto, dovrebbe essere il suo monito onnipresente, evitando di commetterne comunque. Ritengo che 11-4 sia la sua caratura più vera, e sono pronto a prendermi i graffi delle fans più scatenate, oltre alle repliche di Julien.

Sono certo che avremo molti argomenti di disputa, nel corso del Kyushu Basho, e mi domando se tra i candidati a farne parte ci saranno gli Ozeki, data la loro perdurante latitanza dalla vetta di un Torneo.
Vi siete mai chiesti quanti yusho avrebbero vinto Tochiazuma, Chiyotaikai e Kaio, oltre ad altri runner-up, nell’ipotesi in cui Asashoryu fosse rimasto in Mongolia ad allevare il bestiame, invece di calare in Giappone e farne terra di conquista? Secondo me ogni tanto questo pensiero turba le notti di molti rikishi, in primo luogo quelle di Tochiazuma e Kaio (ma anche Kotooshu non ha dormito molto bene, ultimamente…)

Se per Kaio esiste il rebus di un ritorno in condizioni fisiche precarie, dopo il grave infortunio che sembrava averlo costretto al ritiro definitivo, le prospettive riguardanti Tochiazuma e Chiyotaikai sono legate alla loro reale capacità di proporsi ancora come vincenti, superando la soglia del risultato di settembre, buono nei numeri (10-5 per entrambi) ma non certo entusiasmante nella sostanza, essendo rimasti dietro ad un Sekiwake, un Maegashira 8 ed un Maegashira 16. E pensare che per Chiyotaikai s’è trattato solo della seconda volta che quest’anno raggiungeva le 10 vittorie, mentre Tochiazuma ha fatto decisamente meglio, ma alla fine del 2004 era stato retrocesso a Sekiwake.
D’ora in poi, se i giovani rampanti insisteranno nei loro buoni propositi, i senatori avranno molte più notti agitate e saranno stretti tra due fuochi: uno che li tiene a bada ed a secco di Coppe dell’Imperatore, l’altro che li incalza e li tiene sotto tiro. E’ vero che nei primi due livelli del Sanyaku c’è una continua mobilità, tale da far invidia alle nostre leggi sull’occupazione, ma è anche vero che qualcuno si sta insediando in maniera stabile ed ha le doti e l’età per scalzare gli Ozeki dal loro scranno. Per non parlare dei giovanissimi come Kisenosato ed Ama, i quali devono fare ancora molta strada ma hanno i numeri per ambire in alto.

Proprio da Kisenosato, ora Maegashira 5, dovrebbe giungere una risposta alle belle speranze indotte ai giapponesi, e non solo, lo scorso settembre con la validissima prestazione che gli è valsa la scalata al banzuke, fino alle posizioni di rincalzo al Sanyaku.
La fionda potrebbe tendersi ancora e lanciare il teenager della scuola Naruto verso un futuro da protagonista, ma questa volta combatterà con tutti i migliori del ranking, forse impatterà lo stesso Yokozuna, e dovrà esibire il suo miglior sumo per reggere il peso della responsabilità che questa sua nuova dimensione comporta.
Ricordiamoci che Kisenosato ha 19 anni e nel 2005 è sempre rimasto nelle ultime posizioni del banzuke; questo battesimo del fuoco, come si usa dire, ce ne mostrerà la vera consistenza.

Anche Ama è Maegashira 5 ed è anche il rikishi più snello del banzuke, ma ha tanta classe e sopperisce all’assenza di volume fisico con tecnica e tenacia. Non so dirvi se il mongolo della scuola Ajigawa arriverà alle pendici dei ranghi nobili o se ne farà presto parte, la concorrenza, come sappiamo, è molto agguerrita, ma la sua volontà di farsi largo è ammirevole ed ha quasi sempre ottenuto il kachi-koshi, negli ultimi sei Tornei. La mia sfacciata predilezione per questo rikishi vi è nota, ma credo che nessuno di voi possa negare un briciolo di simpatia a questo Davide che si scontra perennemente con Golia.

Per Tamanoshima ed Hokutoriki, appaiati a Maegashira 1, è sempre in agguato l’effetto yo-yò, così presente tra i Makuuchi, e spesso devono cedere il passo per qualche ordine di scuderia. La loro strada sarà necessariamente piena di insidie, come il grado impone, e le risorse a loro disposizione non sono sempre sufficienti a ripararli da repentini sbalzi di forma. Tamanoshima ha combattuto bene per tutto l’Aki Basho ma era reduce da un doppio 5-10 di luglio e maggio, quando già occupava la stessa attuale posizione in classifica. In carriera ha un record di 322-288, mentre tra i Makuuchi è deficitario, con più sconfitte che vittorie.

Hokutoriki riemerge dall’anonimato che l’aveva colpito dopo il celeberrimo play-off con Asashoryu del maggio 2004, sebbene le statistiche dimostrino che tra i Makuuchi ha un record di 156-159, troppo poco per rappresentare un segno di continuità. A Tokio era Maegashira 7 ed il kachi-koshi, al minimo sindacale di 8-7, gli ha dato una chance di gloria.

Concludo con un avviso interpretativo ed una nota sui Juryo: l’avviso riguarda la posizione West Maegashira 12, occupata da Shunketsu, nuovo nome di battaglia scelto da Ishide; per quanto riguarda i Juryo, invece, saluto l’ingresso del ventenne Kakuryu, ennesimo figlio della Mongolia in cerca di prestigio nel sumo professionistico.

Ringrazio tutti voi per la crescente consultazione del sito e vi saluto con un suggerimento: sceglietevi un posto in prima fila, perchè questo Kyushu Basho sarà un grande spettacolo!