Gli arbitri (gyoji)

Arbitri e giudici

L’arbitro: il vestito tradizionale (gyóji)

Un vestito esemplificativo dell’arbitro.

L’arbitro è colui che sta sul Dohyo con i lottatori e li incita a combattere continuando a urlare in modo ripetitivo.

Il suo vestito è caratterizzato principalmente dalle calzature e dal ventaglio nonchè dal vestito in genere.

Gli arbitri più hanno i piedi ‘coperti’ e più sono importanti; ad esempio un arbitro a piedi nudi è meno importante di uno che porta calzini e zoccoli tradizionali.

gumbai Il Gumbai, il ventaglio tradizionale giapponese era un’arma per i generali giapponesi nel passato e poteva essere utilizzato come fosse un’ascia da combattimento.

Nel Sumo assume un contesto puramente simbolico di combattimento.

I compiti dell’arbitro (gyoji)

L’arbitro sale per primo sul Dohyo e annuncia i lottatori urlando i loro nomi ad alta voce (non si usa il microfono ma la voce naturale). Il tono è ‘supersolenne’ secondo la tradizione giapponese con suoni particolari e esaltanti. Dato che i nome di ogni lottatore ha riferimenti di potenza o di elementi naturali e finiscono quasi sempre con -yama (montagna) oppure -gawa (fiume), -umi (mare) oppure hanno elementi tradizional-popolari come Asashoryu (Dragone Blu) questi vengono esaltati dall’urlo dell’arbitro.


Il gyoji annuncia i lottatori in gara
leggendo i nomi e mostrandoli al pubblico.

Quando il risultato non è certo

Quando il risultato appare dubbio, gli arbitri laterali discutono sul dohyo e decidono a chi dare la vittoria. Nel caso non si raggiunga un verdetto, l’incontro viene fatto ripetere.
Non esistono incontri che finiscano “pari” (addirittura la leggenda narra che un arbitro che non era stato in grado di assegnare la vittoria a un lottatore, si tolse la vita con la spada).


Mono-ii gli arbitri discutono
il risultato di un incontro

Il ventaglio tradizionale (Gumbai)

Il ventaglio assume di solito queste combinazioni di colori e definisce, come i gradi di una uniforme, il livello dell’arbitro in modo esplicito, dal più importante al minore:

Viola oppure Viola-Bianco tate-gyoji
Rosso san-yaku
Rosso-Bianco maku-uchi
Blu-Bianco juryo
Blu oppure Nero per gli altri

Solo un arbitro Tate-gyoji può arbitrare un incontro nel quale è coinvolto lo Yokozuna.

I giudici laterali

Durante gli incontri ci sono sempre quattro giudici all’esterno del Dohyo che aiutano l’arbitro nella scelta del vincitore. Non potendo esistere un combattimento ‘pari’, questo verrà fatto ripetere in caso di dubbio.


Un arbitro esterno

I giudici esterni indossano un kimono nero tradizionale e sono scelti tra ex-lottatori che sono rimasti nell’ambito del Sumo e che hanno di solito ruoli quali insegnanti o allenatori.

I dettagli nascosti

A volte è difficile capire quando l’incontro vero e proprio sta per avere inizio. Il ghyogi però può aiutarci a comprendere meglio le fasi dell’incontro dalla posizione dei suoi piedi.

La prima foto mostra il piede in avanti dell’arbitro pronto all’incontro.
Coi piedi pari il ghyogi aspetta che i due si preparino.

Le categorie di gyoji

Tanto quanto per i lottatori, anche i giudici sono oraganizzati gerarchicamente in funzione della loro anzianità e capacità di giudizio.
Solo un giudice “capo” può arbitrare l’incontro di uno yokozuna.

I nomi dei gyoji

Quando una persona diventa gyoji acquisisce un nome diverso cosìcome i lottatori usano un nome “di battaglia”.
La differenza fondamentale è che la tradizione vuole che siano solo due le famiglie di arbitri: Kimura e Shikimori.Per questo motivo tutti gli arbitri hanno uno di questi due cognomi.

La vita di un arbitro

La vita di un arbitro, sotto alcuni aspetti, non è poi così diversa da quella di un lottatore.
Durante i tornei anche i gyoji vivono negli heya, le scuole di sumo, mentre nella loro città di residenza, vivono in casa.

La strada per diventare “tate gyoji”, un arbitro “capo”, è lunga e spesso riservata solo a quelli avevano un arbitro famoso in famiglia.

Da bambini frequentano già il dohyo, osservano gli incontri e studiano le regole; quando iniziano ad arbitrare lo fanno dalle categorie inferiori di lottatori, da Jonokuchi fino a yokozuna.

Il banzuke degli arbitri

Sul banzuke cartaceo, nella colonna centrale, c’è anche un piccolo banzuke degli arbitri che ne dichiara il livello.